Bel film di Amos Gitai, uno spaccato dell'altra Israele, non la bigotta ed ortodossa di Gerusalemme, ma il melting pot etnico di Tel Aviv, con gli attacchi suicidi palestinesi che rimangono sottesi ma che alla fine non sono del tutto rilevanti rispetto ai problemi di ogni giorno. Divertente e alla fine positivo, una nota particolare per la bella Yaël Abecassis e per le sue grazie generosamente concesse. Ottimo il dvd francese, con traccia audio in Ebraico e sottotitoli in Inglese & Francese.
In una struttura di microstorie alla Altman si incrociano i destini quotidiani di persone di un condominio a Tel Aviv. Ogni scena è un piano-sequenza che ci pone nella condizione di "presa diretta" e anche di teatralità (con la posizione sempre frontale degli attori): inquietante e spiazzante, come i titoli di testa detti anziché scritti. Inoltre ogni scena è verista e al tempo stesso simbolica: ogni dialogo l'emergere di una contraddizione o un conflitto, lo spasmodico dolore di una condizione israeliana ma anche universale. Magnifico.
Amos Gitai HA DIRETTO ANCHE...
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...mah, sinceramente non lo definirei proprio "commedia"... Mi sembra decisamente da inserire nella categoria "drammatico", piuttosto.
Tu che come me l'hai visto, Almayer, che ne pensi? Non andrebbe spostato a "drammatico"?
DiscussioneZender • 6/03/10 11:40 Capo scrivano - 48959 interventi