Opera seconda di François Truffaut (dopo "Une visite"), è il suo primo lavoro prodotto (da Les Films du Carrosse, società fondata da lui ed André Bazin). Già vi si rintracciano tutti i temi cari al regista di Effetto notte: l'infanzia, l'autobiografismo, i turbamenti amorosi e, soprattutto, la passione cinefila. Tra il western e la commedia romantica c'è spazio anche per una citazione testuale de L'arroseur arrosé dei Lumière.
Al suo primo vero cimento con la macchina da presa, Truffaut già delinea alcuni temi a lui cari; la donna è una creatura a volte magica e l'adolescenza è un'età incerta, sospesa tra i giochi dell'infanzia, embrionali ribellioni (le fumate in compagnia) e i primi, voyeuristici, approcci con il sesso. Il regista francese sosteneva che, riguardando i suoi film, li trovava sempre più malinconici di quanto avrebbe voluto; in questo caso, invece, la vena struggente pare studiata a tavolino e questo toglie forse un pizzico di spontaneità.
MEMORABILE: La sequenza iniziale, con Bernadette Lafont che pedala con la gonna al vento.
Durante l'estate alcuni bambini tormentano una bella ragazza. Il corto è piatto e noioso, nonostante la sensibilità di Truffaut verso la psicologia infantile. Anziché far parlare le immagini (peraltro di per sé non memorabili), il regista piazza un'impassibile voce fuori campo che racconta tutto quanto si vede: insomma, la morte del cinema. E pensare che proprio alla storia del cinema Truffaut strizza l'occhio da perfetto cinefilo, riempiendo di echi citazionisiti che culminano nell'innaffiatore dei Lumière. Evitabile.
Non certo memorabile questo corto di Truffaut, in cui ci racconta l'estate di un gruppo di adolescenti alle prese con i primi turbamenti sessuali. Sicuramente lo fa con una certa sensibilità, purtroppo tutto viene fortemente penalizzato dalla voce off che racconta e commenta tutto quanto accade riducendo di molto l'impatto emotivo che le immagini potevano avere sugli spettatori. Più interessante dal punto di vista completistico che da quello cinematografico.
Uno dei primi lavori di François Truffaut alla regia. Nel cortometraggio possiamo già respirare l'aria della Nouvelle Vague che inebrierà il cinema francese e più in generale quello europeo e internazionale. Le donne appaiono come soggetti da venerare e l'amore è un mistero indecifrabile che nasce e che muore subendo mutazioni inaspettate. Lo sguardo è quello innocente di un gruppo di ragazzini che flirtano con il tempo, loro alleato visto la giovane età. Eppure di fondo c'è una grande tristezza, e un senso di turbamento che viene ben rappresentato.
MEMORABILE: Lo scherzo della cartolina e la conseguente funesta scoperta.
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