Il verde prato dell'amore - Film (1965)

Il verde prato dell'amore

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/07/19 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 8/07/19 20:52 - 9043 commenti

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Rispetto alla solita storia di menage a trois, qui abbiamo le particolari elucubrazioni del protagonista(ingenuo? Egoista? Meschino? Tutte e tre le cose?) a corroborarlo. Notevole è anche il modo in cui la Varda impacchetta ed infiocchetta la sua pellicola: c'è una grande cura per le immagini che sono intrise di vivaci ed allegri colori pastello che non lasciano il posto a quelli lividi e cupi nemmeno dinanzi alla tragedia. Contenutisticamente parlando un film coraggioso che può suscitare dibattiti e discussioni sul "messaggio" (se c'è) che vuole veicolare. Buono il ritmo e giusta durata (80).

Thedude94 4/05/22 23:19 - 1096 commenti

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Varda mette in scena una storia di triangolo sentimentale con il suo stile innovativo, ricercato e di colori saturi che si ricorda per lo più per via delle numerose immagini, le quali sembrano dipinti variegati. La sceneggiatura è molto semplice, breve e con dialoghi necessari: riesce a stupire per la drammaticità di alcuni eventi e per come caratterizza personaggi molto particolari. Inoltre la fotografia e le riprese sono interessanti, nell'ottica soprattutto di una sperimentazione cinematografica che può far storcere il naso a qualcuno, ma indubbiamente merita.

Jdelarge 13/06/22 13:26 - 1000 commenti

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Agnès Varda realizza un film in cui fotografia e colori giocano un ruolo fondamentale anche dal punto di vista narrativo, andando a caratterizzare situazioni e personaggi in maniera puntuale e, il più delle volte, creando un contrasto perturbante tra ciò che la storia dice e quello che lo spettatore vede. La tematica affrontata e, ancora di più, le modalità scelte dalla regista, sono all'avanguardia e denotano un'incredibile padronanza di pensiero e del mezzo cinematografico.

Fauno 18/08/23 01:29 - 2212 commenti

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Niente da dire sulla fotografia, ma il film è intriso dalla A alla Z di un qualunquismo, di un cinismo, di una puerilità nel protagonista (e non solo!) da mettersi le mani nei capelli. Poco importa l'ambiente dove uno possa crescere e la calma piatta che ne deriva, ma questa non reazione collettiva è a dir poco disgustosa. Probabilmente gioca d'anticipo sui tempi, perché la realtà attuale è talmente "distopica" che una situazione simile è da alfabetiere di prima elementare, ma questo non toglie che qualcuno ne possa uscire ugualmente con lo stomaco rivoltato.
MEMORABILE: La scena nel fiume dopo la confessione.

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  • Homevideo Digital • 11/07/20 11:35
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