La fée printemps - Corto (1902)

La vecchina è accolta nella casa nel bosco mentre nevica, ma hop! in realtà è la Fata Primavera che fa subito fiorire la natura e regala ai suoi soccorritori due bambini. La storia è teneramente semplice e ingenua, ma pur sempre toccante. Colpisce la colorazione, limitata escusivamente alla fata e ai fiori, cosa che dà loro una qualità speciale, esaltandone l'impressione di vera e propria epifania (tra l'altro, giallo e verde). Il colpo finale dei due neonati che spuntano dal mazzo floreale, manco fossero cavoli, è davvero gustoso.

Bello: una specie di Pleasantville mooolto ante litteram! L'inverno è vecchiaia, decadenza, stasi... la primavera rinascita, gioia, anche sensualità: questa splendida fatina annuncia una nuova stagione ai due coniugi intristiti dal freddo e dalla noia. Dominante il colore giallo solare, che d'un tratto rischiara il bianco e nero iniziale. Delicato e vagamente malizioso il finale, fluida e garbata la danza della fata Primavera, nell'insieme una bella osmosi tra "magico" e "quotidiano", tipica dei cortometraggi di De Chomón.

Piacevole corto del 1902 di Segundo de Chomón. La storia è semplice, ma attraente, con un che di magico, anche apportatore di gioia ai futuri... genitori. Parzialmente colorato, fila via che è un piacere, presentando nella fase iniziale una narrazione di stampo fiabesco.

Una povera vecchina cerca rifugio nell'abitazione di una giovane coppia intirizzita dal freddo e intristita dall'inverno. Dopo essere stata accolta si rivelerà come la Fata Primavera, che colorerà la loro giornata portando con sé una grande sorpresa. Corto molto interessante, nel quale il colore pone l'accento sul cambio di stagione che porta gioia e serenità. Il colpo di scena finale arriva gradito e risulta come una sorta di ricompensa alla bontà gratuita ricevuta. L'opera, pur nella sua semplicità, riesce a trasmettere sensazioni bellissime e un messaggio molto positivo.