Blue Angel Café - Film (1989)

Brillante avvocato, felicemente coniugato e con carriera in ascesa, diretta alla posizione di governatore, perde la testa per Angel, una bella cantante nota come Blue Angel (Tara Buckman). Il taglio televisivo e un blando contenuto erotico (al limite con la commedia) non evitano al film di possedere qualche buon momento, garantito dai bravi interpreti e dalla coerenza di una sceneggiatura defettibile solo per una intrinseca moralità di fondo, destinata a manifestarsi in un finale "convenzionale". Girato, in parte, a New Orleans e da ricordare per la "matura" Tara Buckman in veste di cantante.

Analogo al coevo La signora di Wall Street, con cui condivide la protagonista Buckman, è un dramma a sfondo sentimentale con qualche scena erotica (molto soft) girato in America; l'amore proibito tra una cantante di night-club e un avvocato rampante dell'alta società crea sfaceli nelle vite di entrambi, in un intreccio già visto che regala qualche momento amarognolo anche riuscito (il finale) ma che nel complesso ricorda una soap-opera del periodo, anche per una confezione anonima e poco cinematografica. Catalogabile tra i vari prodotti "alimentari" di D'Amato dell'epoca.

Buon dramma-erotico, di fattura superiore alla media dei prodotti di genere, che paga solo qualche attimo troppo "soap-operato" nei rari momenti da love story, mentre convince nei coiti veramente ben resi e piuttosto realistici. Un po' improbabile ma maturo il finale, bella la canzone eponima, interessante il cameo della Gemser, indimenticabile musa del regista. Ottima interpretazione della purtroppo poco sfruttata Buckman, che convince sia con i pochi nudi integrali che sul lato drammatico, passando per le sue espressioni di "piacere doloroso" durante gli amplessi selvaggi.