Tipica commedia di Lubitsch caraterizzata da ritmo elevato, ottime interpretazioni e gag esilaranti. Ovviamente i 70 anni che ci separano dalla sua realizzazione si sentono, ma ciò non impedisce di godersi appieno lo spettacolo. Un ricco americano conosce in costa azzurra una nobile francese squattrinata: è amore a prima vista. Alla vigilia delle nozze però lei scopre che l'uomo è stato già sposato sette volte. Per non finire anche lei nel calderone delle ex, gli si negherà fino a farlo uscire di senno. Da vedere.
Miliardario americano si innamora di una francese di buona famiglia ma senza un soldo: quando lei scopre che è al suo ottavo matrimonio, gli fa sottoscrivere un contratto in grado di garantirle una lauta "buonuscita" in caso di divorzio e poi si impegna a rendergli la vita impossibile. Guerra dei sessi in salsa sofisticata, ricca di allusioni e con interpreti rodati, certo gradevole ma un poco datata, a differenza di altre di Lubitsch (come Il cielo può attendere o Scrivimi fermo posta), che possiedono quel particolare fascino che le rende capolavori sempreverdi.
MEMORABILE: L'utilizzo della cipolla come repellente matrimoniale
Per quanto Michael (Gary Cooper) tenti di trarre insegnamento dalla lettura de "La bisbetica domata"... non ce la fa! Tra lui, miliardario americano arrogante ma ingenuo e Nicole, marchesina francese decaduta, abile in snervanti tattiche passivo-aggressive, indovinate chi sarà a soccombere! Il famoso Lubitsch's (magic) touch, stella filante di dettagli, battute, spunti comici che si ripetono assumendo però sfumature sempre nuove, si srotola nervosa e leggera, frizzante fino all'ultima scena.
MEMORABILE: Il piccolo ma indimenticabile ruolo di David Niven. La Colbert che concede a Cooper il primo bacio dopo averlo neutralizzato con una camicia di forza!
Lubitsch riprende in parte la squadra di Partita a quattro, con Cooper di nuovo protagonista, stavolta miliardario "sfortunato" in amore che cercherà di sedurre la dispettosa e furbetta Colbert. C'è anche Horton nel suo solito ruolo da svanito che non mancherà di suscitare risate. A differenza di altri titoli di Lubitsch, non è invecchiato altrettanto bene, in più si notano numerosi disperati tentativi di sputare veleno sul matrimonio, istituzione detestata dal regista. Rimane però sempre spumeggiante, grazioso e divertente.
MEMORABILE: "Era davvero una conca da bagno!"; "... niente!"
Commedia lubitschiana sicuramente inferiore ai tanti capolavori del regista ma anche un
po' troppo sottovalutata. Il ritmo è buono, i dialoghi, da ascoltare con attenzione e aguzzando l'ingegno, ben scritti come sempre (anche se attestantisi un gradino più giù di quelli di altre pellicole) e le battute che vanno a segno non mancano. Le zampate graffianti ed ironiche contro una certa cultura americana, specie nel suo modo di concepire i rapporti col denaro, sono notevoli e vanno pienamente a segno. Cast in
forma. Un godibile divertimento.
MEMORABILE: Il cartello in vetrina ad inizio film. L'acquisto del pigiama. Il dialogo in mare tra Cooper e la Colbert. David Niven che scrive a macchina.
L’antica guerra dei sessi (c’è pure la Bisbetica domata) si sposa con la sottile guerra di civiltà (europei nobili spiantati vs americani ricchi volgari): chi vincerà? Per il raffinato euro-americano Lubitsch, non ci sono dubbi, e così il plurisposato miliardario troverà pane per i suoi denti con la furba ottava moglie (che ribalterà la commedia shakespeariana). Film grazioso ed elegante, più devoto al ritmo brillante delle scene e delle battute che non alla leggibilità narrativa, con alcuni passaggi (dialoghi e sequenze) davvero godibili.
I bellissimi Cooper e Colbert fanno una coppia atipica e furibonda in questa spumeggiante commedia di Lubitsch, sceneggiata, tra gli altri, anche da Billy Wilder. Il ritmo è incalzante e le risate non mancano ,anche se per molti versi si ha l'impressione che il film sia un po' troppo antiquato, forse a causa del fulcro della sceneggiatura: nobiltà decadente europea versus borghesia in ascesa americana. Finale deludente, risulta quasi mozzo e un po' posticcio, non il linea col resto del film.
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