Fortunatamente alle spalle c'è una buona sceneggiatura (non a caso co-firmata da Blake Edwards), con dialoghi spesso spumeggianti che il sempre bravo Jack Lemmon interpreta da par suo, ma il racconto alla base (di Margery Sharp) non è certo memorabile e la regia compassata di Richard Quine non aiuta a renderlo granché godibile. E dire che il film comincia bene, in piena atmosfera londinese, con Lemmon funzionario dell'ambasciata americana che prende in affitto una camera nell'appartamento della bella Kim Novak. In un attimo se ne innamora, naturalmente, ma presto viene a sapere che la donna è accusata di aver ucciso il marito, la cui salma tuttavia non si trova....Leggi tutto Così dalla commedia rosa si passa al giallo, con tanto di mistero insoluto da svelare e parentesi in tribunale. Tuttavia, se la parte più disimpegnata e brillante mette in evidenza le qualità dello script e del cast, quella più "thriller", comunque venata di un umorismo non disprezzabile, si perde in teorie farraginose smarrendo l'andatura. Si avverte la durata eccessiva (due film così sono troppe!), I’interesse scema e seguire tutta la parte finale - decisamente stiracchiata - diventa faticoso. A quel punto l'epilogo che chiude in farsa si trasforma in qualcosa di non molto sopportabile. Soluzione del mistero parecchio banale.
Quine, piccolo regista esperto in innocue commedie dall'ineffabile flavour,
esibisce in questa commedia il rodato, irreprensibile humor amarognolo del grande Lemmon con la sventataggine soave della Novak pseudo-vedovella finto ebete. Il film non ha certo la grandezza dei capolavori di Wilder con Lemmon. Quine non ha una morale della visione che scaturisce dall'humor. A lui interessa inttrattenere. Come passatempo però va anche abbastanza bene.
Giallo-rosa all'acqua di rose, con parentesi da courtroom-drama. Una Londra che più Londra non si può, tutta piazzette, giardini e palazzetti georgiani fa da sfondo a un film poco avvincente come giallo, ma riuscito come commedia soprattutto nella primissima parte, quando il diplomatico americano Bill (Lemmon), poco a poco viene a conoscenza della -diciamo- "cattiva fama" che circonda la sua affascinante affittacamere. Della quale, nel frattempo, si è già innamorato: è Kim Novak! Finale quasi slap stick, Lemmon in tono minore ma sempre Lemmon!
Commediola simpatica, con venature gialle, dal ritmo un po' lento ma con alcune trovate riuscite e un buon cast. La trama incuriosisce, anche se a un certo punto sembra diventare ripetitiva e nella seconda parte finalmente decolla tra pedinamenti, equivoci e corse rocambolesche. Regia anonima, risultato non disprezzabile.
Eccellente commedia a tinte noir ricca di colpi di scena. Il cast interpreta con molta professionalità un copione che attraversa molti registri recitativi, scritto in punta di penna da maestri del genere. Funziona tutto come un meccanismo a orologeria in cui niente viene lasciato al caso dall'ottima regia di Quine. Ritmo sostenuto ma non frenetico (tranne che nell'ultima parte slapstick). Prove esemplari dei tre protagonisti che reggono alla grande l'equilibrio fra comico e drammatico. Alcune battute sono devastanti. Grande cinema!
MEMORABILE: Gli occhi nocciola della Novak; L'impermeabile bianco di Astaire; La confessione della Novak in vasca da bagno.
Appena arrivato a Londra per prendere servizio presso la sua ambasciata, un giovane diplomatico americano affitta un appartamento da una connazionale, scoprendo in seguito che è sospettata di aver ucciso il marito e fatto sparire il corpo... Giallo/rosa dalla trama stiracchiata e dalla durata eccessiva, reso comunque piacevole dal cast che conta, accanto al frenetico Lemmon, l'elegante Astaire e un ottimo caratterista come Jeffries, mentre convince meno Novak, attrice modesta che solo pochi registi hanno saputo ben sfruttare. Simpatico il movimentato e farsesco epilogo en plein air.
Film con molti momenti comici riusciti ma anche una trama gialla per nulla banale né prevedibile, complice lo zampino di Blake Edwards. Uno dei più eleganti lavori di Quine anche a livello estetico, con un'atmosfera noir molto suggestiva e soprattutto un cast in stato di grazia, con Lemmon su tutti ma magnifico anche Fred Astaire con il suo Signor Ambruster (Lemmon ne L'appartamento si chiamava Ambruster Jr. Un omaggio?). Kim Novak, nonostante il ruolo di vedova nera, è solare e giocosa, soprattutto nel caotico finale. Molto divertente.
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