La ville est tranquille - Film (2000)

La ville est tranquille

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/07/07 DAL BENEMERITO RENATO
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Renato 12/07/07 14:40 - 1648 commenti

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Film corale, ambientato in una Marsiglia presa dai problemi di droga e disoccupazione. Lo sguardo del regista è senz'altro appassionato e "parziale", si intrecciano le storie di numerosi personaggi che si incontrano, anche casualmente, ma la vera protagonista è l'ottima Arianne Ascaride, madre-coraggio di una figlia tossicodipendente. Il film è interessante, avvince e si lascia guardare nonostante la durata (circa 140 minuti)... Non un capolavoro (qualche simbolismo evitabile) ma un bell'esempio di cinema "medio" ed impegnato che da noi, purtroppo, latita.

Kinodrop 24/03/16 22:53 - 2950 commenti

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In una Marsiglia tranquilla solo in apparenza affiorano e si intrecciano problemi e contrasti, lavoro, immigrazione e tossicodipendenza. Quattro storie si sfiorano più o meno casualmente attorno al dramma di una madre costretta dalla situazione familiare a grandi sacrifici e a scelte tragiche, dando corpo a un affresco sociale realistico e senza illusioni. Cast eccellente valorizzato da grande caratterizzazione psicologica e forte espressività. Anche se un po' lungo, scorre e avvince per la dose di verità che mette in scena, senza alcun artificio.
MEMORABILE: I panorami di Marsiglia; La madre che prepara le dosi per la figlia; La corrispondenza tra l'inizio e la fine; Il pianoforte nel cortile.

Daniela 14/01/20 19:02 - 12662 commenti

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La "ville" del titolo è la Marsiglia dei nostri tempi, mentre l'aggettivo "tranquille" suona amaramente ironico: attorno alla vicenda di una pescivendola che si prostituisce per procurare le dosi alla figlia tossica, a sua volta madre di una neonata di cui ignora chi sia il padre, ruotano altre vite segnate per lo più da sradicamento sociale, miseria morale o materiale, perdita di riferimenti (il lavoro, la cultura, la famiglia). Film corale, pessimista e partecipe, dall'epilogo cupissimo appena rischiarato da un tocco infantile sui tasti bianchi e neri di un incongruo pianoforte.

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