Codice 51 - Film (2001)

Commedia d'azione svelta e arrembante come nello stile del regista, diretta in mezzo a i due ironici horror La sposa di Chucky e Freddy vs. Jason. Anche qui l'ironia la fa da padrona. Ci si diverte ininterrottamente, fin dallo stravagante prologo. Film da guardare senza particolari aspettative, facendosi trascinare dal ritmo veloce dell'azione. Yu non girerà mai un capolavoro, ma sa dirigere.

Da annoverare nel filone pulp, il film narra le avventure criminali di un chimico (Jackson) inventore di droghe sintetiche, suo malgrado, che cerca di fare affari nel Regno Unito trafficando con loschi e bizzarri personaggi. Tra killer sentimentali, gangster sanguinari e varia umanità borderline, la storia riesce ad intrattenere più che dignitosamente. Certo è che la regia di Yu è più scoppietante e divertente della spocchiosa maniera di Tarantino. Un riconoscimento a prologo ed epilogo, in perfetto tono con le scene più grottesche del film.

Commedia action diretta con un certo brio e un buon senso del ritmo da Ronny Yu, è incentrata sulla tragicomiche e farsesche vicende di un chimico e del suo socio in affari. Funziona la coppia di protagonisti (sulla carta alquanto improbabili), Samuel L. Jackson e Robert Carlyle, così come il cast dei comprimari. Si segnala qualche buona scena d'azione mentre è decisamente mediocre il doppiaggio italiano.

Action comedy senza particolari meriti o impennate; il ritmo è veloce e la coppia Jackson-Carlyle funziona abbastanza da arrivare a fine visione. Il problema maggiore sta nella regia: Yu non è Guy Ritchie, riesce a costruire sequenze action di buon livello ma quando si tratta di mescolarle all'humor ci va con mano troppo pesante. Comprimari troppo esagitati.

Divertentissima action comedy con Jackson e Carlyle in splendida forma. Il ritmo è forsennato, la sceneggiatura frizzante e pregna di una comicità surreale che pare proprio cucita addosso ai due protagonisti. I dialoghi sono frenetici botta e risposta in mezzo a sparatorie, inseguimenti in auto, serate in discoteca... insomma è davvero impossibile annoiarsi. Brava anche la magrissima Emily Mortimer nel ruolo di sicario innamorato. Un'ora e mezza di ottimo intrattenimento.

Quando la si butta in giostra per amore della vertigine, del capogiro e del sovradosaggio emotivo con la piena consapevolezza del divertimento fine a se stesso, di rado i risultati portano alla rovina. Yu di cinema scapriolante ne sa più che qualcosina, e anche stavolta, trasferta a stelle e strisce o meno, non tradisce né irreggimenta i propri gloriosi trascorsi né teme il postribolare, lo scatologico, l’irragionevole portati alla tacca massima dell’amperometro. Il risultato è un traboccante e sismico action-comedy somatopsichico ed eccipiente, che fa un gran bene a chi lo introietta.

Buon action comedy che, come molti film inglesi, sfocia nel pulp. I tempi sono perfetti e la regia spigliata e veloce. Jackson e Carlyle dimostrano un ottimo affiatamento e il cast di contorno è un insieme di caratteristi scafati e capaci (Ifans o lo stesso Meat Loaf ad esempio) che più di una volta rubano la scena ai protagonisti. Insomma, un prodotto che non annoia mai e ha punte di vero cinema di intrattenimento. Avercene di film e registi così che invece di nascondersi dietro la loro spocchia e il loro falso film d'autore guardano al sodo.

Un chimico inventa una nuova droga utilizzando solo sostanze legali. La cosa fa gola ad un boss malavitoso ma lui intende cedere la formula ad altri.. Commedia d'azione girata dall'hongkonghese Ronny Yu durante la sua trasferta hollywoodiana: il ritmo, come era prevedibile, non difetta e l'accoppiata Jackson - Carlyle funziona abbastanza, il che era meno prevedibile, però è il tono poco azzeccato tra il serio ed il faceto a mostrare la corda, rischiando la saturazione e facendo relegare la pellicola nella categoria delle tarantinate senza infamia e senza lode. Vedibile senza pretese.

Ricorda in alcuni frangenti le commedie un po’ “sleazy” di Guy Ritchie con le quali condivide l’ubicazione inglese, il tratteggio dei ruoli e una particina per Ade Roach che soltanto l’anno precedente interpretava Tyrone in Snatch. Non arriva ad essere esasperato in quel modo, né raggiunge il sarcasmo o quei dialoghi rifiniti, preferendo spostare il baricentro altrove per mezzo di scene d’azione che fungono da diversivo. Un grosso contributo è dato dalla coppia di protagonisti e da un minutaggio che intelligentemente non supera i novanta minuti.