Die alone - Film (2024)

Ispirato zombie movie indipendente canadese dello specialista neoexploitation Lowell Dean. Annovera tre piccoli volti mainstream: Carrie-Ann Moss, l'emergente Douglas Smith e Frank Grillo. Trattare i non morti non è facile oggi, questo film lo fa innovando il loro rapporto con la terra e con l'umanità, riappropriandosi di un tono malinconico attraverso il flashback-feticcio e letterarietà apocalittica del "Book of the Dead" di Spector & Spell. Antico (leftfeld ottantiano) e moderno (tecnologico, gender-species twist) con una bella fotografia e personalità, non è poco.

Il ritorno degli orti viventi. Il corpo dello zombi-movie torna alla terra madre e predatrice e il mondo diventa un giardino selvatico di antropomorfe-antropomorte piante carnivore infestanti. È letteralmente irrorando di Gesal i cimiteri, che Dean sa rinverdire un filone ormai sempre più a corto di specifici di applicazione metaforica e che ritrova nella disfunzionalità ecosistemica un arabile campo di raccolto dove la vita e tutto un cine-genere rigermogliano anche nel caos più totale. La regia non è sempre paritariamente ispirata, ma  la necrobotanica rifulge di neotrucidume.