Garage Demi - Film (1991)

Inno ed atto d'amore per il cinema in generale e per quello di Jacques Demy (di cui si vedono vari spezzoni di film) di cui la Varda era la moglie. La sceneggiatura è piena di momenti riusciti e coinvolgenti ed ha anche il merito di far capire, con poche pennellate, com'era la vita quotidiana in Francia ai tempi dell'occupazione tedesca. Ed è contagiosa la passione-amore del giovane protagonista per la settima arte. Chi ama il cinema difficilmente non si emozionerà ed è perciò, per tali persone, una tappa obbligata. Merita anche più di una visione.

Un'amorosa ricostruzione sul filo della memoria, della passione e determinazione del giovane Demy per il cinema, partendo dall'aspetto artigianale e manuale, difficile da realizzare nel tragico momento dell'occupazione nazista in Francia e tuttavia coronato di piccoli e, poi, grandi traguardi. Agnés Varda che ne fu la moglie, con grande finezza alterna colore e b/n per esaltare i diversi piani narrativi e anche inserendo frammenti di film già presenti come intuizioni nella gioventù del regista. Un biopic sui generis che trasuda amore per il cinema, nostalgico ma anche rasserenante.

Infanzia e giovinezza di acques Demy da quando bambino viveva a Nantes in un appartamento sopra il garage gestito dal padre fino alla scoperta del cinema e alla realizzazione dei primi filmini amatoriali, infine la partenza per Parigi per inseguire il suo sogno di diventare regista. Inframezzato da spezzoni tratti da alcune sue opere, un biopic che è soprattutto un atto di amore, commosso e partecipe, di Agnés Varda verso il marito, sempre presente sul set e le cui condizioni di salute già compromesse si aggravarono durante le riprese portandolo alla morte prima dell'uscita del film.