Black water - Film (2007)

Black water
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Titolo originale: Black Water
Anno: 2007
Genere: animali assassini (colore)
Note: Seguito da "Black Water: Abyss" (2020).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/05/10 DAL BENEMERITO GREYMOUSER
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Greymouser 5/05/10 19:58 - 1458 commenti

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Il film è apprezzabile per il realismo, la tensione, la professionalità degli attori, le inquadrature e le ambientazioni suggestive, l'asciuttezza dello script. I registi (anche sceneggiatori) hanno lavorato in maniera inappuntabile. L'unico limite è riposto in una domanda: c'era proprio bisogno di girare il trentesimo film su un coccodrillo assassino? Insomma, chi non ha dimestichezza pregressa della categoria potrà trovarlo un gran bel film, per gli altri un po' deja-vu, ma è sicuramente superiore alla maggior parte delle pellicole congeneri.

Undying 20/06/10 23:36 - 3807 commenti

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Parafrasando il celebre titolo di un film interpretato da de Funès si può, molto benevolmente, fare appropriata sinossi di questo Black Water: "Aggrappati ad un albero, in precipizio sulle acque nere in balìa di un coccodrillo". Regia attenta e interpreti bravi, per un film derivativo (Lo squalo) privo di idee e senza logica. Al di là dei particolari irrazionali (una delle protagoniste rinviene, come ago in un pagliaio, l'orecchio di una vittima tra le acque), quel che non funziona è una sceneggiatura priva di "mordente" (coccodrillo docet) e pàrca di effetti speciali. Water Closed, quindi.

Puppigallo 24/01/11 18:46 - 5309 commenti

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Qui i protagonisti (decisamente convincenti) hanno due opzioni: restare tutta la vita su un albero in mezzo al fiume, in una laguna sperduta, magari nutrendosi di foglie come i koala; oppure, affrontare e vincere le loro paure, che però sono precchio concrete, assumendo la forma di un grosso coccodrillo affamato. Il ritmo è buono, la tensione è quasi costante e il predatore è un vero bastardo (esibisce i suoi trofei, gioca con le prede, azzanna e mette da parte per i giorni magri). Risultato: un buon film che dimostra che, anche con pochi mezzi, si può confezionare una pellicola godibile.
MEMORABILE: L'esperto: "Se vi attacca un coccodrillo è come se un grosso, lurido camion coi denti vi venisse addosso"; Il pasto notturno; Il braccio esca.

Herrkinski 18/02/11 14:19 - 8188 commenti

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Mi aspettavo di meglio, francamente. Scemo io d'altronde, a vedere l'ennesimo film su un coccodrillo assassino aspettandomi qualche novità... Comunque, i maggiori problemi del film risiedono in un ritmo abbastanza soporifero, aggravato dalla staticità di trama e location, nonchè nell'assurdità di certe sequenze (gente presa in bocca dal coccodrillo e sbattuta a destra e a manca, a cui resta addosso solo qualche graffietto). Nel complesso si fa guardare e a tratti funziona, ma una volta finito lascia un senso di approssimazione e insoddisfazione.
MEMORABILE: Il pasto notturno del coccodrillo.

Gestarsh99 25/08/19 17:11 - 1395 commenti

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Il film di sopravvivenza s'infratta e s'incaglia senza via d'uscita fra gli insidiosissimi mangroviéti paludìcoli dell'Australia settentrionale (de facto location del Nuovo Galles del Sud) per cinematografare con molte licenze esegetiche la tragica disavventura di tre gitanti, vittime prescelte della loro scarsa avvedutezza esploratoria. Antagonista letale, un coccodrillone estuarino poco avvezzo alle mediazioni, in grado di ergersi verticalmente dall'acqua come il pistone di un cilindro. Non succede poi molto ma quel pochino è ravvolto in un sudario di suspense e pavóre più che strizzante.
MEMORABILE: Il terribile coccodrillo che salta su dritto come un palo fuori dall'acqua sbattendo rumorosamente le sue poderose mascelle...

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  • Curiosità Gestarsh99 • 3/09/19 18:33
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Pare che il film sia liberamente ispirato a un tragico fatto di cronaca risalente al 2003, in cui rimasero coinvolti tre giovanissimi quad-bikers australiani avventuratisi con troppa spregiudicatezza in zone selvagge notoriamente infestate da coccodrilli.
    Uno di loro trovò la morte, gli altri due invece trovarono rifugio e salvezza arrampicandosi in cima a un albero (albero sotto cui stazionò per diverso tempo il famelico "custode" del posto).

    Qui il resoconto giornalistico completo