Insipido film storico su un personaggio importantissimo come Attila, che evidentemente meritava di meglio. Dura settantasette minuti, ma sembra che ne duri venti in più. De Laurentis-Ponti potevano realizzare un progetto migliore. Comunque bravissimo Quinn.
Le gesta di Attila il sanguinario che uccide il fratello Bleda per caricare il suo esercito contro una Roma oramai l'ombra della grande potenza di un tempo, sono frettolosamente raccontate e malamente ricostruite (costumi molto kitsch). Se non fosse per la presenza forte di Anthony Quinn sembrerebbe quasi un film comico. Sophia Loren decorativa.
Il ruolo di Attila è tagliatissimo per Anthony Quinn, sia per tratti somatici che per temperamento, ma il film si trascina senza particolari illuminazioni, reggendosi sulla presenza scenica del grande attore messicano. Con un personaggio della levatura storica di Attila si poteva (e si doveva) fare di più, invece si assiste un film che, purtroppo, finisce velocemente nel dimenticatoio. **
Breve peplum sulle vicende italiche del terribile barbaro Attila. Visto con occhi attuali il film mostra tutta la sua pochezza con situazioni poco accattivanti volte a mostrare la crudeltà del condottiero miscelate con intrighi sentimentali. Quinn è sempre magnetico ma non basta mentre la Loren, doppiata, sfoggia una bellezza inarrivabile e basta.
Una di quelle pellicole che, al contrario del buon vino, invecchiando non migliorano, anzi...Teatrale, recitata spesso sopra le righe, finisce per far sorridere involontariamente, anche per il trucco di Quinn. Nonostante questo però, il discreto ritmo e il carattere del protagonista fanno sì che si possa seguire l'epopea di questo rozzo ma efficace conquistatore fino alla conclusione, che al giorno d'oggi sembra più quella di un fantasy, megacroce compresa. Nota di merito per il demente di corte, che piange il suo "animaletto" morto, implorando il prete di farlo andare subito in paradiso.
MEMORABILE: Attila pellicciottato, sul campo di battaglia pieno di nemici trucidati, dice al figlio di 5 anni: "Guardali, ridotti a masse informi di carne".
Un personaggio ed un episodio storico noti al colto e all'inclita, una coproduzione italo-francese larga di mezzi, apporti tecnici eccellenti (fotografia di Tonti, scenografie di Mogherini), un cast internazionale prestigioso: le premesse erano buone ma il film è un peplum abborracciato ed insipido in cui anche Quinn, che pure era stata una scelta felice per il ruolo del protagonista per fisicità e potenza espressiva, deve soccombere al ridicolo quando gli fanno indossare un elmo da battaglia che lo trasforma in un tacchino spennacchiato. Dura poco ma riesce ugualmente ad annoiare.
Certo non è un film straordinario, ma va visto come una sorta di "prova generale" da parte di Pietro Francisci per abbandonare le legnosità del vecchio cinema storico e planare verso la fantasia al potere che da Le fatiche di Ercole in poi porterà avanti come paradigmi per il cinema mitologico. Grandi attori un po' sprecati (Quinn sopra ogni altro), ma nelle seconde linee già si scorgono Mimmo Palmara e Furio Meniconi, destinati a diventare tra i volti piu presenti del peplum.
Pietro Francisci HA DIRETTO ANCHE...
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
HomevideoBuiomega71 • 12/04/13 01:00 Pianificazione e progetti - 24784 interventi
Mi pare che il titolo esatto sia semplicemente ATTILA.
DiscussioneZender • 27/09/13 07:44 Pianificazione e progetti - 46931 interventi
Mi sembra sia stato chiamato sia senza che con (vedi locandina qui a fianco). Lascerò il flagello come aka.
DiscussioneDaniela • 15/01/21 14:41 Gran Burattinaio - 5875 interventi
Analogamente a quanto accade in altre pellicole del periodo, Sophia Loren - che interpreta Onoria, sorella dell'Imperatore Valentiniano III - è doppiata dall'inconfondibile Lydia Simoneschi, voce storica delle grandi dive hollywoodiane da Joan Croawford a Bette Davis, da Barbara Stanwyck a Susan Susan Hayward.