Dopo la morte del marito scrittore, Lisey viene perseguitata da visioni riguardanti l'universo creativo di lui, e da un suo psicopatico ammiratore. Horror psicologico tratto da King e da lui sceneggiato, la serie vede il suo momento migliore nell'elegante rappresentazione visiva del regista (riguardante sopratutto il mondo immaginario del coprotagonista), e nella prova di alcuni interpreti (DeHaan su tutti, ma anche la Moore e Owen). Premessa la complessità della storia, il limite è quello di una rappresentazione talvolta impersonale che fatica a coinvolgere lo spettatore.
INCISO CON SUPERSPOILER INCORPORATO LEGGERE SOLO SE SI CONOSCE BENE IL LIBRO nell'episodio finale, king e larrain concorrono in un madornale buco di sceneggiatura che non ti aspetteresti da due giganti come loro: dopo aver ucciso doley, lisey affida a uno storage tutti i manoscritti del marito, compreso lo scatolone degli inediti, il cui contenuto era però stato rubato da doley e custodito nella sua anonima camera d'albergo della quale neanche dashmiel sapeva la locazione, per cui come possa averli recuperati resta un mistero.