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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non si sa quanto possa aggiungere in termini d'incassi il fatto di uscire proprio il 19 marzo, ma di certo l'esordio da regista di Riccardo Rossi punta davvero gli occhi sulla figura di un padre, angosciatissimo dall'imminente "prima volta" della figlia quindicenne (Gargari, che sa essere molto prossima per aver spiato il di lei diario personale). Bisogna in ogni modo dissuaderla, evitare che l'infausto evento si verifichi tanto presto, e per questo il buon papà, separato da una moglie che appare lontana e per nulla preoccupata della cosa, decide di contattare l'amica ginecologa (Sacchi) e di organizzare con lei e la figlia una tavolata al ristorante in modo da affrontare l'argomento subdolamente,...Leggi tutto agendo sui timori dell'adolescente per farla recedere dall'insana idea. Al tavolo però (fortunatamente isolato) si aggiungeranno anche lo schietto marito (Fresi) della ginecologa e una psicologa (Foglietta) collega di papà al centro anziani dove questi lavora. Finalmente, dopo una fase introduttiva che sarebbe stato meglio sintetizzare, cominciano le danze; e mentre il cameriere propone improbabili piatti trendy regolarmente rifiutati dal marito della ginecologa (che punta a cibi semplici e sostanziosi), l'accerchiamento della piccola ha inizio. La ginecologa cerca di aiutare il padre e sarebbe pure sulla buona strada, ma suo marito e la psicologa sembrano al contrario sposare involontariamente le tesi meno attendiste della figlia, facendo infuriare il protagonista. Un gioco a cinque condotto con misura e buon calcolo, che la regia non pedestre di Rossi segue con gusto senza tuttavia poter fare molto per nobilitare un copione povero di spunti e decisamente banale, in cui l'ironia è la grande assente e i tre flashback sulla "prima volta" dei convenuti spezzano il ritmo già zoppicante con racconti di una povertà contenutistica desolante. Tra colpi di fulmine al campo scout e notti di fuoco nel garage del giovane rapper a salvarsi è solo il tenero amarcord del padre, in cui emerge prepotentemente la dimensione da sfigato dello stesso attraverso ricordi che lo dipingono come il classico "secchione" disadattato, simpatico nel suo colto disordine mentale opposto a quello della pragmatica (e superficiale) compagna di scuola. Il ritorno al tavolo e all'azione corale si presenta sempre come salvifico rientro nei ranghi della commedia, pur se annacquata da scontate considerazioni sui veri valori della vita. Piuttosto inusuale l'interpretazione di Rossi: cinico e distaccato sul posto di lavoro si dimostra al contrario molto umano nel suo sentirsi "sfasato" e anacronistico proprio come lo era da giovane. Rossi non ha la travolgente simpatia di Fresi (chiaro motore comico del film), né la spontaneità della Foglietta, ma sa che è suo il personaggio chiave e agisce di conseguenza, caratterizzando il tutto nel bene e nel male prima dell'ultimo colpo di scena, che non basta da solo a giustificare un epilogo post-cena tirato sciaguratamente per le lunghe. Non un film disprezzabile, ma complessivamente superfluo e incolore.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/03/15 DAL DAVINOTTI
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Markus 21/03/15 09:48 - 3682 commenti

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L'esordio alla regia di Riccardo Rossi pone le basi su di uno smilzo racconto di vita; una "inquietudine" di cui il titolo, così esplicativo, traccia già le fondamenta. Il film si limita quindi ad approfondire il tema. Se la pellicola è “debole” nel soggetto, bisogna dar atto al regista che è girata bene: scorre via fluida fino alla fine (ci evita il “crollo” del secondo tempo, ormai peculiare del nostro cinema), si sghignazza, ci si intenerisce e ne scorgiamo - in contrapposizione - punti di cinismo che si fanno presto valore aggiunto.

Galbo 25/12/15 08:57 - 12380 commenti

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Un po' a sorpresa, Ricccardo Rossi si rivela discreto regista, capace di gestire con una certa disinvoltura un argomento non facile, evitando le facili volgarità di certa recente commedia italiana. Il suo film, sospeso tra un presente difficile e nostalgici ricordi passati, è un'opera leggera e garbata. Meno efficace il Rossi protagonista, piuttosto "legato" e poco spontaneo. Per fortuna gli inserimenti di due attori brillanti di razza come Fresi e la Foglietta tengono a galla il film sul versante interpretativo. Nel complesso, non male.

Gabrius79 23/02/16 21:19 - 1420 commenti

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L'esordio alla regia di Riccardo Rossi non è male; assistiamo infatti a una semplice e talvolta moralistica commediola che ci regala ogni tanto qualche sprazzo di umorismo per merito di Stefano Fresi. Rossi è meno caciarone del solito e la Foglietta sempre brava. Peccato che a spezzare un meccanismo ben oliato arrivino quei flashback sulle "prime volte" che sono abbastanza noiosi.

Nando 1/04/16 10:22 - 3810 commenti

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Esordio registico per Rossi con una commedia leggera di breve durata in cui si affrontano le paure di un nevrotico genitore alle prese con la verginità della figlia adolescente. Un lungo confronto corale in un ristorante con alcuni flashback mostra qualche spunto interessante e semplici ma efficaci gag, soprattutto grazie alla vena di Fresi. Nel complesso dignitoso ma nulla più.

Parsifal68 11/12/16 22:01 - 607 commenti

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La prima volta di Riccardo Rossi si potrebbe dire, visto che per il bravo e spesso mal utilizzato attore romano è la prima esperienza dietro la mdp. Ne esce fuori una commedia garbata e non volgare - nonostante il tema - e ben recitata, non tanto dallo stesso Rossi un po' impacciato quanto dai bravi Fresi e Foglietta, che gli reggono bene il gioco. Una piacevole rivelazione.

Rambo90 27/04/17 01:25 - 7676 commenti

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Esordio garbato di Rossi alla regia, con una storiella semplice ma ben girata, con il giusto ritmo e un umorismo che riesce a evitare la volgarità (che sarebbe stata facile, visto l'argomento) facendo spesso centro. Rossi attore è bravo, sprecato da anni come caratterista, ed è ben supportato da Fresi in primis e poi dalla Foglietta. La struttura a flashback serve a evadere dalla quasi unità di luogo e verso la fine un paio di twist rendono ancora più scoppiettante la sceneggiatura. Buono.

Siska80 9/04/21 08:14 - 3737 commenti

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Padre all'antica non accetta che la figlia inizi a fare sesso a quindici anni e si confida con gli amici. Da questa basilare premessa prende avvio una vicenda che si fa interessante solo quando l'attenzione si sposta sui ricordi dei protagonisti, consentendo allo spettatore di conoscerne più approfonditamente la psicologia. Gli adulti, invece, hanno ben poco da raccontare e non si segnalano gag memorabili. Un vero peccato vedere la brava Foglietta messa in ombra dal rimanente cast nel quale, al di sopra della media, si elevano solo Rossi e Mancini.
MEMORABILE: I rimpianti di Alberto; Il sondaggio durante i titoli di coda.

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  • Discussione Galbo • 26/12/15 22:33
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Ahi ahi, ma il sommo non copia le schede dei cast da IMDB ? Fresi si chiama Stefano non Riccardo !
  • Discussione Zender • 27/12/15 07:56
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Il supposto sommo non copia nulla, la colpa è mia che inserisco i cast quando i film che mi passa non esistono ancora in database. Purtroppo i film italiani poco noti, quando escono al cinema, su Imdb non hanno ancora la scheda o se ce l'hanno mettono al massimo i due nomi principali, cosa evidentemente capitata anche in questo caso. Successivamente ne aggiungono due o tre di nomi, ma vai te a ricordarti di correggere tutte le schede "provvisorie" :) Purtroppo non è l'unico che avrà nomi "non corretti" nel cast a causa di questo "difetto" di Imdb (cosa che si aggrava sul versante fiction italiane, in cui l'imprecisione inizialmente regna sovrana). Grazie Galbo, corretto.
    Ultima modifica: 27/12/15 07:57 da Zender