Lemmy - Documentario (2010)

Quasi due ore in compagnia del caro Ian Kilmister, per tutti semplicemente Lemmy, monumento vivente di un modo di intendere la musica e la vita. Per i fan il documentario sará semplicemente un riassunto delle puntate precedenti, con aneddoti giá letti e sentiti piú volte; per i nuovi virgulti un modo di conoscere una delle figure fondamentali della musica del XX secolo. Qua e lá emerge anche una certa malinconia, come nelle battute finali. Un po'pochi gli inserti musicali e scarsa attenzione per il Lemmy pre-Motorhead (membro dei seminali Hawkwind).

Due ore per fare un ritratto dell'artista e maestro di vita Ian "Lemmy" Kilmister, uno dei pochi rocker diventati un mito pur essendo ancora in vita. Il documentario può dirsi piuttosto ben fatto ed esauriente, coprendo tutte le attività musicali di Lemmy e indagando a più riprese nella sua vita privata (belle le sequenze a casa sua). Interessanti anche gli aneddoti raccontati dai vari musicisti intervistati e le testimonianze del figlio. Saggia la decisione di non inserire troppi clip live a favore delle interviste e del taglio biografico.

Un documentario forse differente da quello che ci si potrebbe aspettare. Ampio risalto è dato alla vita quotidiana che Lemmy conduce nella sua casa di Los Angeles, dove alterna la vita on the road con i Motörhead. Collezionismo di cimeli di guerra, cucina, videogiochi oppure slot machine nel suo bar preferito, il tutto rigorosamente con una Marlboro tra le dita e un bicchiere di Jack Daniels e Coca Cola. Semplice e diretto, in pieno stile Motörhead!