Gli eredi di King Kong - Film (1968)

Troppa carne al fuoco per questo pastrocchio dove umani, alieni (la regina con mantello e cuffietta è “notevole”) e mostri finiscono per rubarsi la scena (più che altro, umani e alieni tolgono prezioso spazio ai mostri). Solite distruzioni, razzi fiamma ossidrica e un inizio che faceva ben sperare (i mostri confinati su un’isola grazie a speciali gas personalizzati, che si attivano quando qualcuno di essi tenta la fuga). Piuttosto spezzettato e senza trovate particolarmente gustose.

Rispetto ad altri titoli dello stesso tipo, in questo è riscontrabile un uso e cura maggiore nella realizzazionse dei modellini: da città (Parigi, Mosca, Tokio, New York...) a missili, navi, treni, elicotteri ed altro a discapito però dei mostri, che sono più pupazzosi del solito; simpatica la marcetta musicale ricorrente. La componente fantascientifica nelle scene spaziali è ridicola (tute gialle, pistole laser...) ma aiutano il film ad uscire dal classico tokusatsu ripetitivo. Spassoso. Tra i Godzilla c'è di peggio.

Insalatone con tutti i mostri giapponesi del cinema di Honda. I perfidi alieni sono interessanti... ma si sa che in questi film non si aspetta altro che vedere all'opera i nostri "amici" mostri, alcuni anche in trasferta all'estero. La non perfetta realizzazione tecnica viene ben compensata dal genuino affetto che sono in grado di generare in noi. Allucinante invece il piccolo mostro vicino a godzilla la cui faccia ricorda vagamente quella di ET (soprattutto gli occhi).

Il primo kaiju - o forse il secondo, dopo King Kong, il gigante della foresta - che vidi da ragazzino. Ricordo che a scuola - ma guarda questo, invece di studiare - disegnai su un quaderno le sembianze dei mostri con i nomi scritti sotto (uno addirittura, nella mia fantasia infantile, cambiò nome, divenendo qualcosa come "Rotterdam"! Che fosse un mostro olandese!?). In definitiva, un simpatico guazzabuglio, divertente per i bambini ma incomprensibile per gli adulti. Parzialmente ispirato a vecchi SF anni '50 (come Gli invasori spaziali).

Divertente e leggero film con mostri enormi giapponesi: abbiamo Godzilla, il figlio Minilla, il ragno già apparso nel Figlio di Godzilla e altri. Le città sono palesemente dei modellini (non male, contando che eravamo nel 68, gli effetti speciali). Film che a mio avviso raggiunge pienamente la sufficienza purché siate fan del genere.

Grande partenza, con l'idea formidabile della riserva naturale per mostri e le esilaranti scene degli attacchi alle grandi capitali (niente su Roma), poi una lunga e noiosa parentesi prima della rissa finale fra il presuntuoso King Ghidorah e il resto del kaiju: al contrario di quanto - inverosimilmente - succede nei film di arti marziali, ad andare uno contro tanti le si busca. Nell'esile idea che sostiene la trama una vaga anticipazione di Visitors? E soprattutto, ma che c'entra King Kong?

Frullatone meravigliosamente weird dei migliori mostri della Toho insieme ad alieni invasori con intenzioni minacciose, il tutto condito da colori extra-vividi, matte painting, modellini, mortaretti e raggi laser. Il film perfetto per quando si è bambini e ci si entusiasmava chi al cinema chi alle tv private; ma che anche da adulti - con molto sense of humour, qui altamente necessario per godere appieno - il film regala grande divertimento: il ritmo c'è e le numerose ingenuità fanno piacevolmente sorridere. Se non avete mai visto un kaiju-eiga, questo è il titolo perfetto per iniziare.