Il velo di Waltz - Corto (2010)

Il velo di Waltz

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/09/10 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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Stefania 29/09/10 16:17 - 1599 commenti

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Il velo di Waltz come il velo di Maia, candido e fragile schermo che cela appena un abisso d'orrore. La modernissima pratica della chirurgia estetica come aggiornamento di un rituale arcaico, un esorcismo contro ataviche paure: il non essere "come gli altri", la vecchiaia, forse la morte. Il formato del cortometraggio imponeva laconicità ed immediatezza nell'effetto-spavento, e l'elementare, barbara aritmetica della pena del contrappasso cui viene sottoposto Waltz è davvero spaventosa, come la buia follia d'amore da cui scaturisce.
MEMORABILE: Il volto e gli occhi bruciati dall'acido "per ringiovanire e levigare la pelle".

Brainiac 27/09/10 20:02 - 1083 commenti

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Notevole cortometraggio diretto dal Grand Magus degli fx italici. Analisi sociale (la chirurgia estetica usata a mo di clava) ed effettacci turpi (fra cui un'agghiacciante scena di eye-violence), scortati da un (già sentito?) tema musicale fanno di questi minuti l'unico viatico per continuare a sognare di un Genere che non c'è più ma che potrebbe rinascere dalle proprie svamapate ceneri. Dialoghi sciatti ("l'amavo profondamente") come neanche su Centovetrine non inficiano il crudo contrappasso, diretto pensato ed attuato con inusitata ferocia.

Gestarsh99 18/04/11 17:30 - 1395 commenti

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Una nemesi terribile, priva del più piccolo barlume di misericordia, si abbatte con furia selvaggia e devastatrice sul dictat della bellezza a tutti i costi, sul mondo plastificato dell'etica da show-business, sul ricorso compulsivo alla chirurgia estetica nelle retrovie meno luccicanti dello Spettacolo. Tutto accade per flash: che siano ovattati frammenti di memoria, strabuzzate e sibilanti rivelazioni o rabbiose rasoiate fulminee. Non c'è scampo alla cattiveria e alla spietatezza di questa disperata vendetta assoluta, tanto dolorosamente materiale quanto inappellabilmente morale.
MEMORABILE: I raggelanti effetti splatter; la crudelissima interpretazione di Anna Foglietta; il duro messaggio di fondo, espresso con rara rabbiosità.

Deepred89 4/08/12 21:59 - 3706 commenti

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Cortometraggio truculento ma non esaltante, confezionato con cura e condito con qualche gustosa scena splatter (dagli effetti in pieno stile stivalettiano), ma piuttosto scarno a livello di contenuti (chirurgia estetica, realtà e apparenza, interventi malriusciti: tutta roba già vista) e con una protagonista troppo sopra le righe per non far sfociare il tutto nel grottesco. Fiacche musiche alla Goblin. Accettabile ma nel complesso dimenticabile.

Buiomega71 4/05/18 22:20 - 2910 commenti

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Stivaletti devasta volti, strappa lingue, liquefa occhi a colpi di acido con perizia chirurgiga miikiana e visceralità fulciana, tornando al tema della "bellezza" estetica che era al centro di un episodio dei Tre volti del terrore. 16 minuti di torture porn non poi così estremo e con la Foglietta che va spesso sopra le righe nei panni della Jennifer di turno che sbraita odio contro gli uomini tra siringoni e bisturi. Sottolineato dal bellissimo commento musicale di Massimiliano Lazzaretti e impreziosito da SFX puramente ottantiani, scade leggermente nella banalità dello script.
MEMORABILE: Operazione al naso a colpi di scalpello; Taglio della lingua; La blefaroplastica; Guardandosi allo specchio per scoprire un volto "nuovo".

Pigro 3/02/21 10:13 - 9666 commenti

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Vendetta in nome di tutte le donne che si sottopongono alla chirurgia estetica secondo i modelli estetici imposti dai maschi: il "ritocchino" subito dal protagonista sarà spietato. Idea interessante, ma poco sviluppata: all’intuizione non corrisponde una sceneggiatura convincente, e tutto sembra concentrarsi nella pura esibizione di dinamiche horror e di scene splatter. E se la musica offre un accompagnamento intrigante, l’interpretazione della vendicatrice è decisamente inadeguata, dipingendo un’isterica troppo macchiettistica.

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  • Discussione Stefania • 30/09/10 14:32
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Il titolo è scritto non correttamente: è "Waltz", non "Walz". Se Zender può correggere...
  • Discussione Zender • 30/09/10 19:09
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Grazie Stefania, è vero. Ho però lasciato il walz nelle note. Hai visto mai che poi qualcuno non lo trova e inserisce la scheda doppia :)
  • Discussione Gestarsh99 • 20/04/11 00:22
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Un film (un corto) di rara cattiveria e crudeltà.
    Di rado mi è capitato di vedere, almeno in ambito italiano, un qualcos'altro di così spietato e profondamente rabbioso.
    Nel messaggio, più che nelle immagini (estreme, estreme, estreme, sia chiaro).

    E' un corto ma è anche l'apice di Stivaletti e parte del merito se la aggiudica l'ottimo sceneggiatore Carlo Baldacci Carli.
  • Discussione Brainiac • 20/04/11 16:01
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Sì, mi ha ricordato (più come "gusto" che per la trama) A L'interieur, ma è sicuramente quella (genuinità e allegra truculenza) la direzione che gradirei prendesse l'horror italiano.
  • Discussione Caesars • 20/04/11 16:48
    Scrivano - 16811 interventi
    Se non sbaglio il tema della chirurgia plastica era già presente ne "I tre volti del terrore"
  • Discussione Stefania • 20/04/11 18:52
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    E' una storia molto semplice, raccontata in maniera molto raffinata. E' una storia di mostri, di mostruosità assolute, mostruosità fisiche e morali... in un mondo votato al culto dell'omologazione estetica. Molto semplice, ripeto, e molto forte: mi pare che proprio Brainiac fosse con me quella sera, e a fine proiezione era pallido di terrore;)
  • Discussione Gestarsh99 • 20/04/11 20:49
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Io, lo confesso, non mi aspettavo granchè da questo corto ed invece mi son dovuto con piacere ricredere tantissimo.
    Di primo acchito, visti il contesto e le dinamiche, questa mini-opera potrebbe anche darti l'idea di un torture all'italiana (quale horror dell'ultimo decennio non è sfuggito d'altronde a tale contaminazione invasiva...) ma poi ti accorgi con orrore del feroce messaggio di cui il film si fa "portatore insano" e non puoi far altro che soccombere, imbambolato, all'odio con cui quest'ultimo viene espresso. Un odio che sbaraglia qualsiasi tipo di concorrenza splatter fine a se stessa.
    La critica cinica e senza attenuanti contro il culto ossessivo dell'immagine, professato da gran parte del mondo dello spettacolo, assume qui i connotati di una vera e propria condanna a morte fisica ed etica, gonfia di una furia rancorosa che scaturisce dall'animo stesso dell'autore (più che del regista, direi proprio dello sceneggiatore).

    Non ho problemi a dirlo: è una delle pellicole italiane più estreme che abbia mai visto da tanti anni a questa parte.
    Ultima modifica: 15/04/19 13:42 da Gestarsh99
  • Curiosità Gestarsh99 • 2/05/11 14:25
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Il corto venne ideato come episodio pilota di una serie televisiva horror, la cui realizzazione è attualmente ancora in alto mare.

    Mi preme però riportare alcune interessanti ed esplicative dichiarazione del co-sceneggiatore/soggettista Carlo Baldacci Carli sulla genesi di questo corto (vincitore anche del premio ACEA ENERGIA all'Ostia Film Fest):

    "Nello scrivere Il Velo di Waltz, ho voluto rielaborare in chiave orrifica il mito di Narciso con riferimenti diretti all'opera di Novalis
    I Discepoli di Sais e con riferimenti al capolavoro di Oscar Wilde
    Il Ritratto di Dorian Gray.

    Per naturali ragioni di economia temporale non tutte le citazioni che avrei voluto introdurre sono state possibili.

    Il nome di Jack Waltz è un omaggio al libro di Mario Puzo Il Padrino, dove è presente il personaggio di Jack Woltz, un produttore cinematografico abietto e pedofilo.

    L'impianto narrativo vuole a sua volta rendere omaggio al film Audition di Takashi Miike. Non per nulla Christine indossa un paio di guanti di lattice neri, anche se non alti fino al gomito."

    (da carlobaldaccicarli.it)