Ancora Yul Brynner al centro di un film di fantascienza e di nuovo nel ruolo di una sorta di spietato Terminator (il titolo inglese è THE ULTIMATE WARRIOR) cui spetta in questo caso la parte di arma letale a disposizione dei “buoni”. Le fazioni in cui la New York postatomica del 2010 si divide sembrano infatti ben distinte: i più democratici, guidati dal saggio Barone (Max von Sydow), razionano le ridottissime reserve elementari e cercano di vivere aiutandosi l'un l'altro, i più barbari al contrario si limitano a seguire gli ordini di un muscoloso barbuto cercando di rubare preziosi pomodori e ortaggi alla fazione avversa. Come nel MONDO DEI ROBOT...Leggi tutto (in cui Yul Brynner entrava in scena preponderante solo nella seconda parte) è il primo tempo a convincere di più: la descrizione di una situazione insostenibile, l'ampio respiro, la bella performance del sempre apprezzabile von Sydow coinvolgono e interessano di più rispetto al secondo, in cui l'azione si banalizza per trasformarsi in un lungo inseguimento nei sotterranei della Grande Mela. Il tema generale di un futuro infausto e di un mondo regredito quasi alla barbarie non è nuovo né è qui affrontato meglio che altrove. Improvvisi sprazzi di violenza (spesso in corrispondenza dei combattimenti che vedono al centro il “guerriero” Yul Brynner, armato di coltello), lunghe discussioni sull'importanza di regole precise in una comunità costretta a una difficile sopravvivenza. Science fiction nella norma, come si faceva nei Settanta; con qualche spunto lodevole e molti stereotipi.
Così come negli anni '50 alcuni produttori facevano i furbetti confezionando film "al risparmio" dove l'elemento fantastico era rappresentato da un gruppetto di cialtroni truccati da zombi, con occhi cerchiati di nero e faccia imbiancata, che deambulavano come automi, beh, negli squallidi '70 e in parte degli '80, altri volpini produttori ritentarono il colpaccio sfruttando il genere "dopobomba-barbarico" o come lo volete chiamare, veloce, pratico, poco costoso, per ovvi motivi. Date retta a me: lasciate perdere...
Accettabile sci-fi dalla trama un po' già vista ma che, considerato l'anno in cui è stato girato, faceva parte di un nuovo filone. Lo scenario post-apocalittico è di quelli soliti e l'evolversi delle vicende riguarda la salvaguardia dell'ultima speranza per la sopravvivenza (in questo caso, dei semi). Protagonista del film un veterano del flone, tale Yul Brynner.
Fantascienza post-apocalittica tipica degli anni 70/80 con Yul Brynner nel ruolo di guerriero (quasi) invincibile. La prima parte, nonostante la lentezza, è la più interessante: i dialoghi sono curati e Von Sydow riesce dare spessore al suo "barone" intento a salvare la razza umana. La seconda, che dovrebbe essere più veloce e spettacolare, si perde in brutti combattimenti e in un finale abbastanza tirato via. Poteva essere un gran bel film, ma purtroppo l'esecuzione è mediocre.
Qulcuno avrà detto: ma se voi mi date questa sceneggiatura, io che ci posso ricavare? Una mezza porcata. Scenografie costate due dollari, un cast letteralmenta sprecato, anche se Yul Brynner la sua zampata ce la mette sempre. Titolo pomposo, New York nel 2012: forse le profezie si avverano...
Film che si compone di due parti: la prima di carattere postatomico (e che echeggia le atmosfere di 2022: i sopravvissuti) e la seconda prettamente orrorifica (con tanto di splatter). Qui le due entità catalizzatrici sono "il barone" Von Sydow e l'ultimo guerriero Brynner, preferibile il primo in quanto il buon Yul sembra essere sempre e ancora l'automa de Il mondo dei robot. Spesso sopravvalutato, non è che un passatempo da ultima serata (e occhio che la palpebra non cali!).
Se mi soffermo sulla prima parte dico che è un buon film, se invece osservo la seconda dico che è al limite del detestabile, perciò alla fine il risultato complessivo è discreto. Yul Brynner poco convincente nella parte del guerriero alla "superman". Meglio Sydow.
Uno dei primi film del genere catastrofico post-atomico, che di lì arriverà al suo massimo splendore con ben altri titoli. Nonostante l'ottimo cast, la pellicola non registra particolari sussulti se non l'anno dello svolgimento della trama, il 2012. Gruppi di superstiti si combattono in una New York decimata da guerre ed epidemie. Sidow sembra un bibliotecario fuori dal tempo ma non ha la stoffa del leader, molto bravo Yul Brinner, sempre sospeso a metà nelle parti del robot spietato e del pistolero infallibile.
Robert Clouse HA DIRETTO ANCHE...
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