La llorona - Film (1933)

Il primo horror messicano è più interessante che riuscito. La vicenda è giocata su tre piani spaziali e temporali diversi (nell'attualità si incastrano due flashback risalenti all'epoca della dominazione spagnola) che servono a illustrare l'origine della leggenda della "dama piangente". L'episodio contemporaneo è complicato, poi, da un tentativo di rapimento di un bambino connesso a rituali magici (non mancano passaggi segreti e cunicoli sotterranei). La resa è assai didascalica, lo svolgimento meccanico e i pregi si fermano all'interesse cinefilo. Discreti gli effetti sonori.

Più che un horror si direbbe un dramma, mirato a trasporre per la prima volta sul grande schermo la figura leggendaria della Llorona pescando, tra le sue tante versioni, la più diffusa in Messico (ne esistono due). I momenti orrorifici sono pochi e le stesse musiche paiono più idonee a un melodramma, ma è la struttura narrativa a lasciare maggiormente perplessi: per quasi un'ora tutto è incentrato sui rapporti tra i familiari protagonisti e sulla narrazione della leggenda e solo a venti minuti dalla fine la trama principale prende l'avvio. Può incuriosire, ma risulta discontinuo.