5150, Rue des Ormes - Film (2009)

5150, Rue des Ormes
Locandina 5150, Rue des Ormes - Film (2009)
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Titolo originale: 5150, Rue des Ormes
Anno: 2009
Genere: thriller (colore)

Cast completo di 5150, Rue des Ormes

Note: E non "5010 rue des Ormes". Tratto dal romanzo di Patrick Senécal.

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Tutti i commenti e le recensioni di 5150, Rue des Ormes

TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/05/10 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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Brainiac 26/05/10 02:50 - 1083 commenti

I gusti di Brainiac

Jacques aveva una casetta piccolina in Canada, senza vasche e pesciolini ma con tanti "ingiusti" da segregar. Uno di questi è lo studente in cinema Yannick, che ruzzola (ahilui) di fronte alla villetta e viene soccorso da una mum e da un dad davvero raggelanti. Giocherà a scacchi con la Morte senza apporre sigilli vittoriosi, subirà (perverse) allucinazioni degne del primissimo Lynch. Rue des ormes (elms in inglese: suona familiare?) è un incubo che inizia con stile piano per trasmigrare via via nel dramma psicologico dell'ennesimo nucleo familiare incancrenito. C'è del (talento) marcio in Canada.

Greymouser 12/12/10 15:06 - 1458 commenti

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Stavolta gli aguzzini costituiscono una famigliola di vendicatori dediti a reprimere ogni sorta di malfattori con maniere alquanto spicce. Ci capita in mezzo un giovane aspirante regista, che si troverà a giocarsi a scacchi una posta particolare... La variante sul tema della segregazione presso famiglia psicopatica è abbastanza originale ed articolata, ma il regista non fa miracoli per dare energia alla storia, e così il film non decolla oltre il livello di onesto prodotto di intrattenimento.

Lupoprezzo 16/02/11 18:15 - 635 commenti

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Un'altra famiglia destabilizzata e dominata da un padre padrone che attua la sua personale legge morale. Il vero merito di Eric Tessier è di dirigere con una calma narrativa notevole, credibile, utilizzando abilmente gli spazi claustrofobici (eccellente la "stanza-mente" in cui è rinchiuso il protagonista). Un thriller psicologico di buona fattura, originale e ben interpretato. Bella la catarsi negata nel finale.
MEMORABILE: La scacchiera nello scantinato...

Mickes2 25/06/11 19:33 - 1672 commenti

I gusti di Mickes2

Una famiglia che strizza l'occhio ai Mum & dad di Steven Sheil segrega un ragazzo di nome Yannick. Il regista canadese mette mano allo stra-abusato tema della segregazione, ma lo fa con un piglio piuttosto originale e buonissima tecnica. Plasma con la sua mano sapiente gli spazi rendendoli claustrofobici e allucinati. Gestisce bene i tempi e distribuisce la tensione in maniera uniforme; cita gli scacchi Bergmaniani con la morte dietro l'angolo. Nel pre-finale sospetti di un'affascinante quanto malsana "Sindrome di Stoccolma". Riuscitissimo.
MEMORABILE: Il finale, tutt'altro che consolatorio.

Buiomega71 20/10/17 01:27 - 3132 commenti

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Iniza come il più classico kidnapping movie, poi devia nell'incubotico tra allucinazioni cronenberghiane (il muro organico che vomita sangue), ossessioni e giustizie divine alla Frailty (il pedofilo massacrato come in Kill list), autopunizioni corporali (la camminata a piedi nudi sui cocci), scendendo nei meandri del puro orrore (la barkeriana scacchiera umana fatta di cadaveri) e bambine "interrotte" che sembrano uscite da Brood (il prefinale in cantina, la spietata fucilata). Qualche scivolone (le partite allucinatorie in una brutta CG) per una sitcom sputata dall'inferno.
MEMORABILE: Il mutismo e le reazioni folli della bambina; I panegirici della videocassetta; La furia violenta di Michelle; La stanza che si riempie di sangue.

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  • Discussione Buiomega71 • 20/10/17 10:48
    Consigliere - 27343 interventi
    Oggetto strano e alquanto bizzarro questo 5150, Rue des ormes

    Inizia come il più classico e risaputo kidnapping movie sulla stregua di Rogue River, poi muta in altro, in una dimensione incubotica tra allucinazioni e follie di famiglie assai disfunzionali

    Il placido quartiere residenziale di una piccola cittadina canadese, nasconde orrori e marciume, ben nascosti sotto lo zerbino di casa

    Il giovane aspirante regista che ci capita dentro vivrà una condizione di follia galoppante e risucchiato in un coacervo di putridume , sangue, prigionia e deliri divini, che , forse, solo una partita a scacchi può decretarne la sua liberazione

    Una famiglia all'apparenza tranquilla, ma che cova , al suo interno, il seme della pazzia e del giustizialismo portato all'eccesso, tra passioni necrofile e autopunizioni corporali

    Una madre succube, timorata di Dio e insoddisfatta, una figlia che non riesce a trattenere la sua furia violenta, la secondogenita chiusa in un mutismo perenne, spezzato da momenti di schizofrenia acuta (il budino risputato a tavola, l'odio per il padre, il veleno per topi), il padre che si crede una sorta di giustiziere divino, dove l'eliminazione del marcio nella società, lo spinge a atti omicidi e spedizioni punitive

    Tessier tesse la tela intorno ai suoi personaggi, e pur con qualche rallentamento, riesce a creare tensione, malessere e putridume, trasformando la sua opera in una deviata sitcom sputata dall'inferno

    Tra allucinazioni cronenberghiane (il muro organico che vomita sangue), incubi barkeriani (lo stanzino che si riempie di sangue, la macabra scacchiera umana fatta di cadaveri imbalsamati), giustizie divine alla Frailty (il pedofilo massacrato in stile Kill List), ancora Cronenberg (quello di Brood) nella figura della bambina che fugge dalla casa di cura e la sua ira scatenante nel prefinale nello scantinato (con schegge di ferocia e spietatezza , tra attacchi all'istituzione paterna e terribili fucilate), di stati allucinatori visivi e uditivi, di autoflagellazioni (camminando a piedi nudi sui cocci), di disperati, quanto disastrosi, tentativi di fuga (da gustare i panegirici della videocassetta con dentro il messaggio d'aiuto del prigioniero), il cadaverino del neonato, adorato come nel finale di American Gothic, di disperazione che si tramuta in suicidio (con rilasso della vescica), di madri di famiglie che riescono a stento a resistere ai richiami della carne, di figlie "malate" e "interrotte", che esse siano prigioniere di un mutismo cronico o non riescano a tenere a bada i propri istinti violenti (con mazze da baseball, calci e mani infilzate o telecamere contundenti spaccafaccia), l'ossessione per gli scacchi che tramuta la mente, fino al punto di non ritorno, fino a plasmare la vittima stessa , in una prigionia mentale irreversibile.

    Alice nel paese delle meraviglie letto dal protagonista (poi dalla figlia maggiore del suo aguzzino) non passa invano, perche il giovane affronterà il lato oscuro e melmoso dell'animo umano in una partita a scacchi antropomorfa che odora di carne putrefatta, dove le pedine bianche sono il bene, quelle nere il male

    Non tutto fila liscio, si avverte una certa ambizione registica (le pedine di Bergman) e le visioni apocalittico/allucinatorie delle partite a scacchi (che sembrano uscite da un Nightmare versione auteur) soffrono di una brutta CG

    Ma la famiglia di Tessier mette i brividi, per la normalità nell'anormalità, per l'orrore nella quotidianità, per la semplicità , quasi naturale, nell'uccidere e nella necrofilia, per la distinzione netta (e deviata) tra cose è bene e cosa è male, per l'infezione "virale" di menti distorte e sindromi di Stoccolma

    Da plauso Normand D'Amour , raggelante come serial killer della porta accanto e la bambina muta (quando guarda in tv il documentario sulle formiche, che hai suoi occhi sembrano quelle giganti e minacciose di Assalto alla terra)

    Opera peculiare, magari non riuscitissima, ma che tanfa di morte e (sani) squilibri mentali, dove il sangue sgorga denso da un muro "videodromeniano", o riempie le stanze, si confonde con l'odore acre dell'urina e della carne putrefatta che giace nella cantina, come immobili templari ciechi ossorioniani

    Partita finale decisiva tra mummie mutate in macabri scacchi, la giustizia sommaria e divina in un delirio di onnipotenza alla Suspect Zero, e sprofondamenti nell'orrore "parentale" che terrà bene a mente la Jennifer Lynch di Chained (il tassista, il "figliuol prodigo" tenuto in prigionia, associazione nell'uccidere)

    Come diceva Drayton Sawyer "la famiglia è la famiglia"

    C'è molto di più del marcio in Canada

    Per chi cerca qualcosa di diverso, al di fuori dei soliti standar preconfezionati.
    Ultima modifica: 22/10/17 20:10 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 20/10/17 10:52
    Consigliere - 27343 interventi
    Ho il dvd francese della BAC Video (da noi il film è rimasto inedito)

    Formato: 2.35:1

    Audio: francese, francese quebecchese (5.1)

    Nessun sottotitolo

    Come extra backstage e interviste al cast

    Durata effettiva: 1h, 46m e 01s
  • Discussione Buiomega71 • 20/10/17 10:54
    Consigliere - 27343 interventi
    Pumpkh, mi sei venuto in mente tu. Se puoi veditelo, credo ti possa piacere.
    Ultima modifica: 20/10/17 10:58 da Buiomega71
  • Discussione Pumpkh75 • 23/10/17 13:36
    Archivista in seconda - 443 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Pumpkh, mi sei venuto in mente tu. Se puoi veditelo, credo ti possa piacere.

    Grazie Buio, lo appunto subito nel listone di film da vedere!