Al poliedrico Polanski di tanto in tanto viene voglia di scherzare graffiando; ed eccolo qui a prendersi gioco dei clichés del mondo della pubblicità, mettendo in scena un finto spot con due donne che litigano e si picchiano contendendosi un profumo ("Greed"), ovvero uno dei simboli della fatuità. La fotografia, ombrosa e raffinatamente glamour, trasmette un'opportuna aria lasciva, mentre la Portman e la Williams imitano con efficacia e ironia atteggiamenti e movenze - anche saffiche - delle loro colleghe dell'industria pubblicitaria che ogni giorno vediamo sul piccolo schermo.
Cortissimo che fa il verso agli spot pubblicitari, al fashion look e anche (e soprattutto) al capolavoro di Stroheim, il cui finale viene rievocato dalle due femmes fatales che lottano per la preziosa boccetta di profumo. L’artista Vezzoli mette a punto un arguto fake: un’opera piena di stratificazioni, nella quale coinvolge Polanski ben contento di cimentarsi in questa fulminea perla di crudeltà e perfidia. Gustoso, graffiante, anche se poi proprio la rapidità del film non appaga lo spettatore.
Purtroppo è... incompleto, nel senso che non riesce a soddisfare totalmente la curiosità, la voglia di vedere all'opera Polanski, per quanto le tematiche a lui care ci siano tutte, compresa l'inevitabile catastrofe finale. Non particolarmente efficace la scena di lotta. Deliziosa citazione finale (a 00'48") dall'incipit di Profondo rosso.
Francamente non mi ha fatto impazzire e sono gustose solo le due interpreti, belle e brave. Visivamente potrebbe essere anche accattivante, ma è un cortometraggio sin troppo breve per essere apprezzato a fondo e per comunicare davvero qualcosa. Interessante e originale l'idea dello spot pubblicitario fake, comunque.
Anche ad un genio come Polanski si può perdonare la vanità di voler lasciare il segno divertendosi con una sciocchezzuola come questo finto spot pubblicitario dedicato ad una fragranza, Greed appunto. Un corto che non si segnala per nulla, né per la "legata" fotografia, né per la regia né tantomeno per la svogliata interpretazione di due attrici che evidentemente in quel momento nulla avevano di meglio da fare. Robetta.
Genera curiosità un corto (ma proprio corto corto) girato da Polanski, che prende in giro il mondo della pubblicità. La realizzazione è divertita e divertente ma non soddisfa del tutto, sia a causa della brevità che, soprattutto, per la non ben riuscita realizzazione delle scene di "lotta" tra le protagoniste. Peccato perché in un prodotto piccolo piccolo come questo, tutto deve funzionare a meraviglia per poter convincere appieno. Uno "scherzo" che nulla aggiunge e nulla toglie alla grandiosa carriera del suo regista.
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