La monaca di Monza - Film (1987)

"La sciagurata rispose": laconico e lapidario Manzoni, evoca con una frase tutta una vicenda di passione e di sangue. Il film di Odorisio è curato nella fotografia (molto cupa, notturna), ha dialoghi essenziali, più suggestivi che espliciti, si affida alla forza delle immagini per raccontare la storia di un capriccio che si evolve in un amore furioso e fatale. Risalta ottimamente il contesto storico di sotterranei conflitti e tacite complicità tra la nobiltà spagnola e il potente Arcivescovo di Milano. Mi aspettavo un fumettone, ho visto un buon film, sincero e avvincente.

Costretta a entrare nell'Ordine di San Benedetto ma con una vocazione a metà, sconquassata dalla passione, in preda al malsano eccitamento per lo spregiudicato amante e al centro di varie malefatte, si rimpossessa della sua vita salvo poi bruciarla come un cerino al vento. Una produzione dignitosa in cui prevale la fotografia a lume di candela, come si usava all'epoca dei fatti. Tra eccessi, misfatti e delitti (vedi sottotitolo) la claustrofobia è di casa. Un Gassman scatenato furoreggia dispensando sesso e morte. Indicative le partiture di Donaggio.