secondo me king ha semplicemente attraversato una fase un po' critica data dalle ripercussioni dell'incidente, ma è una parentesi circoscrivibile a pochi passi falsi, se vogliamo anche eclatanti (
l'acchiappasogni, colorado kid, cell e la storia di lisey, che malgrado una trama imperdonabile, irrisolta o pasticciata si leggono bene perché sono scritti divinamente), ma gli si deve comunque tanto di cappello per aver continuato a esercitarsi a onta della gravità del trauma fisico subito. è servito a scaldare i motori per opere che onestamente non riesco a catalogare in una ideale fase calante:
duma key, il bellissimo
22/11/63;
the dome applica
l'ombra dello scorpione alla sci-fi con un'idea semplicissima ma stravolgente, e l'unica cosa obbrobriosa che ha è l'adattamento televisivo che ne è stato tratto; e
doctor sleep risponde alla migliore delle ipotesi che mi ero fatto, tra mille pregiudizi. e poi i racconti: tra il poker di
notte buia senza stella, e non poche perle di
tutto è fatidico e
al crepuscolo, si è decisamente superato, specie rispetto a un
incubi e deliri dove lo trovavo più ingessato.
poi ogni tanto c'è un po' di risacca (penso a
joyland, che non è certo un capo d'opera, epperò è comunque coinvolgente come pochi altri scrittori del ramo sanno essere) ma è normale che ci siano momenti alti e momenti meno alti, come anche momenti rasoterra. stiamo parlando di un autore che non si ferma praticamente mai, non si può pretendere che in 40 e rotti anni sforni solo capisaldi inarrivabili. si può solo confidare nella medietà più alta possibile, cosa che a mio avviso è sempre stata tenuta a volte con risultati non meno entusiasmanti delle opere della prima ondata.
Ultima modifica: 6/09/15 19:47 da
Schramm