Beautiful - La bellezza che uccide - Film (2009)

Beautiful - La bellezza che uccide

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/03/11 DAL BENEMERITO RUBER
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Ruber 24/03/11 21:31 - 703 commenti

I gusti di Ruber

Thriller sulla bellezza e sulla ipocrisia che gli gira attorno, in stile Desperate housewives con un cast di attori provenienti per lo più da serie tv ma che comunque se la cava bene (anche se la sceneggiatura non aiuta moltissimo). La storia ha la giusta suspance che richiede questo genere di film, tuttavia alcuni momenti sono scontati e alla fine il cerchio non si chiude del tutto attorno agli strani omicidi delle ragazze. La regia non è delle migliori ma la storia, forse perché scritta meglio rispetto a chi la dirige, non sembra troppo penalizzata da questo.

Furetto60 4/03/13 10:22 - 1196 commenti

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Un thriller noir, una vicenda misteriosa vista attraverso gli occhi di un adolescente introverso, una voce in sottofondo della quale si scopre l’identità solo nell’ultima scena, con la quale si vorrebbe spiegare l’arcano e dare un senso al film. Peccato per questo epilogo un po' frettoloso, non in linea con il resto del film che si era dipanato lentamente (non impedendo, però, il crescere della tensione).

Disorder 27/03/17 17:32 - 1416 commenti

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A suo favore questa pellicola ha una certa cura nella regia e nella direzione degli attori, ma soprattutto un "bella" atmosfera malsana e una suspense che tengono incollati fino alla fine. Per contro la trama, inizialmente intrigante, si rivela inconcludente, tanto da necessitare di un ampio spiegone finale per rendere comprensibili quanto mostrato. A conti fatti quindi un film solo sufficiente, ma che poteva essere molto di più.

Faggi 22/09/18 15:13 - 1549 commenti

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Ragazze che scompaiono, una casa misteriosa abitata da una strana giovane donna biancovestita, un adolescente introverso con la passione per la fotografia, una bella bionda aspirante dark lady/detective... Buona fotografia calda, attori in parte, ambiguità e morbosità diffuse; regia non male. La vicenda intriga con gusto nella prima parte, pur sporcata da certo didascalismo; decade qualitativamente nella seconda: lo spiegone finale, che tenta di mettere le cose a posto, è l'ulteriore batosta alla forma e si decide per il mezzo pallino in meno.
MEMORABILE: La casa; La giovane donna alla finestra; La ragazza bionda, i suoi strani sguardi e il pericoloso gioco psichico con l'adolescente.

Buiomega71 3/07/22 01:10 - 2913 commenti

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O'Flaherty prende di mezzo Lynch (i sobborgi residenziali che nascondono marciume), Kelly (la distorsione della realtà), Caruso (vicini di casa parecchio sospetti), Nabokov (lolite silfidi, carognette e ingannevoli) e le macchine nere ridleyane per un dramma che si tinge di noir, morbosità (le finestre celano BDSM, incesto, vecchi pornografi), suggestione, pettegolezzo e paranoia polanskiana. Quasi kinghiano nell'assunto, con derive toccanti quali i padri insensibili e le madri scomparse. Bizzarro, con tocchi grotteschi, originale nella costruzione e, a suo modo, sorprendente.
MEMORABILE: La sfilata dei peggiori crimini virata in b/n; Il cupo incipit con la narrazione delle ragazze scomparse; Il massacro finale nella casa al numero 46.

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  • Homevideo Buiomega71 • 3/07/22 10:35
    Consigliere - 26015 interventi
    Il dvd edito dalla Delta Pictures/Medusa

    Formato: 1.78:1
    Dvd 9 doppio strato
    Audio: italiano, Inglese
    Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti
    Come extra solo il trailer
    Durata effettiva: 1h, 37m e 21s

    Immagine al minuto 0.35.44

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images61/PDVD-291.jpg[/img]
    Ultima modifica: 3/07/22 12:12 da Zender
  • Curiosità Buiomega71 • 3/07/22 10:45
    Consigliere - 26015 interventi
    Nella cameretta di Daniel (al minuto 0.27.20), tra action figure di Jason Voorhees, mostricciattoli e gingilli da nerd, sono riconoscibili, tra gli altri (oltre a un pezzo di manifesto di Psycho II, in un'angolazione troppo scura per essere postata) le locandine di Re-Animator e Grano rosso sangue:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images61/postering.jpg[/img]
  • Discussione Buiomega71 • 3/07/22 11:19
    Consigliere - 26015 interventi
    Incipit cupissimo dove si narra di una macchina nera (parecchio philipridleyana) che si aggira nel quartiere residenziale di Sunshine Hill di Adelaide, che rapisce ragazzine, poi rinvenute seviziate, torturate e fatte letteralmente a pezzi. Poi, come in un flash, un uomo emette un grido muto puntandosi una pistola alla tempia.

    Non è che l'inizio di un bizzarro e originalissimo dramma con tinte noir, che vanno dal grottesco all'horror, dove O'Flaherty prende di mezzo Velluto blu (il marcio che si cela dietro le staccionate delle irridenti e idiliache villette tra giardini e roseti), Riflessi sulla pelle (non solo per la minacciosa automobile nera, ma anche per le dicerie che circolano sulla donna in "bianco" che vive sola, e segregata, nella casa "maledetta" al numero 46), Disturbia (il buon vicinato parecchio sospetto che nasconde qualcosa che non quadra), Donnie Darko (la distorsione della realtà, quello che succede di notte dietro le finestre delle case, che va dal BDSM, allo stirare nuda, al vecchio pornografo, al padre incestuoso), Lolita (nella figura da carognetta/zoccoletta silfide di Suzy), misto a suggestione, illusione, pettegolezzi e paranoia polanskiana.

    Carcasse di animali morti, emarginazione, elaborazione del lutto, il viale delle prostitute, squarci onirici (il rapimento alla finale del primo Nightmare), la ricerca kinghiana del mistero " a due passi da casa", alimentato solamente da voci infondante e passaparola che porterà, inevitabilmente, alla tragedia (il massacro finale all'interno della casa al numero 46 è straziante), il tutto partendo da una stronzetta snob (che fa la scema ballando mezza nuda sulle note di I want your love) che si bea di provocare ragazzini quindicenni, per poi condizionarli per giocare ai "giovani detective" del nulla.

    O'Flaherty tocca parecchi temi (anche intensi e dolorosi, come un padre poliziotto insensibile che vuole che il figlio si adegui alla massa e una madre scomparsa in maniera tragica e misteriosa, che vive solo nell'immaginazione del figlio, che non può vederla in volto, perchè il padre ne ha strappato il viso dalle poche fotografie), si destreggia tra morbosità, sospetto, bastardaggine, infatuazione, psicosi, false convinzioni e leggende metropolitane. Mettendoci dentro anche l'aborto, la crisi di coppia, le doppie vite notturne dei protagonisti e momenti di macabro humor nero (la sfilata dei peggiori crimini-e criminali-virata in b/n con pellicola distorta, velocizzata e rovinata stile super 8).

    Non siamo dalle parti del solito thrillerino da discount (anche se la cover del dvd italiano lo suggerirebbe), ma in una concatenazione di eventi torbidi e ossessivi, che filtrano con il gotico americano alla Jack Ketchum, per passare a umori kinghiani fino a derive da cronaca nera quotidiana.

    Sebastian Gregory novello Elijah Wood che si addentra nel paesello degli orrori ordinari, armato di macchina fotografica, che subisce traumaticamente il trapasso dall'adolescenza all'età adulta.

    Chiusa finale beffarda e schizofrenica, al riguardo di un personaggio insospettabile.

    Dopo Alexandra's Project, pare che la falsa tranquilità dei complessi residenziali di Adelaide non sia il miglior posto per viverci, e che nasconda solo insidie e disturbi mentali pericolosissimi.

    Passato praticamente inosservato su tutta la linea (nemmeno il sior Mereghetti ne fa menzione), rimosso e buttato in un angolino buio nel dimenticatoio, ma assolutamente sorprendente e dannatamente da rivalutare.

    Australian "Peyton Place" Beauty.
    Ultima modifica: 3/07/22 17:04 da Buiomega71