Note: Ispirato alle memorie di Grace Elliot (1758-1823) cortigiana scozzese celebre con i suoi amanti altolocati come il duca d'Orléans, Giorgio IV e Napoleone.
L'ambigua amicizia tra Filippo D'Orleans e la duchessa inglese Elliot nell'ingombrante sfondo della Rivoluzione francese. Al suo penultimo film Rohmer, troppe volte tacciato d'esser Autore solare ed accomodante, tira fuori gli artigli da vecchio gatto sornione, girando (in un eversivo digitale) un'opera "morale" scomoda e respingente, che ribalta e controverte i concetti di reazione e trasformazione. Così irreprensibilmente crudo che si rischia di confonder la laidità dei personaggi col carattere dell'Opera. Dreyfus e Russell di ghigliottinesca bravura.
MEMORABILE: La decapitazione del Re vista dalla Duchessa attraverso un cannocchiale: splendida!
Uno sperimentalismo filmico notevole dal punto di vista dell'immagine, ma Rohmer non è Greenaway e il risultato finale non collima. Seppure sia scritto molto bene il film ha troppe scene in interno illuminate in stile fiction (vedi Il segreto) e l'idea geniale, quella degli esterni fatti al computer, è poco sfruttata. Il cast interagisce bene ma la troppa disparità sul versante tecnico tra interni ed estrerni, limita la resa filmica. Un progetto troppo ambizioso da tradurre in immagini.
MEMORABILE: La vità è meravigliosa perché esiste la morte!
Film storico del maestro Rohmer ormai al termine della carriera, in cui la rivoluzione francese viene raccontata dal punto di vista di un'aristocratica inglese a Parigi, lady Grace Elliot, ex amante del duca d'Orleans, salda nelle sue convinzioni a difesa di un sistema ormai sotto assalto. Il regista stupisce per l'insolito punto di vista e per l'effetto spiazzante delle ambientazioni esterne dipinte.
Dopo che ci si abitua a una computer grafica degli sfondi che sa di invecchiato molto male e alle scenografie da teatro di posa, questo film di Rohmer riesce comunque a intrattenere per via di una storia interessante narrata dal punto di vista di una aristocrazia ormai in decadenza. I costumi sono ben realizzati, la recitazione degli attori di alto livello e i dialoghi risultano ben scritti. Guardare la rivoluzione francese sotto quest'ottica resta una soluzione tutto sommato non banale e poco scontata, anche da parte di un regista abituato a un certo tipo di narrazione. Non male.
Gli anni immediatamente successivi alla presa della Bastiglia raccontati da una prospettiva inedita, quella di una cortigiana scozzese che, dopo essere stata amante del duca d'Orleans, ora ne è amica fidata... Traendo ispirazione dalle memorie della stessa protagonista, Rohmer dirige un film in costume dopo lo splendido La Marchesa von... Anche se i fondali creati digitalmente - allora quasi sperimentali - risultano talvolta troppo posticci, la trama avvincente, i dialoghi curati e le interpretazioni d'alta classe fanno dell'opera una preziosa lezione di storia illustrata.
Éric Rohmer HA DIRETTO ANCHE...
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L'avesse fatto Argento un film così l'avrebbero massacrato!! Esterni tutti in digitale, con gli attori in sovrimpressione...
CuriositàDaniela • 27/07/19 12:39 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Ispirato alle memorie di Grace Elliot (1758-1823) cortigiana scozzese celebre per i suoi amanti altolocati come il duca d'Orléans, Giorgio IV e Napoleone.