Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un Pupi Avati quintessenziale inserisce nel film gran parte degli elementi che ne caratterizzano da sempre lo stile. A partire dall'ambientazione retrodatata che ci riporta agli Anni Venti, quando sull'Appenino umbro un procacciatore fallito (Cavina), dopo aver provato ogni sorta di lavoro si occupa di convincere i contadini del luogo a convergere per il primo sabato d'estate alla balera sul fiume di suo fratello Loris, dove uomini in cerca di moglie incontreranno donne si presume disponibili allo stesso scopo. Il film tende da subito verso il finale, in cui sappiamo come l'evento riunirà i diversi personaggi che la storia ci farà conoscere. A partire da Ines (Cervi), dattilografa...Leggi tutto innamorata del figlio (De Rienzo) del suo datore di lavoro bolognese. Tornata dalla madre per le vacanze, aiuterà la sorella (Muti) di una ricca signora dal passato chiacchierato (Miglio) a trascrivere un romanzo in cui la prima ha intenzione di spiattellare nomi e cognomi dei cento amanti della seconda. Al gruppo di aspiranti ballerini in viaggio (guidati dal "fratello di Loris", di cui nessuno pare conoscere il nome) si unisce intanto anche un medico dal carattere solitario e schivo (Delle Piane), cui è stato detto che alla balera dovrebbe recarsi anche una sua vecchia fiamma della quale ha da tempo perso le tracce. Pretesti per raccontare le vite di personaggi spesso strampalati, figure bizzarre (si pensi al fotografo che commenta ogni suo scatto con un "E' venuta benissimo!" accompagnato da un sorriso smagliante) o semplicemente ben descritte, con quella cura e attenzione che da sempre Avati dedica ai suoi protagonisti. E' ancora una volta un film di luoghi e volti, di attori diretti al meglio che riescono a trasportarci miracolosamente in un mondo lontanissimo dal nostro, fatto di abitudini e costumi scomparsi, di rituali che oggi non possono che far sorridere e dei quali non a caso una sceneggiatura arguta (scritta da Pupi assieme al fratello Antonio) sa cogliere spesso il lato comico, con frasi e dialoghi ricchi di ironia, espressioni che s'accompaganno mirabilmente a scambi imprevedibili. E se Cavina meglio di tutti incarna lo spirito del film, nulla si può eccepire sulla solita eccellente prova di Delle Piane, che anche alle prese con un personaggio meno centrato del consueto non manca di emozionare. Alla Cervi il ruolo più legato a sentimenti universali che facilmente troverebbero spazio - senza originare grandi differenze - in un qualsiasi film rosa. Ampio utilizzo di esterni nel verde, casolari e ville scelti oculatamente, interni rustici ricreati con eccellente gusto e la fotografia del fido Cesare Bastelli che illumina al meglio gli spazi, solare e di gran pregio (meno incisive invece le musiche di Ortolani). Senza dire nulla di nuovo, ricorrendo a una messa in scena e un mestiere che Avati ha saputo trasformare in stile, LA VIA DEGLI ANGELI è un delicato ritratto di un'epoca passata ma colta in una quotidianità solitamente assente al cinema, piacevole e rilassante da riscoprire col sorriso e qualche lacrima, più ficcante e adorabile quando si concentra, scherzandoci sopra, sull'avventura del "fratello di Loris". Riconoscibilissimo il sorriso di una giovane Ramazzotti ai suoi esordi su grande schermo (durante la festa in balera).



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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/07/09 DAL BENEMERITO HACKETT POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/09/20
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Hackett 7/07/09 08:52 - 1865 commenti

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Questo film fa parte della filmografia avatiana dedicata ai ricordi. Ed è proprio nella forza rievocativa di una provincia che non esiste più che possiamo trovare tutto il fascino di una pellicola che non pretende poi molto altro. Storia corale con alcuni personaggi azzeccati (Cavina, Cervi) e altri un po' abbozzati (Delle Piane che rifà se stesso in Festa di laurea). Resta comunque una visione piacevole, soprattutto per i veri fan del regista.

Galbo 13/03/12 20:10 - 12372 commenti

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Piccole storie ambientate nella provincia emiliana tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. Il film appartiene al filone intimista e più spiccatamente provinciale del cinema del regista bolognese. Cura dei personaggi e delle ambientazioni che sono talvolta limitate da storie un po' inconsistenti e narrate con ritmo cadenzato, grazie ad un gruppo di attori che offre una prova di discreto livello. Godibile, ma non irresistibile.

Homesick 2/05/13 17:17 - 5737 commenti

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“Danza di una notte di mezza estate” - titolo alternativo della pellicola – con cui l’Avati degli anni Novanta riassume con una costante brezza di nostalgia le principali idee del Cinema da lui proposto fino a quel momento: il racconto delle usanze d’epoca in Emilia, i legami di sangue, una galleria di personaggi sensibili e/o bizzarri, la propensione al magico e al fiabesco, la morte e il ricordo. Attori in punta di regia, chiamati ad esprimere concretamente frustrazione (Cervi), consapevolezza della fine prossima (Cavina), sofferenza repressa (Miglio) o a stento trattenuta (Delle Piane).
MEMORABILE: Maranzana datore di lavoro generoso e stralunato; il bizzarro personaggio di “Siluro” prima del e durante il ballo; il nocino della nonna.

Keyser3 30/09/21 16:13 - 444 commenti

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Prosegue la personale ricerca del tempo perduto di Avati, che in questo capitolo recupera un'ambientazione affine a quella di Una gita scolastica di qualche anno prima. Temi e atmosfere sono ormai consolidate, ma qui la trama è più fitta del solito e segue più storie parallele, il che allunga forse un po' troppo il metraggio, che sfiora le due ore. Dal piccolo procacciatore imbroglione Cavina all'ingenuità di Delle Piane, fino agli amori frivoli giovanili, il regista passa in rassegna più temi, pervenendo a un risultato dignitoso dal finale dolce-amaro.
MEMORABILE: "Però... credevo peggio!".

Noodles 28/03/22 17:15 - 2196 commenti

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Pupi Avati è sempre maestro nel narrare queste storie agrodolci di provincia, specie se ambientate negli anni passati. La via degli angeli è un prodotto di qualità, ben fotografato, con belle ambientazioni e bei momenti. Va però detto che non paga la scelta di girare un film lungo due ore, un'accorciata non sarebbe stata male. Inoltre verso il finale il tutto scende di tono e di ritmo, facendo un po' perdere l'interesse. Cast non eccelso, ma Carlo Delle PIane e Gianni Cavina ottimi. Il film è comunque da vedere perché ennesimo ottimo esempio di semplice cinema avatiano. Buono.

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  • Discussione Hackett • 8/07/09 10:54
    Portaborse - 530 interventi
    Per riprendere brevemente quanto accennato nel mio commento, penso che questo film come altri del regista emiliano (Dichiarazioni d’amore, Una gita scolastica, Festa di Laurea ecc.) possegga un valore didattico oltre che artistico.
    I film di Avati (ma non solo, alcuni di Tornatore etc.) di natura evocativa, alcuni più riusciti di altri, hanno il valore aggiunto di narrarci realtà ormai così lontane, da rischiare l’oblio della memoria.
    Come immaginare oggi una realtà in cui l’apertura di una balera estiva costituiva l’unica occasione dell’anno offerta ai giovani, per socializzare e magari trovare l’anima gemella, che spingeva migrazioni di contadini dall’Appennino, organizzate da appositi procacciatori?
    Diamo dunque, a questi film, al di là del valore oggettivo, un merito imprescindibile: quello di nuovi racconti del focolare, che aiutano la memoria di realtà sapere più lontane e difficilmente recuperabili.
  • Discussione Zender • 8/07/09 15:38
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Pienamente d'accordo Hackett. Per quanto spesso distorto, il ricordo così come ce lo può far conservare il cinema (se fatto bene) è patrimonio ineguagliabile. Non c'è fotografia che tenga, paragonata all'occhio sapiente di un regista che sappia usare bene i proprio mezzi.
  • Discussione Raremirko • 23/03/15 23:57
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Velocissimo cameo di Fausto Paravidino, accreditato anche su imdb.
  • Discussione Mauro • 5/12/21 13:33
    Disoccupato - 11907 interventi
    E' scomparso Toni Santagata
  • Discussione Caesars • 6/12/21 09:30
    Scrivano - 16796 interventi
    Mauro ebbe a dire:
    E' scomparso Toni Santagata
    Spiace molto