Cure pericolose - Film (2021)

Niente di nuovo sotto il sole del thriller televisivo all'americana. Siamo dalle parti della solita matta che si attacca come una cozza all'uomo che punta facendogli terra bruciata intorno. Nello specifico la suddetta matta è Daphne (Van Mol), che vediamo nell'immancabile prologo sfuggire impacciata per il bosco inseguita da una famigliola imbestialita. Chi sono? Ci vorrà un bel pezzo per capirlo. Sei mesi dopo intanto, Daphne, specializzata nel fornire aiuto ai disabili, punta a Tony (Cimperman), un ex sportivo ritrovatosi paralizzato dalle gambe in giù perché, mentre era in auto con la sua fidanzata (Stafford), questa non ha trovato di meglio che rispondere...Leggi tutto ai messaggini mentre era alla guida facendosi centrare lateralmente da un'altra auto. Si pensa che minimo Tony la debba piantare in asso, ma lui è un buono e la perdona, accettando comunque i consigli della madre (Thomas) che lo vuole far assistere da Daphne, assunta per massaggiarlo e aiutarlo.

Purtroppo per loro la donna, piuttosto sexy, si è messa in testa che Tony sarà suo e solo suo e, per averlo, non esiterà a mettere in pratica le bassezze che le psicopatiche come lei utilizzano in film così: messaggi fasulli sui telefonini rubati, pesanti insinuazioni sulla fidanzata... pure un omicidio che non ti aspetti ai danni di un medico prodigioso! Dovrebbe essere tutto questo a rappresentare il sale di un thriller invece sgonfio e prevedibile dalla prima all'ultima scena, con Leann Van Mol che tenta in ogni modo di apparire insinuante, odiosa e detestabile e Chris Cimperman che interpreta il ragazzo bravo e tanto ingenuo, incapace di arrivare a capire come la sua “badante” si impegni ad allontanare chiunque da lui per poterselo spupazzare come meglio crede. Nessuna mira monetaria, solo voglia d'amore da ottenersi a ogni costo!

Della magra indagine (che per una volta non vede tirata in ballo la polizia) se ne occupa l'ex fidanzata, convinta della cattiva fede di Daphne. Naturalmente rispunteranno fuori i tizi del prologo, ma la storia è proprio modesta e anche la recitazione nel suo complesso non può dirsi granché soddisfacente. Ci prova un po' la regia a tenere in piedi la baracca e non si può dire che in fondo ci si annoi troppo, ma certo per chi bazzica il genere è una di quelle produzioni-clone costruite in provetta che riciclano il riciclabile senza aggiungervi assolutamente nulla... Per non parlare delle ultime scene consolatorie, ai limiti della fantamedicina e oltre (il nuovo record...)! Di tensione vera neanche a parlarne, fotografia piatta. Anche in televisione si vede di molto meglio...

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