Tratto dal melodramma rappresentato a Torino nel 1936, scritto e sceneggiato rispettivamente da Salvator Gotta e Mattoli, rappresenta un punto di riferimento per la grande recitazione teatrale italiana. La Gramatica con la sua grande armoniosità trasforma tutto il lessico in poesia. È una storia romanzata, imbastita con i brevi racconti della contessina di Bard sul suo grande amore Costantino Nigra. È la storia delle sue lettere e del suo amore perduto... Le imperfezioni della pellicola ne rendono la visione faticosa, ma ne è valsa la pena.
La damigella vive di ricordi per la sua relazione con Costantino Nigra e perché un amministratore infedele le ha portato via quasi tutto il patrimonio, eppure riesce a consigliare bene una coppia di giovani. Melodramma in costume che Mattoli trae da un romanzo di Salvator Gotta che sembra scritto apposta per Emma Gramatica, capace come al solito di una grande interpretazione. La Torino sabauda (si balla anche la gavotta, il ballo montanaro che a un certo punto diventò il divertimento principale dei Savoia) mai è stata rappresentata con tanta precisione.
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DiscussioneReeves • 16/01/21 13:39 Servizio caffè - 259 interventi
Il film fu selezionato nel 1936 per la Mostra del Cinema di Venezia
Reeves
Guru
Guru 29/09/11 22:05 - 348 commenti
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Reeves 16/01/21 13:44 - 382 commenti
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