Le location esatte di "Un borghese piccolo piccolo"
3 Marzo 2009



Le prime scene del film ci mostrano Giovanni Vivaldi (Alberto Sordi) e suo figlio Mario (Vincenzo Crocitti) che pescano in riva a una palude dove Giovanni ha acquistato un casolare da ristrutturare. Sembra un posto fuori dal mondo, letteralmente irrintracciabile. Per questo siamo dovuti ricorrere allo scenografo del film, che ci ha fornito alcune indicazioni sul punto in cui cercare. Saputo questo, Ellerre è partito in caccia e ha cominciato a studiare la zona leggendo notizie su internet e arrivando alla conclusione che l’unica palude, nella zona indicataci, è quella che sta un po’ sotto Nazzano.


La casa in cui vivono Giovanni col figlio Mario e la moglie (Shelley Winters) è una location conosciuta da tempo. Affacciandosi alla finestra, una mattina all’alba, Giovanni vede bene la tangenziale e già da tempo si era scoperto che il piazzale davanti alla casa era Piazzale Prenestino. Dall’esterno il palazzo viene inquadrato solo due volte e per pochi secondi. Meglio si vede il portone d’ingresso da cui esce Giovanni una mattina verso l’inizio del film. Nessun dubbio quindi che il posto sia proprio piazzale Prenestino. D’altra parte già al tempo verificammo e fu Markus a trovare l’esatta ubicazione nel piazzale dopo la segnalazione di Saldipuma.


Giovanni, salito sulla sua Seicento parcheggiata sotto casa, si immette nel traffico di Roma per raggiungere il posto di lavoro (il Ministero, ufficio pensioni). Infischiandosene di un vigile che gli prende la targa, si produce in una serie di manovre scorrette. Per scoprire che strade percorre esattamente Giovanni non avete che da cliccare sulle miniature delle tavole composte mirabilmente da Ellerre, che ha seguito con certosina pazienza i movimenti nel traffico del “furbo” protagonista (che passa per via Lorenzo il Magnifico).




E’ il giorno cruciale, nel film, il giorno della svolta, che avrebbe potuto esserlo in positivo e invece lo sarà in negativo. Mario e suo padre si svegliano presto e prendono il tram numero 13 scendendo a via Cavour. Oggi (ho consultato un preciso elenco della rete Atac recuperato ai tempi delle ricerche per L'uccello dalle piume di cristallo) il 13 non passa più di lì, ma fino al luglio del 76 e quindi fino a poco prima che girassero il film (che potremmo datare all'inverno di quell'anno) il 13 passava realmente lì, quindi è presumibile sia stato fatto ripassare lì solo in occasione del film sfruttando una strada chiusa a quel tram.





Una volta riconosciuto il killer di suo figlio durante un confronto all’americana al commissariato, Giovanni decide di non dire nulla alla polizia e di farsi giustizia da sè. Comincerà così un lungo pedinamento (anche questo mappato da Ellerre con perizia) che lo porterà a seguire un autobus (il 21 per l’esattezza) fino al palazzone dove il ragazzo abita e dove Giovanni si siederà in auto ad aspettare pazientemente che questi riesca da casa. Quando ciò avverrà ecco il contatto tra i due, destinato a finir male (c’è di mezzo un cric). Sotto la pioggia battente comincerà a consumarsi la terribile vendetta di Giovanni Vivaldi. Precisa Ellerre sulla scoperta della location: “A trovare il palazzone fu in realtà mio fratello, a cui sottoposi il frame e che individuò subito il "Boomerang", celebre palazzone popolare del quartiere Quadraro.”

Giovanni confina il killer nella sua casa sulla palude, dove lo lega ad una sedia col fil di ferro tenendolo prigioniero per giorni. Farà avanti e indietro dalla baracca fermandosi anche a comprare dei supplì in un bar che è stato identificato solo grazie alla segnalazione di Federico (il cui padre è l’attuale proprietario): le foto del locale le trovate sul forum location del film, a complemento dello speciale. Giovanni porterà poi la moglie fino alla baracca, dove la metterà di fronte all’assassino di suo figlio. Il cuore di lei (anche se non subito) non reggerà e Giovanni si troverà a dover organizzare un nuovo funerale. Verrà celebrato nella chiesa all’interno del Complesso dell’Istituto Romano di San Michele, in Piazzale Antonio Tosti 4. Un'altra location tovata solo grazie allo scenografo del film, Lorenzo Baraldi.

Ormai stanco, sfinito, Giovanni Vivaldi siede su una panchina tra Via Casilina e via Francesco Baracca. Ai primi accenni di pioggia però si alza e va verso l’auto. Con la portiera finirà per colpire accidentalmente un giovane, che irritato proromperà in un “Ma che cazzo fai? Ma che nun ce vedi?” per concludere con un sonoro vaffa. In Giovanni scatta qualcosa e azzarda una reazione. Il giovane non gli mette le mani addosso per pietà e prosegue; Giovanni comincia un nuovo pedinamento che non si sa come andrà a concludersi (anche se lo si immagina...). A proposito di questa particolare location dice Ellerre: “Pensavo fosse legata strettamente con l’abitazione del protagonista. Questo mi fece cercare a vuoto nei pressi di piazzale Prenestino. Poi pensai che quella strada principale potesse essere (e così era) la Casilina (che non è molto distante): anche lì ci sono dei binari al centro della carreggiata per il trenino di superficie”.
Testi: Zender e Ellerre - Tavole: Ellerre (tranne 2 e 4d: Zender)
ARTICOLO INSERITO DA ELLERRE E ZENDER
22 Aprile 2009 01:02
Ottimo lavoro Ellerre (ma anche a Zender): davvero di grande interesse, dal momento che è uno dei più bei film degli Anni Settanta.
Pensate che al bar in cui vanno a fare colazione i Vivaldi, e dove il figlio trova la ragazza, ci feci un paio di colazioni qualche anno fa, l'ho scoperto prima... avevo l'hotel proprio in quella via!
Grazie ovviamente anche Lorenzo Baraldi x le dritte su un paio di location che, almeno sul fronte baracca sul fiume, sarebbe stato davvero dura trovarla, se non impossibile.
22 Aprile 2009 01:02
fantastico, come sempre.
complimenti.
22 Aprile 2009 01:03
Grande lavoro, sono ai limiti dell'incredulità per il rintracciamento della baracca...!
22 Aprile 2009 01:04
Ciao,
davvero un'ottimo speciale.
Grande Ellerre e come sempre grande Zender.
23 Luglio 2009 10:24
23 Luglio 2009 12:08