Il figlio di un uomo ucciso per difendere una scuola d'arti marziali viene ammesso alla stessa, ma entra in urto con la figlia del Maestro, che gli mozza un braccio... Classicissimo, basilare gong-fu pian di Chang Cheh, che inscena il classico tema mutilazione-addestramento-catarsi lanciando la stella Wang Yu (in effetti un combattente modesto, ma carismatico). Un film imitatissimo fino alla consunzione, ultra-influente, indispensabile per qualsiasi fan di arti marziali che si rispetti. Un sequel e un remake ufficiali.
Uno dei più importanti wuxiapian di sempre, la cui grande fama è assolutamente meritata. Ottima regia, bella sceneggiatura, decisamente superiore alla media del genere, splendide le coreografie dei combattimenti e bravi anche gli attori. Un insieme decisamente riuscito per una pellicola di grande fascino che tiene alta la tensione narrativa per tutta la sua durata e che farà impazzire gli amanti del genere ma che piacerà un po' a tutti. Assolutamente da non perdere.
Primo cappa & spada di successo internazionale per Cheh Chang, che inaugura la piccola saga leggendaria dello spadaccino monco, interpretato da Jimmy Wang Yu. Oltre ad un ritmo spesso arrancante, il film denota una certa indecisione acerba nell'impalcare i vari eventi che compongono la storia ma il talento grafico e la stringente stilizzazione del regista già si stagliano ampiamente nella loro mirata incisività. A differenza delle inflessibili eroine del cinema di King Hu, la figura femminile resta secondaria o finanche avversa al percorso di riscatto del personaggio principale.
MEMORABILE: L'infido "blocca-spada" utilizzato dai discepoli del "Diavolo dal braccio lungo" (Chih-Ching Yang).
Il fascino dell'Oriente e delle arti marziali rendono sopportabile questo "cappa e spada" cinese e anche divertente a tratti, specie nella caratterizzazione dei personaggi malvagi e delle loro ridicole armi e strategie. le scenografie, che attraversano diverse stagioni, sono eleganti e pulite. Le ferite, per quanto tremende, non disturbano minimamente e si può guardare tranquillamente senza inorridire. Siamo nel fantasy orientale più classico, quindi va visto con un occhio a visuale allargata e "goduto" senza cercare troppi peli nell'uovo.
Validissimo gong fu del genere wuxiapian, sotto-genere "Eroe ad un braccio solo". Sottogenere che mantiene la medesima struttura di Con una mano ti rompo con due piedi ti spezzo. Attacco dei nemici, menomazione ed allenamento con la scoperta che avere un braccio solo più o meno avrà vantaggi anzichè svantaggi. Tecnicamente realizzato benissimo. Ottimo l'attore protagonista.
Parabola di una rinascita attraverso un percorso di sofferenza (in questo caso una menoamazione) che acquisisce forza dalla propria debolezza. Il film di Cheh si fa apprezzare sopratutto per le belle scenografie degli studi Shaw e per la rigorosa regia. Rispetto alla lunghezza del film i combattimenti sono pochi e ordinari (a confronto di altri film dello stesso Cheh). Storia semplice senza grosse sorprese e buon ritmo per un film che diventerrà archetipo per una serie di pellicole a venire.
Titolo celeberrimo e film deludente. Al di là della nostalgia per certe pellicole (eravamo piccini, allora), è indubbio che sceneggiatura e dialoghi siano impietosamente pedestri e, a tratti, puerili inoltrandosi nei territori del fumetto più che in quelli dell'epica (le sciocche caratterizzazioni delle armi e degli spadaccini). Wang Yu, peraltro, resta un interprete assai anonimo. Bello solo l'inizio con i paesaggi innevati. Da confrontare col capolavoro The blade.
Storia abbastanza avvincente condita da una buona dose di violenza. Lo stile è quello tipico dello Studio Shaw, con ricostruzioni scenografiche niente male (qui addirittura c'è una scena piena d'atmosfera, girata in inverno con la neve, che ricorda gli antichi dipinti orientali) e ottimi costumi cinesi antichi. Tra le attrici c'è Lisa Chiao Chiao che stavolta non combatte ma fa la parte di una mite contadina che odia le arti marziali.
Ci voleva il "bloccaspada" per gettare alle ortiche centinaia di anni di arte della spada invincibile. Detto ciò, questa pellicola sulle arti marziali non è niente male, anche per la caratterizzazione dei personaggi, su tutti il povero monco, che ne passerà di tutti i colori, tra allievi-compagni invidiosi, una smorfiosa dalla spada facile e un tale senso dell'onore e della riconoscenza da fargli rischiare puntualmente la vita. Visivamente piacevole, grazie ai combattimenti, ha anche un certo contenuto; e se si sopportano le centinaia di grilli per metro quadro, può soddisfare.
MEMORABILE: Il libro malconcio; "Ma perché vuoi aiutarla, ti ha mozzato un braccio, non è stata cortese"; Tigre Sorridente e i discepoli con l'arma bloccante.
Chang Cheh HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
HomevideoZender • 17/06/08 11:40 Capo scrivano - 47701 interventi
In uscita il 19 giugno 2008 per la Shaw Brothers Collection, per la Avo, in edizione restaurata! Audio: Ita.5.1 Ac3/Dts
Video: 16:9/2.35:1
Il doppiaggio italiano nel dvd della Avo è naturalmente del tutto diverso da quello relativo alla prima distribuzione italiana di questo film nel lontano 1968...