Se di trasposizioni da Stoker ne è piena la cinematografia horror, in effetti la nave che lo trasportava in Inghilterra si è sempre vista solo all'approdo; qui si affronta il viaggio in balia delle famigerate casse di terreno transilvano, con il Conte (ispirato nel look a Nosferatu) che si risveglia per fare una carneficina. Una struttura da survival claustrofobico che sembra quasi Alien in versione vampiresca; la ricostruzione storica è ben fatta, l'atmosfera polverosa e gotica è efficace, ma sconta una CGI a tratti fastidiosa e qualche lungaggine, visto lo script limitato.
Horror di ambientazione marittima e ottocentesca tutto sommato onesto e nemmeno scontatissimo nella progressione del suo bodycount, che riprende Bram Stoker basandosi su un'idea di base piuttosto riuscita (che fare se nella nave dove stiamo viaggiando si aggira il Conte Dracula?). Al di là delle scene di tensione con ovvio mare in tempesta, simpatiche nella loro scontatezza, il film delude un po' nella rappresentazione del vampiro (un mostriciattolo dal sapore computerizzato) e stenta a decollare a causa di una durata eccessiva. Mezz'ora in meno e il voto salirebbe.
L’orrido pipistrellone stavolta fa incetta di umani su una nave diretta a Londra, in cui giace beato nel suo terreno di coltura. Sembra non esserci scampo alle sue zanne, senonché l’unica soluzione sembra l’affondamento della Demeter. Un film inutile, tutto sommato, che non aggiunge niente al classico racconto, anzi ne sottrae in mistero e profondità. Non mancano gli effetti speciali che contribuiscono, però, ad aggiungere artificiosità al tutto, mentre si moltiplicano la noia e gli sbadigli.
La noia era ciò che si temeva, nel guardare un film totalmente incentrato sulla parte del romanzo di Stoker riguardante il viaggio in nave: timore che si è rivelato fondato. Pure perché gran parte del viaggio è ambientato di notte e le apparizioni del vampiro sono tutte sul “ti vedo non ti vedo”. Si aggiunga poi una trama banale e ripetitiva, che praticamente si risolve in un body count, e il fascino di Dracula va a farsi friggere. Più che altro è un re dei vampiri alquanto anonimo e sembra parecchio in CG. Attori comunque non male.
Øvredal alle prese con Dracula, ma solo con quello che è un passaggio del romanzo: la traversata per mare sul Demeter dalla Romania a Londra. Confezione indiscutibilmente curata, bella atmosfera gotica, ma i tempi biblici con cui viene dilatata la sceneggiatura non aiutano (come non aiuta la scelta di un soggetto del genere). Viene in mente Blood Vessel, anch'esso a tema vampirico svolto per mare: anche se derivativo, kitsch e ambientato su una nave nazista, era più divertente e ironico di questo drammaticissimo estratto da Stoker. Buona la scelta della veste alla Nosferatu.
Idea vincente, quella di concentrarsi sul viaggio del conte Dracula verso l'Inghilterra. Quella che era solo una parentesi in tutti i film ispirati al celebre vampiro diventa per il regista il tema centrale di un horror claustrofobico che si concentra più nell'azione che nella costruzione dell'atmosfera. Ne risulta un film gradevole e commerciale, che conta comunque su una regia attenta e un lavoro di effettistica degno di nota. Lo spettatore tralasci quindi il romanticismo di cui è da sempre intrisa al figura del vampiro per abbandonarsi a un horror sincero. Con pregi e difetti.
Film sprecato? Un po', perché le potenzialità erano enormi e se il voto non è altissimo la colpa non è del cast (molto bene Cunningham, bene il resto), né della fotografia o della storia in sé, ma della messa in scena. Prima di Øvredal erano stati presi in considerazione altri registi (Marshall sarebbe stato perfetto, a esempio): il Norvegese che si era fatto notare altrove qui dirige un film onesto, con qualche guizzo, ma che manca di quella giusta dose di mordente... che in un film su Dracula non può mancare.
La trama si concentra sul viaggio del Conte Dracula a bordo del Demeter verso Londra. Un'idea affascinante che solletica sicuramente i palati degli amanti del non morto più famoso della letteratura e del cinema. Purtroppo il risultato finale, spiace dirlo, è un po' fiacco. La confezione è ottima, ma gli attacchi notturni del vampiro (in una Cgi non proprio eccelsa) senza che la figura di questi sia approfondita, toglie fascino e, alla fine, sembra di assistere a un monster movie qualsiasi. Peccato perché il sottofinale a Londra è buono. Potabile.
Ha persino una sua dignità questo resoconto del viaggio della Demeter col suo carico maligno in cassa con terra putrida e "pranzo al sacco" (ovvio che se glielo togli, il "poveretto" dovrà pur cercare un'alternativa). Purtroppo, proprio colui che dovrebbe rappresentare l'attrazione principale risulta il più banale dell'equipaggio, che se non altro viene descritto in maniera meno superficiale rispetto ad altre pellicole del genere. Qualche sforbiciata avrebbe sicuramente giovato, anche se non sarebbe stata sufficiente a elevarlo al di sopra del vedibile ma rapidamente dimenticabile.
MEMORABILE: Il vampiro emerge dalla penombra della stanza, con il ragazzino nascosto e terrorizzato.
Il principale difetto del film è la lunghezza; con un simile minutaggio Coppola aveva narrato l'intera storia di Dracula e va dunque da sé che i fatti qui mostrati risultino dilatati (occorrevano venti minuti in meno) o ripetitivi. Non è del tutto sbagliata l'idea di mostrare il celebre conte solo in forma bestiale, meno bello invece il non approfondirlo e il farlo agire in modo quasi animalesco (parla pure male, come mai?); così lo si sminuisce, facendogli fare la figura di un mostro qualsiasi. La confezione è buona, gli effetti discontinui, il cast se la cava. Purtroppo fiacco.
MEMORABILE: Olgaren legato all'albero maestro vede sorgere il sole e...
Già era a rischio fare un film sul "pezzettino" del Dracula di Stoker sul viaggio della nave che porta il Conte in Inghilterra (quindi con esito stranoto a tutti), farlo durare poi quasi due ore è una scelta suicida. Aggiungiamoci la regia moscia di Ovredal e un Dracula fatto male in CGI che sembra Gollum con le zanne e il risultato non può che essere la noia. Attori al minimo sindacale (a parte il veterano Cunningham) compreso il poco convincente Hawkins. Tensione artificiosa pari a zero.
MEMORABILE: Gli animali scannati; La crudele vampirizzazione del bambino.
Ottima idea trattare solo il viaggio in nave del Conte, molto meno quella di rappresentare il vampiro permanentemente in versione pipistrello gigante, realizzato (purtroppo) con una (almeno discreta) CGI. Il lungo tragitto per raggiungere Londra viene elaborato in un esteso lungometraggio, complessivamente non spiacevole da seguire ma mancante della "spinta" necessaria per dare qualche scossone dirompente alla visione. La sceneggiatura è lineare, ma alcune scelte dell’equipaggio, seppur in un ambito di totale incertezza sul nemico da affrontare, sembrano un po’ troppo sbagliate.
MEMORABILE: I corpi dei malcapitati prendono fuoco; "Non ho paura di te"... "Ne avrai... ".
Un film che racconta gli avvenimenti che avvengono bordo della nave Demeter nel tragitto tra la Romania e Londra. Il regista dimostra un certo talento visivo, con una messa in scena affascinante e lugubre nello stesso tempo e un buon utilizzo degli spazi interni (le stive della nave) ed esterni (il mare aperto). Purtroppo la tensione viene molto diluita dalla durata eccessiva della pellicola e da una certa ripetitività della storia. Anche la computer grafica mostra qualche limite mentre è soddisfacente la prova del cast.
Dimentichiamoci il Dracula malinconico, romantico e malignamente decadente che il cinema - e la letteratura - ci ha fatto conoscere nel corso degli anni. Questo di Øvredal è un mostro standard, sanguinario, che bracca e uccide come un animale selvatico. Non mancano lungaggini e scivoloni in CG, ma il sangue che scorre sulle putride intarsiature della nave e le goticheggianti atmosfere d’antan spiccano che è un piacere. Promosso.
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