Un bel ritratto del grande generale punico degnamente affidato a Victor Mature: forte, astuto, umano, generoso, financo innamorato e malinconico. La narrazione, benché comprenda una parte romanzata con improbabile love-story, è quasi sempre fedele alle fonti storiche, compresa la strategia di Annibale nella battaglia di Canne. Ferzetti è Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore. Bravissimi gli elefanti del circo Orfei. Un film che rende giustizia ai sempre bistrattati cartaginesi.
MEMORABILE: L'esercito di Annibale che valica le Alpi con gli elefanti.
I peplum anni 50/60 erano così: notevole presenza di comparse e costumi, appassionanti scene di grandi battaglie, recitazione più teatrale che storica; Annibale non sfugge a questa impostazione e nella lotta tra Roma e Cartagine offre un’interpretazione più favorevole, dal punto di vista umano, a quest’ultima. Non memorabile, comunque sufficiente. Quasi irriconoscibili i futuri Bud Spencer e Terence Hill.
Bragaglia fa emergere la "giusta" immagine del condottiero cartaginese, visto non più come spietato uomo di guerra ma come un uomo di nobili sentimenti, cosciente dei limiti del suo esercito nonostante la sua superiorità negli scontri. Le scene di guerra sul fiume Ofanto sono di buona fattura, anche se il più delle volte il regista sorvola sugli scontri di numerose battaglie. A volte ci si annoia, ma la visione vale la pena; c’è un "imberbe" Girotti, ma anche un irriconoscibile Pedersoli nelle vesti di Rutario.
MEMORABILE: Il corpo senza vita di Quintilio davanti gli occhi di Annibale.
Un Victor Mature (piuttosto mature) nei panni e gonnellini di un Annibale che più impomatato non si può. Al comando di un esercito e i suoi mitici quaranta elefanti attraversa le Alpi in una "mission impossible" che ancora oggi ha del prodigioso, per gli storici. Purtroppo la pellicola non ha finalità culturali e si prolunga in banalità assurde, compresa una love-story stile Romeo e Giulietta. Opera diciamo diligente quanto poco artistica.
Nei panni succinti del protagonista, Mature è un poco bolso ed ingessato ma comunque dignitoso, proprio come il film che, se non vanta particolari pregi dal punto di vista spettacolare, ha almeno il merito di presentare in maniera equanime la figura del condottiero cartaginese e di raccontarne per sommi capi e imprese nella seconda guerra punica in maniera sostanzialmente fedele, a parte la sotto-trama amorosa farlocca ma quasi inevitabile in produzioni di questo tipo. Nel resto del cast, anche i futuri Bud Spencer e Terence Hill con i loro veri nomi e non ancora appaiati.
Victor Mature, campione di film sull'antichità hollywoodiani, arriva in Italia per prendere parte al fenomeno peplum. In realtà sono molto più divertenti i film con i Mister Muscolo, qui le sue sofferenze di condottiero destinato alla sconfitta appesantiscono la narrazione. Fa impressione vedere che Monte Gelato questa volta è l'ambientazione della battaglia di Canne...
Edgar G. Ulmer HA DIRETTO ANCHE...
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Si potrebbe inserire Terence Hill tra parentesi dopo Mario Girotti? Stesso discorso per Cartagine in fiamme e La feldmarescialla. Inoltre noto che ne L'ultima chance e L'Agnese va a morire vi sono due errori: viene infatti segnalato nel cast Mario Girotti, quando invece trattasi di Massimo Girotti.
Il regista Edgar G. Ulmer ha detto che la Warner Bros. ha tagliato il film in modo così pesante che, quando l'ha visto al cinema, l'ha riconosciuto a malapena.
Quindi sembrerebbe che Ulmer non sia stato solo un prestanome.
DiscussioneZender • 3/10/18 14:03 Capo scrivano - 48707 interventi