Monaco: sull'orlo della guerra - Film (2021)

Monaco: sull'orlo della guerra
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Munich: The edge of war
Anno: 2021
Genere: biografico (colore)
Note: Il film è tratto dal romanzo "Munich" dello scrittore e giornalista inglese Robert Harris (2017), ispirato a fatti veri che si sono svolti all'alba del Secondo Conflitto mondiale.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Si erano conosciuti a Oxford nel 1932, Hugh Legat (MacKay) e Paul Von Hartmann (Niewohner), amici poi divisi dalla lontananza: Legat in Inghilterra diventa segretario del primo ministro Richard Chamberlain (Irons), Von Hartmann in Germania fa carriera all'inteno del ministero degli esteri tedesco seguendo almeno inizialmente la propria vocazione hitleriana esplicitata in un veloce flashback in birreria. Qualcosa però gli fa cambiare idea (capiremo solo nel finale cosa) portandolo a passare dalla parte dei cospiratori. Quando così l'azione si sposta nel 1938, alla vigilia dell'annunciata invasione di Hitler in Cecoslovacchia, si ritrovano entrambi dalla stessa parte. Von Hartmann,...Leggi tutto entrato in possesso di un documento segreto nel quale sono esplicitate le mire espansionistiche del Führer, si convince che non sia sufficiente tentare di fermare con un accordo l'entrata in Cecoslovacchia delle truppe naziste: la grave situazione necessita di una soluzione più drastica. Legat, giunto a Monaco per seguire un Chamberlain ansioso di firmare l'accordo che blocchi la preventivata invasione previa concessione alla Germania delle parti del paese abitate dai sudeti, minoranza di lingua tedesca, rivede Von Hartmann e capisce come questi, in possesso del documento segreto, spinga per impedire qualsiasi tipo di armistizio con un dittatore che vede pericolosamente crescere. Sappiamo tutti chi aveva ragione, anche se nel finale si spiega come la firma dell'accordo rimandò di un anno i propositi espansionistici hitleriani permettendo agli inglesi di migliorare quell'esercito e quell'aviazione che avrebbero poi avuto ragione del nemico. Il film si preoccupa di ricostruire con attenzione lo scenario storico del periodo puntando a farci respirare il clima di crescente tensione che attanagliava l'Europa in quei giorni, l'impossibilità nelle alte sfere di leggere con certezza i propositi del Führer, la divisione tra chi spingeva per concedere qualcosa pur di salvaguardare la pace e chi aveva già subodorato come la Germania non avesse la minima intenzione di fermarsi. Siamo agli albori della Seconda Guerra Mondiale, quando ancora il mondo non si era reso conto di chi aveva di fronte né poteva immaginare quale fosse il modo migliore per fermarlo. In questo contesto si innestano le vicende dei due protagonisti, descritti con sufficiente profondità dalla sceneggiatura di Ben Power, che poggia ampiamente le sue basi sul romanzo di Robert Harris (qui anche tra i produttori). Certo, chiudere il film prima ancora che la guerra realmente cominci può far pensare a una scelta bizzarra: in effetti si ha spesso la sensazione di guardare un giallo di cui già si conosce la soluzione; e dal momento che il focus, al di là delle parti (con tutta evidenza secondarie) legate al privato dei protagonisti, resta indubbiamente l'evoluzione storica degli eventi, non ci si ritrova in mano troppo. Ciononostante, le difficili scelte di Chamberlain, i tentativi di mediazione che passano per Mussolini, i labili contatti con la Francia vengono descritti comunicando la corretta apprensione e la forte tensione in atto... Il documento segreto diventerà centrale nonché la chiave di volta con la quale i protagonisti si troveranno a dover fare i conti: crederci o no? Renderlo noto fino a quale livello? Senza brillare particolarmente l'opera svolge comunque il suo compito, si lascia vedere riuscendo a tratti anche ad appassionare, tecnicamente è di ottimo livello e aggiunge un personaggio azzeccato con l'ingenuo fedelissimo di Hitler (Diehl), grande amico di Von Hartmann e ignaro del futuro che aspetta il suo paese. Un bello sguardo su un momento meno noto di quegli anni rispetto ai tanti altri che il cinema ciclicamente riporta sullo schermo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/01/22 DAL BENEMERITO SISKA80 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/03/22
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Siska80 30/01/22 10:39 - 3911 commenti

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Due amici (di cui uno ex nazista) si alleano per impedire a Hitler di conquistare tutta l'Europa. Il ritmo è talmente elevato che, pur non essendo un action nel senso letterale del termine, riesce comunque a trasmettere allo spettatore l'ansia per ciò che di disastroso potrebbe accadere. Belli i costumi, le location, le musiche, il finale agrodolce; attori bravissimi scelti con cura, ben tratteggiati non solo i due personaggi maschili ma anche le donne (che qui rivestono ruolo antitetici, tra chi viene tenuta all'oscuro degli eventi storici e chi invece vi collabora attivamente).
MEMORABILE: La foto di gruppo con il Führer e Mussolini; "Noi non scegliamo il tempo in cui viviamo, l'unica scelta che abbiamo è come reagiamo" (cit. Paul).

Galbo 30/01/22 20:38 - 12431 commenti

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Interessante film su un evento chiave della storia del Novecento, la conferenza di pace svoltasi a Monaco nel 1938. Ben approfondite le psicologie dei due personaggi principali, due giovani ex compagni di college che si trovano ai lati opposti della barricata; curato il contesto storico, con una buona ricostruzione ambientale e una buona resa di scene e costumi. Ben scelto il cast degli attori, autori di una performance più che valida, con il fondamentale contributo dell'ottimo Jeremy Irons. Un buon film.

Nicola81 12/02/22 21:27 - 2880 commenti

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Non lo si può definire un film sbagliato, perché grazie a un ritmo sostenuto riesce nel non facile intento di mantenere viva l'attenzione dello spettatore nonostante l'esito sia noto già in partenza. Però un evento tragicamente importante come la conferenza di Monaco del 1938, che in pratica fu il preludio alla Seconda guerra mondiale, avrebbe meritato un impegno che andasse oltre la buona confezione e l'onesto intrattenimento. Bravi gli attori, in particolare Irons nei panni di un Chamberlain trattato comunque con eccessiva indulgenza.

Capannelle 8/04/23 00:49 - 4431 commenti

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Una ricostruzione abbastanza accurata di un episodio critico per le sorti della pace in Europa, che soffre di una parte iniziale troppo dispersiva e abitudinaria, nel racconto dei fatti personali dei protagonisti da giovani, ma che poi riprende la spinta nel concitato backstage degli accordi firmati a Monaco. Peccato dover troncare la narrazione subito dopo ma comunque bravi Irons e McKay, leggermente in disparte gil altri, regia ordinata ma senza guizzi particolari.

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