Liberamente (troppo) tratto dal più riuscito romanzo di Giuseppe Berto, è la storia di uno scrittore che a 45 anni si sente vecchio e fallito e che a causa delle sue nevrosi manda all'aria tutti i suoi rapporti. Fino a che un analista non lo cura. Interpretazione maiuscola, strepitosa di un Giannini a tutto campo per un film che non va mai a fondo. Ultima interpretazione di Vittorio Caprioli (l'analista). Bellissima la Seigner, esornativa la Sandrelli.
MEMORABILE: Il finale; Giannini che lotta con la lampadina; la gita in Svizzera con caduta massi.
Film fiacco, che non arriva mai al dunque, in cui Giuseppe Berto (autore del romanzo) è appena percepibile. Nonostante gli sforzi riesce molto difficile immedesimarsi con il protagonista, un Giannini professionale che sfodera quasi tutto il suo repertorio, impegnato a sopportare una ragazza (Emmanuelle Seigner) simpatica come una zanzara. Stranamente ottima la Sandrelli. Chi riesce ad arrivare alla fine merita un premio, che potrebbe essere l'Etna fumante poco prima dei titoli di coda. Buone le musiche di Piovani, che però si cita un sacco di volte.
Mario Monicelli HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneRaremirko • 8/02/18 22:42 Call center Davinotti - 3863 interventi
Effettivamente, di sicuro, un Monicelli minore, non aiutato da firme illustri in script quali Cecchi D'amico e Guerra.
La Sandrelli si vede poco, la Seigner è funzionale e tutto poggia sulle robustissime spalle di Giannini, sempre bravo, che da solo da la sufficienza al prodotto.
Ma il film, dopo un pò, si ripete e non si riesce a dare il giusto slancio ad una storia, alla fin fine, banale.