L'architetto Sterling torna a casa con un nuovo progetto in testa e un orologio antico. Quest'ultimo, però, ha una tale forza malefica da spingere uomini e animali a comportamenti terribili. Con questo film l'attenzione passa dalle mura di casa a un oggetto, la pendola portatrice di morte in grado di mutare il tempo a piacimento (vedere per credere come la ragazza si trasforma in assetata di sesso o il padrone di casa in folle asociale). Gore di quello buono, plot convincente e cast brillante.
Seguito apocrifo e derivativo che non sfigura al confronto dei predecessori, se non altro perché non pretende di essere ambizioso o compiacere la massa. Questa volta è un orologio acquistato incautamente dal padrone di casa a scatenare la terribile maledizione dalle nefaste conseguenze. Sanguinolento al punto giusto e con un finale che butta sull’onirico, ma che non stona affatto.
MEMORABILE: La gamba ferita dal morso del cane che si infetta.
Prosegue la sotto-saga delle suppellettili (stavolta tocca all’orologio antico dalla meccanica invasiva) e prosegue la solfa di Amityville, stavolta e fortunatamente solo in parte: all’inizio son tutti tempi morti e sepolti ma poi la voglia di esplorare e distribuire trovate di rilievo diventa palese, grazie anche a un climax in cui le sconnessioni dimensionali abbracciano impazzite quel po' di sangue e mostri e trasformano il portone di casa in un portone temporale. Bravo Randel e discreto, in media, il cast. Tra i migliori sequel della serie.
Un po' meglio dei due precedenti anche perché in cabina di regia c'è Tony Randel, autore del cult Ticks. Stavolta la malvagità della casa di Amityville è trasfusa in un orologio, però vengono fornite alcune spiegazioni del perché della maledizione. Non mancano gustose scene: il cane indemoniato che aggredisce Macht, la gamba in putrefazione, le scene oniriche, i passaggi dimensionali. Sembra in certi momenti di vedere la fulciana Casa nel tempo, quando l'orologio malefico modifica i piani temporali. Attori decenti e più convinti del solito.
MEMORABILE: La morte della veggente con il becco del pupazzo del gelataio; La roulette russa con lo psicologo; Il blob nero nel letto.
Il trend della serie Amityville negli anni '90 era di trasferire i malefici poteri attraverso oggetti portati nelle varie case degli sprovveduti acquirenti, in questo caso un vecchio orologio da tavolo; gli agganci all'originale sono labili e totalmente tendenziosi ma anche preso come film a sé stante risulterebbe piuttosto ridicolo, con soventi cadute nel pacchiano e uno script raffazzonato. Si salva in corner grazie ai discreti SPFX pratici (meno quelli visivi) e a un ritmo tutto sommato spigliato che lo rendono perlomeno godibile. Mediocre ma nel complesso si può vedere.
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Amityville 1992, conosciuto anche come Face of terror o Amityville 6, talvolta viene o non ricordato ovvero ricondotto alla parte V.
Ciò perché la nostra distribuzione si è fermata a Amityville - Il ritorno per poi passare a Amityville Dollhouse.
La completa saga invece presenta questa successione:
- Amityville horror
- Amityville possession
- Amityville 3 D
- Amityville horror: la fuga del diavolo
- Amityville - Il ritorno
- Amityville 1992: it's about time
- Amityville: a new generation
- Amityville dollhouse
- Amityville (remake)