Note: Presentato alla LXXIII Mostra d'arte cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti 73. Vincitore del premio per il miglior film nella suddetta sezione.
Documentario sugli esorcismi compiuti in Sicilia da Padre Cataldo e dai suoi aiutanti. Interessante ma soprattutto inquietante da un punto di vista socio-antropologico: si resta basiti che in pieno XXI secolo possano succedere cose del genere. Eppure è così. Novanta minuti in cui non ci si annoia mai: un po' per la bravura della regista e per il buon ritmo impresso alla pellicola, un po' perché l'argomento è molto interessante. Ci sono anche dei momenti involontariamente comici, che sarebbero trash se fossimo dinanzi ad un film di finzione. Da vedere.
MEMORABILE: L'esorcismo per telefono; "Ma quelli sono i peluche che vi regalavano i vostri genitori?" "Sì" "Bisogna bruciarli tutti: soprattutto quelli neri".
La prima sequenza, in un'implacabile inquadratura fissa, mette i brividi: poi diventa chiaro che Federica Di Giacomo non intende catturare la fenomenologia diabolica, ma l'umanità che se n'è appropriata per esprimere un disagio o, peggio, conquistarsi un ruolo nella liturgia cristiana, luogo di catarsi collettiva. Il taglio è antropologico, volto ad alienare il piano della trascendenza: Padre Cataldo, esorcista di professione, svolge un servizio pubblico con i paramenti della religione. Se ne esce esorcizzati, laici, ma con nuove ragioni d'inquietudine, tutte da indagare nel tessuto sociale.
Una sorta di documentario di taglio antropologico su un fenomeno di inquietante persistenza, quello della pratica esorcistica "legalizzata e organizzata" tra buona fede e superstizioni. Qui viene illustrata l'attività di Padre Cataldo, a cui si rivolgono tantissimi casi di disturbo mentale in sospetto di diabolicità, condotta con una disinvolta professionalità nel trattare e nel respingere gli assalti del maligno. Si resta impressionati e anche sorpresi sulla diffusione di pratiche così arcaiche e di come il consenso sociale oltrepassi la ragione.
MEMORABILE: Qualcuno sembra, qualcuno ci fa; L'esorcismo al cellulare; L'involontaria comicità delle sedute; Il corso "di aggiornamento" per esorcisti.
Eccellente documentario che racconta come la credulità e la superstizione siano ancora oggi capaci di condizionare la vita di molte persone. Particolarmente apprezzabile è il modo di raccontare da parte della regista, che non fa moralismo ma lascia parlare le persone coinvolte; ognuno, poi, può trarre le proprie conseguenze. Molte le sequenze involontariamere comiche, comunque assai inquietanti.
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