La lunga ombra gialla - Film (1969)

Biologo americano premio Nobel è assoldato dai servizi segreti USA e URSS (!) per indagare sulla scoperta, in Cina, di un enzima che potrebbe curare la fame nel mondo... Ma non il sonno, che dopo un promettente inizio da spy classico fa capolino fra i buchi di una sceneggiatura verbosa e i tentativi di analisi sociale, mai stati nelle corde dell'onesto ma corrivo Thompson. Gregory Peck è rigido come uno stoccafisso, e visibilmente svogliato. C'è anche il mitico Kato di Clouseau!

Film spionistico d'altri tempi, sia per tecnologia (davvero futuristica!) che per il clima da guerra fredda, anzi freddissima. La trama è inconsistente, così come il suo sviluppo, lento e privo di progressione, senza esiti funzionali che non siano rivolti a una mera litania propagandistica contro l'allora crescente secondo grande impero rosso, quello cinese per l'appunto. Quindi anche l'analisi del periodo storico è standardizzata e risente di una pesante approssimazione. Né carne né pesce, insomma.

Per impadronirsi della formula di un enzima in grado di risolvere il problema della fame nel mondo, un biologo americano viene inviato in Cina a trattare con Mao, ignorando che la ricetrasmittente che gli è stata impiantata nel cranio può trasformarsi in una bomba... Premesse fantascientifiche per uno spionistico dal ritmo piuttosto blando in cui anche Peck appare sottotono. Gli USA, per l'occasione segretamente alleati con l'URSS, non ci fanno una bella figura ma la critica socio-politica è troppo vaga e banale per conferire interesse a una trama noiosa.