Rated X - La vera storia dei re del porno americano - Film (2000)

Rated X - La vera storia dei re del porno americano
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Rated X
Anno: 2000
Genere: biografico (colore)
Note: E non "RatedX - La vera storia del re del porno americano". La storia dei fratelli Jim e Artie Mitchell, tra i pionieri del porno americano.

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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/04/07 DAL BENEMERITO LUCHI78
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Luchi78 31/08/10 16:20 - 1521 commenti

I gusti di Luchi78

Tentativo fallito di pescare dal mondo del porno una storia interessante ed usufruibile per un pubblico anche under 18: le vicissitudini dei due fratelli vengono tirate talmente alle lunghe da stancare, ed inoltre mancano completamente sia quel brio che caratterizza film del genere (Larry Flynt) sia quegli apici di drammaticità che il finale del film richiederebbe.

Xamini 9/02/11 02:57 - 1254 commenti

I gusti di Xamini

Reso interessante dal legame "con una storia vera" e dall'argomento trattato, questo biopic latita, in realtà, proprio dove dovrebbe eccellere: nei dettagli. Perché si concede solo qualche spunto (l'incontro con Marilyn Chambers, qualche particolare de Behind the green door), ma si guarda bene dall'approfondire, preferendo dare spazio allo sfacelo dei due protagonisti. In questo modo finisce per saltare anche qualche filaccio della vicenda. Anche la regia presenta parecchi limiti.

Buiomega71 18/05/19 01:06 - 2914 commenti

I gusti di Buiomega71

Estevez e il suo Boogie nights, che in una inquietante nemesi parentale (come i due fratelli registi che racconta) si destreggia sul set di Behind the green door (con la sequenza dell'orgia saffica e dell'entrata del mandingo ben riprodotte), Sodom and gomorrah (le parti migliori del film) e il corto "porno horror" con gorillone allo Slok. Poi le sniffate di cocaina in quantità industriale, le violenze domestiche, il baratro e il finale che regala schegge thriller (il temporale, la pioggia battente, Jim armato di fucile). Un omaggio sincero che brilla nella performance di Estevez/Sheen.
MEMORABILE: La disintossicazione autodidatta di Jim; La prima di Behind the green door; Artie si infuria con la moglie Karen; Le telefonate minacciose di Artie.

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  • Discussione Buiomega71 • 18/05/19 09:46
    Consigliere - 26027 interventi
    Emilio Estevez e il suo Boogie Nights, o meglio, il ragazzo della 56ma strada rivisita la golden age del porno.

    La prima cosa che balza agli occhi è l'inquietante nemesi parentale che unisce i fratelli Emilio Estevez e Charlie Sheen con i Mitchell (oltre che , grazie a un make up "posticcio" della pelata, di una notevole somiglianza), quasi come se fosse un gioco di rimandi quasi autobiografico (nel film si sniffa cocaina in quantità a dir poco industriale, e Charlie ne sà qualcosa, fino a toccare il baratro e il punto di non ritorno)

    Per quanto riguarda la tracciatura della vita (e del lavoro) dei Mitchell brothers, Estevez comincia dall'adolescenza (da antologia il ghigno stepfatheresco del grande Terry O'Quinn nel ruolo di pà Mitchell, che insegna ai figli a farsi rispettare nella vita, portandoli ad una "spedizione punitiva" in una notte di tregenda, con tanto di fucile, a minacciare un debitore di papà), per poi immergersi alla fine degli anni 60 (tra ragazze hippie che ballano a seno nudo e l'atmosfera rivoluzionaria di quegli anni) dove Jim scopre l'arte del porno (notevole la lezione di cinema del professore Peter Bogdanovich-in un cameo inaspettato-che smonta Jim con un discorso di quello che è vero cinema e mera pornografia).

    Ed ecco finalmente il trionfo dei Mitchell dopo loops porno/horror (con tanto di gorillone , in gabbia, alla Slok e scienziati pazzi stile Al Adamson che ci danno giù come ossessi) con Behind the green door, tra la lavorazione sul set (le parti migliori del film, con Artie ai giornalieri che si rende conto di aver ripreso un'ora di buio e la fedele ricostruzione dell'orgia femminile con al centro Marilyn Chambers e l'entrara sul palco del mandingo pittato-con pene barzotto in bella vista-) e il successo della prima (con Jim impaziente e in preda al panico perchè le pizze del film sono in ritardo, per poi infervorarsi perchè il proiezionista ha scambiato i rulli durante la proiezione, con ludibrio menefreghista di Artie).

    Il porno e la sua industria è trattato con intensità da Estevez (il mafioso-ridotto un pò ad una macchietta, che rimarca con doppiaggio maccheronico "è il bisseness"- che fa le copie del film e le distribuisce in alcuni stati prendendosi i frutti degli incassi, violando i diritti d'autore, tra le ire dei fratellini che non cedono alle minacce), per sfociare sulle divertenti riprese sul set di Sodom and Gomorrah (uno dei loro primi insuccessi commerciali).

    Poi la cocaina ( sniffando come se non ci fosse un domani, da far invidia a Tony Montana), le violenze domestiche (di grande impatto Artie che minaccia la moglie Karen con una pistola, dopo averle gettato in faccia una lattina di birra davanti ai due figlioletti, sospettando che se la faccia con il maestro di tennis, piombando nella paranoia e nel delirio indotto dalla continua assunzione di stupefacenti), Artie che sprofonda sempre di più nel baratro dell'autodistruzione-il tiro a segno nella piscina vuota ne è un fulgido esempio, o quando, per la strada, si mette a vaneggiare in stato quasi alluicinatorio-, fino a delirare e sproloquiare minacce di morte al fratello.

    Finale dai notturni tratti quasi thriller, con le minacce telefoniche di arti che chiama a destra e a manca (ma soprattutto verso il fratello Jim), la pioggia battente, l'entrara di Jim a casa di Artie armato di fucile, le inquadrature sghembe, e il resto è triste storia di cronaca della fine dei pionieri del porno.

    Come in Lovelace (visto di recente) l'industria del porno è trattata nella prima parte (e chi pensa di vedere qualcosa di "scabroso" se lo sogni, nel cinema porno, e dietro le sue quinte, non c'è quasi mai erotismo o pruriginosità, ma solo la meccanicità, spesso fredda, di un lavoro come un'altro, che toglie tutto l'appeal di eccitazione o voyeurismi vari), mentre Estevez si concentra sul rapporto tra i due fratelli e la loro corsa verso la rovina (professionale e personale), con tanto di disintossicazione autodidatta di Jim a casa della cognata.

    Tracy Hutson è una perfetta Marilyn Chambers (il provino quando Artie la scopre, la pubblicità del detersivo, il suo red carpet tra i flash dei fotografi) e la ricostruzione d'epoca (dalla fine degli anni sessanta, tutti i settanta, fino ai primi anni novanta) è ben resa dal figlio di Martin Sheen (di grande contributo la fotografia di Paul Sarossy, che apre il film in chiaroscuri quasi horror, la villa di Jim in una notte buia e tempestosa e le telefonate stalkerizzanti di Artie che nemmeno Quando chiama uno sconosciuto)

    Un biopic vitale, sincero, appassionato , forse limitato dalla destinazione per la tv via cavo, ma coinvolgente quanto basta e (im)pietoso ritratto di due autori che sognavano di coniugare la pornografia al più puro concetto di cinema.
    Ultima modifica: 19/05/19 22:40 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 18/05/19 10:07
    Consigliere - 26027 interventi
    Buono il dvd targato Mediafilm

    Formato: 1.78:1

    Audio: italiano (5.1), inglese (2.0)

    Sottotitoli: italiano per non udenti

    Come extra il trailer e galleria fotografica.

    Durata effettiva: 1h, 49m e 54s

    Su IMDB viene riportato di alcuni tagli che Emilio Estevez ha dovuto approntare per la MPAA: la sequenza in cui Jim (Emilio Estevez) filma una coppia che fa sesso su un letto girevole (presente nel dvd) e un cunnilingus lesbo (troppo ravvicinato) nel locale dei Mitchell, il "Mitchell Brothers O'Farrell theatre" (che nel dvd si vede, a malapena, sullo sfondo).

    Immagine al minuto 00.56.05. Artie (Charlie Sheen) e Jim (Emilio Estevez) Mitchell seriosi sul set, mentre dirigono Sodom and Gomorrah.

    Ultima modifica: 18/05/19 13:49 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 18/05/19 10:35
    Consigliere - 26027 interventi
    * Emilio Estevez e Charlie Sheen si sono fatti rasare i capelli per assomigliare ai fratelli Mitchell, rifiutando di portare calotte posticcie.

    * Prima di affidare il progetto a Emilio Estevez, la Showtime (la casa produttrice del film) aveva contattato Robert De Niro, Jack Nicholson, Sean Penn e i fratelli Baldwin. Inizialmente la Showtime ha inviato la sceneggiatura a Charlie Sheen chiedendogli di interpretare Artie, mentre cercavano ancora qualcuno per rivestire i panni di Artie. Sheen ha poi inviato la sceneggiatura a Emilio Estevez, che ha amato subito il progetto, esprimendo il desiderio di dirigere il film. Sheen poi tornò alla Showtime dicendo che avrebbe rifiutato a meno che Emilio non recitasse e dirigesse il film.

    * Il vero Jim Mitchell è stato invitato a lavorare al film come consulente storico, ma ha rifiutato. Tuttavia, la seconda moglie di Artie Mitchell, Karen (interpretata da Nicole de Boer) ha accettato di lavorare nel film.

    * Il tempo di preparazione per il film era di sole 6 settimane. Una volta iniziata la produzione la Showtime voleva che il film fosse girato in soli 24 giorni, ma il regista Emilio Estevez e l'attore Charlie Sheen hanno entrambi restituito parte dei loro stipendi in modo da assicurarsi che potessero ottenere una lavorazione più lunga dalla società di produzione. Volevano 50 giorni, ma alla fine il film è stato girato in 36 giorni.

    * Il giovane Jim Mitchell è interpretato da Taylor Estevez, il figlio di Emilio Estevez.

    * Nella scena in cui Jim (Emilio Estevez) sta girando un film e Artie (Charlie Sheen) arriva sul set, si abbracciano e cadono su un letto e il film salta più volte, insieme a una serie di rapidi sbandamenti. Questo effetto non era intenzionale. Il direttore della fotografia Paul Sarossy si è dimenticato di caricare la batteria sulla Steadicam e, quando si è esaurita, ha prodotto questo effetto. Sarossy era profondamente turbato dal suo errore, ma quando Estevez vide il filmato ai giornalieri gli piacque e decise di usare la stessa tecnica più volte nel film.

    * Il motivo per cui non viene mai mostrata una scena originale (ma solo i poster) di Behind the green door, è perché la Showtime non deteneva i diritti del film.

    * La scelta del regista Emilio Estevez era di far interpretare il professore di cinema, che reguardisce Jim per il suo filmato, a James Lipton, ma a causa delle riprese in Canada e del programma Inside the Actors Studio (1994) di Lipton il ruolo andò invece a Peter Bogdanovich.

    * Geoffrey Blake, che interpreta l'avvocato Michael Kennedy, aveva già affiancato Charlie Sheen e Emilio Estevez in Il giallo del bidone giallo e Young guns.

    Fonte: IMDB
  • Discussione Raremirko • 18/05/19 21:49
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Grande Buio, analisi notevole; dai, scrivi benissimo già così, non mi cadere pure te nella ricerca della parola strana/fine a tutti i costi :).


    Bogdanovich non me lo ricordavo; sai che Charlie Sheen ha l'aids?