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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/04/18 DAL BENEMERITO XAMINI
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Xamini 18/04/18 00:59 - 1252 commenti

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Tre fratelli si riuniscono nella casa al mare di famiglia, per stringersi attorno al padre infermo. Nella cornice di una calanque della Costa Azzurra sospesa nel tempo (una cornice che vi farà venire voglia immediata di vacanza), Guédiguian costruisce un racconto di ricordi, di nodi da sciogliere, di epiloghi e rinascite, risolvendo tutto con una leggerezza tutta francese che ruota attorno alla vena comica del personaggio di Joseph. Un mancanza di complessità o dettaglio che non viene meno neppure quando la linea narrativa incontra l'attualità, e che tuttavia niente affatto stona.
MEMORABILE: L'epilogo

Galbo 9/05/18 05:54 - 12393 commenti

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Tre fratelli riuniti nella casa paterna al capezzale del genitore malato. Uno spunto non trascendentale trasformato dal regista in un momento di incontro-scontro che inizia all’insegna del lutto ma diventa nel finale una celebrazione di amore e vita, anche se segnato da una possibile provvisorietà. Un ottimo ensemble di interpreti, egregiamente doppiati nella nostra lingua, e uno splendido, seppure angusto, contesto ambientale. Tipicamente francese, nella migliore accezione del termine. Film notevole.

Lou 29/05/18 17:38 - 1121 commenti

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Nello scenario suggestivo delle Calanques marsigliesi Guédiguian ambienta una storia familiare, incentrata sui classici elementi di conflittualità e incomprensioni tra fratelli, tra rimpianti e dolorosi ricordi. In questo clima di umano smarrimento si innesta il tema di attualità dell'immigrazione, che viene proposto dal regista francese come spunto per una ripartenza con rinnovato entusiasmo. Approccio progressista accattivante, ma non troppo convincente.

Kinodrop 2/07/18 17:31 - 2950 commenti

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I personaggi e gli attori tanto cari al cinema di Guédiguian ci sono tutti, ma questa volta si avverte una mancanza di ispirazione, insieme a una elaborazione troppo intellettualistica che subito rende la storia “stanca” e lontana dall’alto livello dei film precedenti. La solita rimpatriata di famiglia attorno al “patriarca” gravemente ammalato, dove tutte le magagne, i retropensieri e le nostalgie e delusioni si intrecciano sullo sfondo di una villa sul mare nei pressi di Marsiglia. Finale accomodato con un cenno al problema dell’immigrazione.

Myvincent 30/06/18 07:47 - 3741 commenti

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Una casa che dà direttamente sul mare, dove un padre morente organizza inconsciamente una riunione di famiglia dei suoi tre figli, fra le solite vecchie incomprensioni e il nuovo che avanza. Il regista non dice niente di nuovo, ma lo fa con una conoscenza dell'uomo e dell'animo umano davvero profonda, descrivendo sentimenti nelle forme più svariate e anche struggenti. La storia dei profughi adottati è troppo posticcia e buonista per essere attaccata a tutto il resto, ma va bene così.
MEMORABILE: Il flash-back sui tre fratelli con cognato, così verosimile nelle indovinate facce degli attori.

Daniela 18/01/20 01:27 - 12662 commenti

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Quando l'anziano padre viene colpito da un itcus che lo lascia semiparalizzato, tre fratelli che la vita ha diviso tornano nella casa di famiglia in un piccolo borgo marinaro nei pressi di Marsiglia, un tempo molto frequentato ed adesso quasi deserto... Da oltre 20 anni, il regista gira negli stessi luoghi e con gli stessi attori: storie di persone comuni al centro di un modo di fare cinema poco spettacolare ma sincero, partecipe, anche se questa volta meno convincente per la fragilità di una sceneggiatura poco incisiva ed una svolta nella trama che appare forzata, quasi didascalica.

Urraghe 1/02/20 17:44 - 78 commenti

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L’incontro di tre fratelli al capezzale del padre malato per confrontarsi con il passato ma soprattutto con il presente. Film francese nella migliore tradizione del termine. Tratta della vita, della morte ma soprattutto dell’umanità. Film privo di spettacolarità ma che proprio per questo fa stare meglio. Jean-Pierre Darroussin oramai una maschera inconfondibile del cinema francese. Ottimista, nonostante tutto.
MEMORABILE: La scena delle forbici per spogliare i due piccoli emigranti; La scena finale dell'eco.

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