Pare che questo film dovesse essere diretto da Roman Polanski ma che, per i noti guai giudiziari, la Columbia lo abbia scaricato per assegnare la regia al modesto Brian Hutton.
Nonostante ciò, il film è, a mio modesto avviso, abbastanza buono e interessante. La critica non lo considera molto, è vero. Ma, a distanza di quasi 30 anni, il film, pur se un pò datato, non sfigura e anzi, grazie alla figura dolente di un sempre convincente Frank Sinatra, qui alla sua ultima fatica, merita di essere rivalutato. Qui Sinatra riprende la figura del tenente di "The Detective" di Gordon Douglas del 1968, più convincente di "Tony Rome" (L'investigatore) e di "Lady in Cement"(La signora nel cemento) dello stesso regista. La storia in parallelo fra la ricerca dell'assassino e l'agonia della propria moglie dà una tonalità cupa e pessimista che si sposa bene con l'incipiente tramonto della figura di Blue Eyes e cioè del vecchio Frank.
La trama, tratta da un romanzo, non è malvagia e alcune scene sono divertenti come quella del vecchio esperto di armi nel negozio di ferramenta oppure la tirata, forse un pò troppo sopra le linee, del superiore (interpretato dal sempre buon (nella parte di"cattivo") Anthony Zerbe). E' un film che si vede con piacere e che fila via senza troppi impacci. Hutton qui dirige forse il suo miglior film (anche se "Kelly's Heroes" non è per niente da buttare, anzi!). Film così non se ne vedono più, che peccato!