Donald Neilson la iena di Londra - Film (1977)

Donald Neilson la iena di Londra
Locandina Donald Neilson la iena di Londra - Film (1977)
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Titolo originale: The Black Panther
Anno: 1977
Genere: thriller (colore)

Cast completo di Donald Neilson la iena di Londra

Note: Aka "Donald Neilson, la jena di Londra". Tratto da fatti realmente accaduti.

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Tutti i commenti e le recensioni di Donald Neilson la iena di Londra

TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/01/17 DAL BENEMERITO CHAPPAQUA
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Chappaqua 20/01/17 14:52 - 16 commenti

I gusti di Chappaqua

Oscura pellicola di metà anni settanta. Soggetto tratto da una storia vera, molto cruda e violenta. La serie di crimini efferati che commette il disturbante protagonista è veramente brutale e rende bene il tipo di angoscia provata in quel periodo. In ogni caso la pellicola scorre senza problemi e si fa guardare con attenzione coinvolgendo.

Nicola81 23/01/18 10:15 - 2986 commenti

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Una storia vera, il ritratto di un uomo sgradevole (vedere come tratta moglie e figlia) che per soddisfare il proprio bisogno di gratificazione e di denaro diventa un criminale spietato, ma freddo soltanto fino a un certo punto e tutt'altro che immune dal commettere errori (e il fatto che sia riuscito a colpire indisturbato per anni non depone a favore della polizia, che non ci fa certo una gran figura). Regia improntata a uno stile scarno e documentaristico, che non concede nulla al voyeurismo ma riesce comunque a innescare la tensione.
MEMORABILE: La concisa brutalità delle rapine; Il rapimento della giovanissima ereditiera e le successive trattative.

Kinodrop 12/05/18 17:53 - 3396 commenti

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Sebbene sia tratto da una storia vera, questo thriller londinese non riesce a suscitare l'orrore e il fastidio dei fatti criminosi evocati. Il protagonista, uno pseudo guerrigliero disturbato e maldestro nei risultati, crudele con la famiglia, si spinge sulla strada delittuosa di rapine più o meno sanguinarie. Nella prima parte incuriosiscono la psicosi di Donald e la sua metodicità organizzativa, nella seconda, invece, la storia perde di dinamicità e a tratti rasenta lo humor. Ambientazione molto accurata, peccato per una certa legnosità del cast. Datato.

Berto88fi 17/12/18 11:03 - 220 commenti

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Storia di un ex-sergente passato al crimine, un uomo diventato insofferente e cinico, decisamente antipatico quanto impacciato nel far rapine (ben interpretato da Donald Sumpter). La messa in scena troppo schematica è poco coinvolgente e tiene la pellicola sulla sufficienza e niente più. La polizia, praticamente inerme, è sconcertante, dato che si parla di fatti realmente accaduti.
MEMORABILE: Il rapimento.

Rufus68 13/05/20 23:09 - 3966 commenti

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Scabro, senza sconti, persino brutale (gli omicidi, imperfetti e quasi pasticciati), ma privo di sensazionalismi, il film riconcilia con certo modo di fare cinema, alieno da psicopatie posticce e isteriche. La storia del criminale solitario è narrata con andamento essenziale e le brevi notazioni familiari (l'album dei ricordi, la cena) ne ricostruiscono la personalità delusa e frustrata con naturalezza e senza indulgere in deprecabili e debordanti spiegazioni. Ottimo Sumpter, cupamente dominato da una ansia di rivincita sociale.

Caesars 5/01/21 12:17 - 3995 commenti

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Il regista sceglie uno stile scarno, quasi da documentario, per raccontarci le gesta dei "Black panther", che insanguinarono la Gran Bretagna nella prima metà degli anni '70 (del XX secolo). Il risultato è assai convincente, anche grazie alla perfetta interpretazione di Donald Sumpter, che riesce a trasmettere in modo efficace la personalità "malata" del suo personaggio senza ricorrere a nessun eccesso recitativo. Gli altri interpreti risultano adeguati, e accurata la ricostruzione storica degli eventi raccontati. Un "piccolo" buon prodotto da riscoprire.

Buiomega71 13/01/21 01:03 - 3108 commenti

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Per metà film è una sarabanda della convenzionalità (le solite rapine notturne, le noiose pianificazioni e uccisioni a freddo alquanto tirate via) che scimmiotta certo B-movie americano. Dopo il rapimento di Leslie si fa un po' più interessante (con un inaspettato nudo integrale della ragazzina) tra nascondigli nelle fogne e sfigatissimi inconvenienti (che rasentano la commedia rancida) durante le trattative per il riscatto. Più odioso che sgradevole il personaggio (come maltratta moglie e soprattutto figlia) e azzeccato il grigiore e lo squallore del proletariato quasi kenloachiano.
MEMORABILE: La coppia che amoreggia nel boschetto e Donald prende la mira; La prontezza di riflessi del poliziotto in auto; L'omaggio a Taxi driver allo specchio.

Bullseye2 21/04/22 00:25 - 545 commenti

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Lontano anni luce dall'exploitation (ma non per questo meno duro e sgradevole di certi più espliciti film coevi), il film di Merrick è un capolavoro dimenticato del cinema anni '70, in particolare di quello british, in ottica Ken Loach con lo squallore dell'Inghilterra di provincia al posto dello sleaze newyorchese, che offre il realistico ritratto di un mostro che vive in una perenne guerra, tiranno in famiglia e ladro/assassino tra i più maldestri e cialtroni, ma sanguinari, mai visti. True crime diretto con rispetto ma scioccante, una piacevole sorpresa.

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  • Discussione Saimo • 23/01/17 14:50
    Disoccupato - 263 interventi
    Un estratto dall'intervista esclusiva che abbiamo girato per il nostro DVD italiano, in cui il regista racconta la genesi del film e i problemi con la censura: https://www.youtube.com/watch?v=3jykQQs5Owg
  • Homevideo Xtron • 14/02/17 22:06
    Servizio caffè - 2233 interventi
    C'è il dvd OPIUM VISIONS

    Audio italiano e inglese
    Sottotitoli in italiano
    Formato video 1.85:1 anamorfico
    Durata 1h33m31s
    Extra: Intervista al regista

    immagine a 16:38

    Ultima modifica: 15/02/17 07:37 da Zender
  • Discussione Saimo • 1/06/17 16:37
    Disoccupato - 263 interventi
    Su invito della Cineteca Nazionale, mercoledì 7 giugno al Cinema Trevi ci sarà un pomeriggio di proiezioni gratuite dedicate alla Penny/Opium. Si parte alle 17.00 con A bruciapelo, per proseguire alle 19.00 con Donald Neilson, la iena di Londra. Alle 20.35 ci sarà inoltre un incontro pubblico, in cui sarà presentato il documentario Sassi nello stagno (2016), dedicato al festival di Salsomaggiore e distribuito dalla Penny.
  • Discussione Caesars • 4/01/21 11:39
    Scrivano - 16997 interventi
    Un interessante documentario (in italiano) sul rapimento della giovane giovane Lesley Whittle e le imprese di "Black panther" è visibile qui:
    https://www.youtube.com/watch?v=rN4dBYQhQKU
    Da notare come la ricostruzione filmica ad opera di Merrick risulti molto fedele agli accadimenti reali (forse solo il rapporto con moglie e figlia, che non vengono citate nel documentario e quindi sembrerebbero non esistere nella realtà, risulta totalmente inventato).
  • Discussione Buiomega71 • 13/01/21 10:14
    Consigliere - 27155 interventi
    Fuori dalla Hammer quel che rimane è la paura 

    Per più di metà film la sarabanda della convenzionalità (tanto che pareva di assistere ad sonnacchioso un tv movie) con un personaggio più detestabile che nemmeno sgradevole (non male però il ritratto familiare, dove Neilson tratta come pezze da piedi moglie succube e soprattutto figlia-la forchetta sporca e chiamandola continuamente "stupida"-rivelandosi un simpaticissimo uomo di merda), noiosissime pianificazioni criminose con cartine, mappe e strumenti fai da te, banali rapine notturne ( che poi , a dirla tutta, i rapina movie non mi fanno impazzire) e uccisioni alquanto tirate via e mal gestite-una fucilata, un pò di succo di pomodoro et volià, le jeux sont fait-anche se l'autoaccecamento con l'ammoniaca, da perfetto imbecille, ha il suo perchè)

    Per tutto il primo tempo ci si chiede dove sia tutta questa brutalità e questa violenza, tanto da domandarsi il perchè della sua fama (immeritata) di film ruvido e "sporco", dove praticamente succede poco o nulla (Neilson che sviscera e scuoia una lepre per pranzo?) e si scoppiazza quà e là da certi b-movie americani (buona comunque la fotografia del futuro regista di Neon Maniacs), dove le cose più interessanti sono il grigiore e lo squallidume ambientale e certe immagini del proletariato britannico in stile kenloachiano (il ragazzino pestato dal branco al parco, l'apatia coniugale, un certo realismo nel sottolineare la quotidianità).

    Purtroppo il film manca di sale, cioè di sex and violence, due ingredienti fondamentali per questo tipo di cinema "exploitation" (tipo il nostro poliziottesco o quello d'oltreoceano, e c'è pure chi tira in ballo Forced Entry, ma dove, ma quando) e il tutto si limita a Neilson che gioca a prendere la mira, con il suo fuciletto a canne mozze, in un boschetto, su una coppietta che amoreggia contro un'albero.

    Dopo il rapimento della giovanissima Leslie (con inaspettato nudo integrale della ragazzina), il film pare prendere quota, tra passaggi e nascondigli nelle fognature, la ragazza che perde una ciabattina e le trattative per il riscatto, che assumono i tratti da commedia rancida (le continue sfighe di Neilson alla cabina telefonica, con due sgallettate che fanno le scemette, il fratello di Leslie che non trova la strada sterrata, la coppietta in auto scambiata per il fratello della vittima, un ispettore di polizia inetto che assomiglia a Giorgio Bracardi,), finalmente qualche tocco crudele (il destino di Leslie) e un finale (la prontezza di riflessi del poliziotto in auto, l'arresto di Neilson che si comporta come una belva in trappola sotto gli occhi di un gruppo di persone) di certo effetto.

    Le ossessioni militaresche del killer davanti allo specchio, un omaggio a Taxi Driver, il commuoversi davanti ad un film in tv (Intimate reflections), il rottweiler nell'auto durante il mancato furto, il tampinamento di Leslie prima del rapimento, la prima, disastrosa, aggressione notturna, la visita allo zoo con la gabbia delle pantere (la pantera di Londra che, da noi, diventa misteriosamente una iena) l'irruzione silente a casa di Leslie, tutti tasselli che se, gestiti meglio, potevano comporre un piccolo cult movie.

    Merrick, inglese espatriato che veniva dal cinema "grindhouse" americano, cerca di dare un'impronta exploitativa al tutto, ma dimentica gli ingredienti salienti per questo tipo di film, e le riesce (in parte) la radiografia della sua patria sull'orlo del colasso prima del pugno di ferro di Margaret Thatcher.

    Ritratto freddo e distaccato di un killer solitario non esente da banalità, che si salva in corner dopo il rapimento della giovane ereditiera, dove però si avverte il sentore di occasione mancata.

    Sequenza cult quando la figlia di Neilson (Sylvia O'Donnell) domanda al padre se può uscire per andare a casa da un'amica. Lui, naturalmente, da padre simpatico e amorevole qual'è, la cassa con un ferreo NO, tirando fuori una spataraffiata sui soldi e sul suo futuro da perfetto taccagno. Poi si rivolge alla moglie dicendole che starà fuori per alcuni giorni e in questo stesso istante la figlia scoppia a ridere (non si capisce bene se all'attrice scappa una risata involontaria o è la felicità di sentire che il padre si levi dalle scatole).

    Risibile il divieto ai minori di 18 anni.


    Ultima modifica: 13/01/21 11:30 da Buiomega71