Non originalissima come trama (vedi Weekend con il morto e Nodo alla gola) ma, grazie a un cast giovane, impegnato e con le facce giuste, al ritmo scorrevole e al suggestivo litorale laziale che fa da sfondo alla vicenda, il film può definirsi riuscito; tant'è che si arriva al finale (quasi aperto) con la voglia di sapere cosa succederà dopo che... Fine estate: un gruppo di amici si riunisce in una villa per un week-end settembrino, durante il quale ci scappa il morto. Una piacevole commedia a stampo drammatico del nuovo cinema italiano.
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Un po’ per caso, quando una decina d’anni fa mi era stato proposto di scrivere un film ispirato a Nodo alla gola di Alfred Hitchcock, come parte di un ciclo di titoli collegati ad alcune opere del famoso regista e supervisionati da Dario Argento. Poi non se ne fece nulla. Così è rimasto nel cassetto questo progetto. Quando la Film Kairós mi ha cercato, ho recuperato il progetto e l’ho rielaborato. Nel mio film non c’è nessun delitto, ma è rimasto il tema della colpa e dell’incapacità di assumersela.
E di hitchcockiano che cosa è rimasto?
Un’eco nella fotografia contrastata, ho cercato una patina un po’ retro, quasi anni ’50. E poi ho citato quella scena di Intrigo internazionale, in cui Cary Grant lancia a Eva Marie Saint una scatola di cerini per metterla in allarme del pericolo che sta correndo. Eco che si ritrova anche nella villa di Punta Rossa del Circeo, dove ho ambientato il film, che è stata costruita su progetto di un allievo dell’architetto Frank Lloyd Wright, lo stesso a cui si è ispirato Hitchcock, ricostruendo in studio la villa di Intrigo internazionale, che ha la medesima struttura di quella da me scelta. In stile organicista, con grandi vetrate e la natura che entra nella casa che si fonde con il paesaggio.
Ho il dvd anche io, uscito di sorepress l’anno scorso (non ci contavo visto che è stato nelle sale appena una settimana a luglio di due anni prima!) mi hai preceduto, ma lo devo ancora guardare. Il cast e il regista parteciparono a Stracult per presentarlo.