Si lascia vedere, ma si apprezza di più per la maestosità di queste modelle che per altro; se il colloquio iniziale fra giornalista e fotografo svela esaurientemente indole, sfaccettature e limiti di questi fenomeni di beltà, le quattro storie che seguono non sono assolutamente correlate a quanto detto e ce ne sono almeno un paio che hanno un lato più comico che drammatico. Ottimi la colonna sonora e gli esterni; la Buccella, purtroppo, è la più patetica.
MEMORABILE: Il furto dei modelli di alta sartoria; Le visioni e i voli pindarici della turista (poi modella!) scandinava.
Curioso cimento dell'interessante Bénazéraf, parte con un tono da mondo-movie (e non a caso fra gli autori dello script c'è Prosperi) poi si frammenta in episodi un po' irrisolti: il migliore e il più stravagante quello con il grande Gora à la Von Stroheim. Qualche presenza franchiana (Williams, Muller) e ovviamente belle figliole.
L'unico segmento valevole è quello, di fatto a sé stante, con Claudio Gora regista decadente, eccentrico e dissoluto; gli altri vanno a comporre un bozzetto sulle miserie del mondo fatuo, mutevole e problematico delle top model, con la sottile liaison della storia d'amore tra il fotografo e la modella straniera. Seppur con timidezza, qua e là emerge l'aspetto erotico: il regista José Bénazéraf è un pioniere del genere e la giusta manovalanza femminile certo non gli manca.
MEMORABILE: Le eccentricità di Gora, che incontra la Buccella vestito da Dracula; lo scatto d'orgoglio della modella Babouche.
Un famoso fotografo fa da filo conduttore alle storie che compongono questo film sul mondo delle cover girls dei primi anni '60. L'episodio più rimarchevole è quello con Gora e la Buccella, perfetti nella parte di un regista decadente e fallito e di un'oca giuliva ma solo in apparenza. Il più insignificante quello sul furto di modelli. Benazeraf dedica una più che doverosa attenzione alle forme delle protagoniste sfoggiando qua e là preziosismi formali e vezzi autoriali, ambizioni che manterrà anche nei deliranti hard dei decenni successivi.
MEMORABILE: La Parigi notturna e surreale che fa da sfondo alla passeggiata fra il fotografo e la turista svedese.
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N.B. La copia dal passaggio su Telesette-Teleazzurra che ho visionato ha un volume bassissimo, che mi ha obbligato all'uso delle cuffie e nonostante tutto molte frasi recitate da donne non le avrebbe decifrate neanche il Dalai-Lama...Io son testardo per definizione e l'ho voluto inserire, ma spero in futuro di vederlo in condizioni uditive migliori e meno tagliato, visto che mancheranno una ventina di minuti.