Bruce La Bruce abbandona lo sperimentalismo hard per concedersi una tradizionale storia romantica. Ma non ha abbandonato la capacità di andare oltre le regole spiazzando ogni aspettativa (rivoluzione e santità sono i due concetti ricorrenti) e racconta la storia dell’adolescente innamorato di un ottantenne. Gerontofilia sentimentale e sessuale, che usa i toni pastello e i volti delicati e seducenti (troppo) dei due protagonisti per imporre la naturalezza della loro passione. Peccato che il film manchi di mordente e scivoli troppo nella melassa.
Dal punto di vista tecnico ineccepibile (sembra girato da altro regista), meno da quello contenutistico. Utilizzare la poesia per trattare un tema come quello dell'attrazione verso le persone anziane è infatti scelta alquanto discutibile. La naturalezza di certe attrazioni meriterebbe maggiore approfondimenti. Opinabile ma coraggiosa (filmicamente parlando) la scelta del bacio tra i due protagonisti. La trama si rivela alquanto toccante e venata di un forte romanticismo. Un'opera raffinata per palati liberi da pregiudizi di ogni sorta.
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Grazie! Ti dirò, molti l'hanno criticato perché è - oggettivamente - una commediola. Ma io lo sto rivalutando giorno dopo giorno, perché non è rivoluzionario raccontare cose extra-ordinarie in modo extra-ordinario, bensì raccontare quelle cose in un modo più che ordinario e "naturale". Il desiderio sessuale e sentimentale di un 18enne nei confronti di un 82enne è molto più deflagrante se raccontato come una commediola adolescenziale in cui non c'è nulla di morboso, piuttosto che con uno stile "alternativo" o alla "famolo strano". LaBruce dimostra che questo tipo di amore non è "alternativo", ma normalissimo e naturalissimo, proprio grazie a un linguaggio filmico così banale. Che ti entra sottopelle e ti obbliga a mettere in crisi molti pregiudizi.
Mi sa tanto che presto alzerò il pallinaggio... ;-)