Il fiore del mio segreto - Film (1995)

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Tutti i commenti e le recensioni di Il fiore del mio segreto

TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/05/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 21/05/07 15:09 - 3015 commenti

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La vita di una donna va in frantumi: il marito la cornifica, gli amici le voltano le spalle, il lavoro di scrittrice rosa arranca. Parte in viaggio verso la Mancha, a cercare la mamma e le radici. Un Almodovar efficacissimo, tenero, ma non chiassoso nè ideologico, quindi completamente ignorato, anche se mette in scena diversi temi di Tutto su mia madre ma senza le sgangheratezze, le inverosimiglianze, gli sbrachi di quello. Misteri della partigianeria. Da rivalutare.

Galbo 9/12/07 08:48 - 12648 commenti

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Film poco amato dagli ammiratori del regista spagnolo, che sembra effettivamente abbandonare quelle atmosfere noir e melodrammatiche che spesso caratterizzano il suo cinema (anche se in alcuni momenti affiora il grottesco) a favore di toni più amari. La figura della protagonista è quella di una donna sconfitta che dolorosamente cerca di ricostruirsi umanamente e professionalmente fino ad arrivare ad una dolorosa accettazione di sè. Il film merita una visione anche per la bella prova intepretativa della Parades.

Domino86 1/12/10 13:32 - 607 commenti

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In questa pellicola troviamo un Almodòvar meno cupo del suo solito, atmosfere più leggere. Ci troviamo, difatti, davanti a una commedia che presenta però tratti di grottesco (a cui il bravo regista ci ha abituati) rappresentati dalla protagonista e dai suoi disastrosi rapporti.

Rebis 22/02/13 20:13 - 2473 commenti

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O della mistificazione: letteratura, danza, pubblicità, cinema, pseudonimi. In un mondo che rappresenta inesorabilmente la realtà, come autentificare l'esistenza del dolore? Melodramma teorico, primo meta-film di Almodovar imperniato sulla diade "apparire ed essere", la cui polarità non contraddice ma sostanzia. Tra le trappole della messa in scena – e della vita - il cliché si fa accadimento: amplifica, smentisce, eterna i moti dell'anima. Il citazionismo sboccia spontaneo da una messa in scena - finalmente - controllata e sobria. Vigorosa Marisa Peredes.

Ducaspezzi 1/08/13 13:25 - 222 commenti

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Quanti ci vedessero un Almodovar minore probabilmente disattenderebbero lo stesso Almodovar molto più di quanto si possa qui presumere che abbia lui disatteso se stesso. La sospensione di certe tipiche iperboli narrative e figurative del suo cinema non fa qui velo alla densità e plasticità dei drammi di vita privata dei personaggi, soprattutto della protagonista. E non toglie spina dorsale all'ammiccante umorismo che lo pervade con quella discrezione che non difetta comunque di salacità. Il surreale è già nella cifra reale e avanza di sbieco.
MEMORABILE: La prova della Paredes.

Il ferrini 16/11/16 21:42 - 2686 commenti

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Una specie di jukebox almodovariano in cui si trovano brandelli di Volver (la storia del cadavere nel congelatore), di Tutto su mia madre (la donazione degli organi) il tutto sempre "sull'orlo di una crisi di nervi", quelli della Paredes, a cui non ne va davvero bene neanche una. Immancabile Rossy de Palma, spassosi i suoi duetti con la "madre" e incisivo Echanove qui nientemeno che direttore de El Pais, innamorato della complicata protagonista. Non è un film indimenticabile ma si lascia guardare.
MEMORABILE: Le due ore di permesso di Paco, ufficiale della Nato in Bosnia; Il balletto di Joaquín Cortés.

Pessoa 11/09/17 23:38 - 2476 commenti

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Film intimo, quasi privato di Almodóvar che anticipa molti dei temi della sua produzione successiva (Tutto su mia madre, Parla con lei e soprattutto Volver) e costituisce una specie di giro di boa da parte del regista spagnolo, che qui abbandona gli eccessi delle pellicole precedenti scavando strade più profonde alla ricerca delle ragioni dell'animo umano. Grande sceneggiatura che, dato l'argomento, si crogiola in raffinate citazioni letterarie mentre il cast di fedelissimi segue senza sbavature le indicazioni del maestro. Molto buono!
MEMORABILE: Le musiche di Alberto Iglesias, che comincia con questo film la sua lunga collaborazione con Pedro Almodóvar.

Nick franc 31/03/22 23:33 - 549 commenti

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Il film spartiacque della carriera di Almodóvar è un riuscito ritratto di una donna in crisi (una eccellente Paredes) a cui tutto sembra voltare le spalle (marito, amiche, famiglia e lavoro) e che toccherà il fondo trovando poi la forza di reagire. Molto sobrio nella messa in scena, non manca di raffinate scelte narrative (gustose le trovate metacinematografiche) e di una scrittura eccellente che ne fanno una delle opere più compatte e classicheggianti del regista: peccato solo che la rosea svolta finale appaia un po' forzata.
MEMORABILE: Leo stronca i propri romanzi scritti sotto pseudonimo; Lo spot per la donazione degli organi; Il litigio tra Leo e Paco; La mamma di Leo;

Paulaster 24/06/21 09:54 - 4888 commenti

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Scrittrice di romanzi rosa di successo affronta la separazione dal marito. Almodóvar ripulisce la sceneggiatura dalle stravaganze e dalle provocazioni proponendo un ritratto di dolore intimista che fa partecipare di più alla visione. La Paredes affronta il cinismo lavorativo, l'ipocrisia amicale e il tradimento amoroso, il tutto con dignità. Non mancano le citazioni cinematografiche, la critica politica e accenni di flamenco (al riguardo è un peccato ammirare Cortés solo in un paio di frammenti). La conclusione consolatoria si riallinea al cinema del regista.
MEMORABILE: Il romanzo rubato dal cestino; La danza con la madre; Il video sulla donazione degli organi.

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