Angel of mine - Film (2019)

Angel of mine
Locandina Angel of mine - Film (2019)
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Titolo originale: Angel of Mine
Anno: 2019
Genere: drammatico (colore)

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Tutti i commenti e le recensioni di Angel of mine

TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/04/20 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 21/04/20 01:48 - 13351 commenti

I gusti di Daniela

Da anni vittima di una forte depressione che l'ha portata a separarsi dal marito, Lizzie si convince che una bambina conosciuta casualmente sia in realtà la figlia morta nell'incendio dell'ospedale dove era stata partorita. La trama si fa seguire con curiosità fino a 3/4 della durata, ma poi frana nell'epilogo, dando l'impressione di una presa per i fondelli. Benché lo scioglimento dell'enigma abbia una sua logica, l'iter è tanto mal gestito da suscitare ira più che perplessità. Quanto a Rapace, si impegna nel ruolo che meglio le riesce, quello della paranoica, ma non basta a salvare il film.

Katullo 27/08/21 08:21 - 435 commenti

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L'odissea di una madre che non si rassegna alla tragica scomparsa della sua neonata. Perseguitata dai sospetti e allontanata da tutti, tranne qualche scelta infelice (una coppia di nonni-soprammobile e bambini che assistono accompagnati a terribili confessioni), la storia della Rapace regge tra dramma e thriller, infierendo sulla protagonista fino alla "sorpresa" finale. Ed è proprio quest'ultimo a lasciare un po' interdetti: dopo tanto dolore forse ci si aspettava una conclusione più aderente agli sviluppi del caso. Magari evitando prima il siparietto hot, leggermente incoerente.

Marmotta 13/11/24 17:33 - 221 commenti

I gusti di Marmotta

L'incarnazione del tormento in Noomi Rapace (una delle più grandi attrici in circolazione) ancora una volta madre del dolore, divorziata e con un figlio, perseguitata dal ricordo di un lutto, un giorno vede in un'altra bambina la figlia scomparsa; la misurata (un po' schematica) regia di Kim Farrant dopo Strangerland torna a raccontare di un rapporto familiare in cui la sofferenza diviene identità, la macchina da presa si scosta raramente dal volto della protagonista (giustamente: la sua presenza sola vale il film), il tutto è percorso da una tensione che avvince a tratti.

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