Più che un biopic una sorta di barzelletta caricaturale in cui l'unico obiettivo è quello di far apparire Hitler come uno psicopatico scelto dal destino più che dal popolo tedesco dell'epoca. Grossi svarioni storici, nonostante i fatti principali vengano rispettati e alcune licenze siano troppo di parte per essere assimilate a un film biografico (vedi il rapporto morboso con la nipote). Non si capisce perché a quasi un secolo dalla salita al potere di quest'uomo sia ancora necessario screditare la sua figura già abbondantemente condannata dalla storia.
Un fiorire di gran nomi per questa miniserie patinata che passa da un luogo comune all'altro e presenta l'uomo più terribile del ventesimo secolo come un mezzo sbandato arrivato quasi per caso al vertice del potere in Germania. Oltre alla superficialità storica e sociologica, c'è anche da mettere in conto un bel numero di errori storici: basti pensare che non c'è nemmeno il personaggio di Rosenberg. In definitiva scialbo e banalizzante, ben lungi da quell'analisi profonda che si spera da una produzione su questo tema.
Film per il circuito televisivo che racconta l'ascesa di Hitler, dall'infanzia al fallito putsch, fino alla ricerca ed alla conquista del consenso con letteratura e stampa. Ottima interpretazione di Carlyle, coadiuvato da un buon cast in cui spiccano Modine e, in un ruolo più breve, O'Toole. Gradevole.
Davvero buono questo film televisivo sulla giovinezza del Fuhrer! La ricostruzione storica è impeccabile e stupisce che un film americano riesca ad essere così filologicamente preciso, come potrà notare chi conosce bene le vicenze magari per la lettura del capolavoro di Joachim Fest, "Hitler - Una biografia". Ma a sbalordire è l'interpretazione di Carlyle, che lascia senza fiato. L'adesione alla reale figura di Hitler giovane senza cadere nel macchiettismo o nel demonismo è da Oscar, superiore perfino all'Hitler di Bruno Ganz... da vedere!
Sull'infanzia e l'adolescenza di Hitler si sa pochissimo, difatti questa miniserie indugia poco su quel periodo (peraltro fondamentale per comprendere l'origine delle sue turbe psichiche). La serie è ben confezionata, le ricostruzioni sono realizzate ottimamente così come il cast, nient'affatto da biasimare. Il difetto però di questo tipo di miniserie è la tendenza a condensare e standardizzare una storia per ossequiare format prestabiliti. Ciò imprime al risultato lacune narrative a volte pesanti.
Miniserie tv che ripercorre la vita di Hitler dall'infanzia alla presa del potere, con una certa accuratezza storica. Tuttavia, in mancanza di una visione che filtri la massa di fatti e personaggi presentati, il risultato è illustrativo, inerte, più un ripasso scolastico che un invito alla riflessione. Il vero motivo di interesse è costituito da Carlyle, che, aiutato dalla somiglianza fisica, si cala nel personaggio in modo credibile, facendone percepire l'umanità, sia pure distorta, senza bisogno di una "umanizzazione" che in questo caso sarebbe stata assai discutibile se non immorale.
MEMORABILE: Certe inquadrature del fuhrer, sguardo febbrile, gestualità rigida, mentre arringa nello scantinato di una birreria una folla sempre più numerosa
Film-documentario che ha il difetto principale di non riuscire a spaziare sufficientemente nella società tedesca degli anni dell'ascesa del fuhrer traendone una storia dai contorni troppo sfumati, dove però emerge nettamente la fulgida interpretazione di Robert Carlyle nei panni di Hitler. L'odio razziale e la crisi della Germania post-bellica sono solo sfondi accennati alla figura emergente e deviata del folle dittatore tedesco; qualche errore storico (forse inevitabile) ma complessivamente una buona ricostruzione.
Riepilogazione bipartita della macolata ascensione al Reichstag del nazificatore per antonomasia. Una fiction rinfittita per sommi capi delle fasi clou compres(s)e tra l'infanzia e l'investitura a Führer, accentando miratamente l'autodidassi all'istrionismo tribunizio, la foia bellicista e l'inappagato rancore per il co(nfl)i(c)tus interruptus della Grande Guerra. In primis et ante omnia, smorzata banalizzazione marionettistica, ma in secundis anche speronante galoppata attraverso le macerie interne su cui edificò l'intera escalation suprematista di Adolf Hitler. Nozionalsocialista.
MEMORABILE: Le istrioniche, studiatissime performance recitative del giovane Hitler dal pulpito della sovraffolatissima birreria.
Interessante soprattutto come riassunto, la miniserie è poco più che una sequenza di fatti senza grandi riflessioni o approfondimenti. Anche i molti personaggi che attorniavano Hitler rimangono sullo sfondo senza adeguata contestualizzazione. Notevole Carlyle, che impersona Hitler con efficacia. Sostanzialmente un ripasso scolastico che dirà poco a chi conosce le vicende storiche.
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