Seguito del primo film. Sissi ormai sposata al suo Franz inizia a mordere il freno a Palazzo e si scontra con la suocera... Prosegue il racconto romanzato della vita di Elisabetta di Baviera, nemmeno distantissimo dalla realtà anche se ovviamente la fanno da padrone romanticismo, palazzi sontuosi e sfarzo da Cenerentola. Per sognare.
Seconda puntata della saga rosa-fotoromanzo della capricciosa e indipendente moglie dell’imperatore d’Austria, che diventa madre ed è oppressa dall’incombente suocera. Vale il commento fatto per la prima parte: Romy Schneider è il vero fulcro di quest’operazione che sparge melassa e buonumore e che sposta Sissi dalla verità storica al mito popolare. Da vedere se si è in calo di zuccheri (per rialzarli vertiginosamente!!!).
Dopo il grande successo del primo film, continua la biografia filmata dedicata alla principessa austriaca. Tema della pellicola è la vita della protagonista presso la corte austriaca; il tono del film è sempre quello quasi da fotoromanzo del primo capitolo ed ancora una volta la sua carta vincente (senza la quale questa serie non avrebbe probabilmente avuto il grande successo che ebbe) è la presenza della trascinante Romy Schneider.
La brava e bella Romy Schneider è la protagonista assoluta di questa favola storica, con ambientazioni e scenografie impeccabili. Il secondo capitolo narra della vita di Sissi alla Corte Austriaca, del suo difficile rapporto con la suocera, della sua maternità. Prosegue la fiaba, leggera, frizzante e ben realizzata dallo stesso regista con gli stessi interpreti del primo film.
I requisiti della fiaba ci sono tutti: dalla principessa divenuta imperatrice alla suocera cattiva, al palazzo incantato; perfino alcuni dei doppiatori sembrano aver lavorato in lungometraggi targati Disney. Nonostante lo "zucchero", il fascino dei primi film in Technicolor, che risalta le già curatissime scenografie, si avverte e Romy Schneider interpreta nuovamente e alla perfezione un personaggio che sembra creato apposta per lei.
La bellissima saga di Sissi prosegue. Sempre colori sgargianti nello splendore del Technicolor, sempre interni meravigliosi e costumi incantevoli nella fastosa cornice barocca di Schonbrunn e in esterni sulle Alpi del Tirolo, sempre una Schneider travolgente e un Bohm anche lui assai bravo. Rimane sempre una romantica storia d'amore, tra contrasti, divisione, suocere più o meno cattive, la ragion di Stato. Ma tutto, nella finzione almeno, non può che finir bene. Cinema d'altri tempi e di altri valori, che non si può non amare!
A causa della rigida vita di corte e dei disaccordi con la suocera, Sissi lascia l'Austria per andare in Baviera ma poi ritorna. Sequel dagli esiti identici al precedente film in termini di giudizio critico, che però raggiunge con un'impostazione differente: lo humour da quasi puerile diventa quasi infantile e il sentimento da spensierato diventa più maturo. Paesaggi sempre incantevoli.
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Come già accennato nei commenti, le vicende narrate offrono una versione edulcorata della vita di Elisabetta di Baviera: la principessa tedesca andò in sposa a 16 anni a Francesco Giuseppe d'Austria, che si innamorò perdutamente di lei mentre nei progetti delle madri ( anche sorelle) avrebbe dovuto sposarne la sorella maggiore Elena.
Dalle biografie ( Nicole Avril, Brigitte Haman) risulta che la sposina non ebbe molte possibilità di rifiutare il buonissimo partito, ma che almeno all'inizio fu felice. I problemi nacquero dal fatto che non era stata allevata per diventare imperatrice, ma possedeva un animo ipersensibile e molto emotivo, che non ammetteva limitazioni. Da qui gli scontri con la suocera-zia vera eminenza grigia dell'Impero, che culminarono in disturbi nervosi ed anoressia che la funestarono per tutta la vita, corrompendo fatalmente il rapporto con il marito e favorendo le fughe quasi continue dall'Austria.
Sissi perderà una figlia piccola e il figlio Rodolfo da adulto ( vedasi film Mayerling) per morire a 61 anni assassinata a Ginevra da un anarchico italiano.