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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non tutte le ciambelle riescono col buco. BORAT era stato un bell’esempio di cinema comico “diverso”, a metà tra il vero reportage e la parodia dello stesso, con un Sacha Baron Cohen travolgente sempre in scena a distruggere sistematicamente i suoi interlocutori. Con BRUNO Larry Charles (che è poi il regista di BORAT) ritenta l’operazione trasformando in modo diverso Sacha Baron Cohen (irriconoscibile!) e riproponendo la medesima formula. Di nuovo false/vere candid camera dunque, con il protagonista messo di fronte, con la sua esuberante personalità, a uomini qualunque che si diverte a spiazzare...Leggi tutto con le sue domande e i suoi atteggiamenti decisamente insoliti. Il film tuttavia non era cominciato così. I primi venti minuti erano stati ben più coinvolgenti, con l’austriaco Bruno, conduttore di trasmissioni di moda in madrepatria, che s’introduceva devastandolo in quel mondo patinato e superficiale sguazzandoci a meraviglia. Sembrava la via giusta, perché l’esuberanza del personaggio (ben reso da Cohen e discretamente doppiato, come in BORAT, da Pino Insegno) colpiva e divertiva. Poi però il gayssimo Bruno perde il lavoro e decide di sfondare a Hollywood. Pensa di trovare tutte le porte spalancate (in patria era una celebrità) ma non è così, per cui la moda scompare dalla scena in favore di un più generico desiderio di sfondare, di diventare famoso a ogni costo. Il film perde da qui la sua identità, accentua i comportamenti omosessuali di Bruno e su quelli impernia la storia, che si sfilaccia diventando presto ripetitiva e di conseguenza noiosa. Il montaggio frenetico non basta più, la volgarità al solito eccessiva e che infastidirà molti per la sua gratuità perde lo slancio che la integrava non slealmente nel film. Di scene divertenti, oltraggiose e insolitamente condotte al limite del cinema verità con le già citate candid camera ad inquadrare gli incontri di Bruno con scambisti, madri pronte a svendere i propri figli per il successo, militari, spettatori di machissimi incontri di lotta e così via, ne incontreremo ancora, ma l’effetto diventa via via più debole spegnendo progressivamente l’energia di cui un film simile necessita come di poco altro. Tra qualche sbadiglio di troppo si arriverà all’esibizione finale con Bruno che duetta con Bono, Sting, Elton John, Slash e altri sulle note di “Dove of peace”, che funge da sigla finale. Niente da fare. Al di là dell’intatto desiderio di colpire e stupire, di affondare il colpo, di dissacrare sempre e comunque, la magia si è dissolta. Bruno è il più credibile erede di Borat, il problema è che Borat di eredi non ne aveva proprio bisogno.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/10/09 DAL DAVINOTTI
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Belfagor 4/11/09 18:38 - 2690 commenti

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Quanto mai deludente "copia" di Borat, del quale non possiede la spontaneità né l'originalità. Buona parte dell'opera è troppo artificiosa e votata unicamente a creare scandalo, cosa che spiana la strada alla volgarità facile. La satira annaspa e perde mordente man mano che si prosegue nella visione. Il video finale non basta a salvare questa pellicola.
MEMORABILE: Brüno che intervista i genitori per i provini dei loro bambini; la canzone nel finale.

Harrys 26/10/09 20:18 - 687 commenti

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L'irriverente escalation del comico Cohen giunge al suo apice massimo (se continuerà su questa strada la sua prossima opera sarà un nazi-porno). La struttura del film segue passo passo quella del più riuscito Borat (fattore novità?), proprio per questo sorprende relativamente. Il relativo, certo, è d'obbligo: si susseguono infatti sequenze al limite del vietato ai minori, se non peggio (e mi sorprendo di come il film l'abbia scampata con uno scialbo vm 14). Talune candid sanno di costruito, altre, al contrario, risultano agghiaccianti. ***

Mascherato 3/11/09 10:51 - 583 commenti

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Se è vero che Brüno (forse più di Borat) disturba in quanto va a svelare l'ipocrisia del progressismo democrat americano e, ancor più, di chi della discriminazione è stato ed è vittima da anni (il talk-show al quale il protagonista partecipa come padre single e durante il quale, una volta rivelata la sua omosessualità, viene attaccato da un pubblico composto sopratutto da afroamericani), è altrettanto difficile distinguere tra questo film ed un montaggio di puntate di Scherzi a parte o Il grande bluff di Luca Barbareschi. Alla fine, qualunque cosa si pensi, la domanda è: il cinema dov'è?

Daniela 17/11/09 06:56 - 12672 commenti

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Molto discontinuo, ancor più di Borat. E con un vizio di fondo: Cohen poteva ben permettersi le più pesanti battute antisemite, essendo ebreo. Dato che non risulta sia omosessuale, l'accentuazione dei comportamenti gay di Bruno in chiave caricaturale può invece risultare fastidiosa, gratuitamente volgare. Ciò premesso, il film va visto, più che per certe candid camera piuttosto divertenti, per alcuni momenti agghiaccianti, in cui si ride increduli, divisi fra il timore e la speranza che non sia "vero".
MEMORABILE: I colloqui con i genitori: "Suo figlio ha problemi con il fosforo bianco?"

Kowalski 4/02/10 01:51 - 40 commenti

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Dopo il capolavoro Borat, Cohen e Charles tornano con un film ancor più offensivo, che spinge tanto al limite la provocazione da mettere a disagio in maniera a tratti quasi dolorosa, non solo i malcapitati presi di mira dal comico britannico, ma noi stessi, che avvertiamo che il film sta giocando con i nostri pregiudizi, la nostra idea di buon gusto, i limiti della nostra "tolleranza", persino la nostra sessualità. Per questo le risate sgorgano meno naturali dell'altra volta, siamo proprio noi l'oggetto della satira. Da vedere in originale.

Galbo 23/03/10 05:48 - 12399 commenti

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Sulla falsariga di Borat (ma senza lo stesso clamoroso successo commerciale) e sempre diretto da Larry Charles, Sacha Baron Cohen impresona il modello gay austriaco che agogna a diventare la più grande celebrità del suo paese dopo Hitler. Il film è noioso oltre ogni limite; esaurito lo spunto iniziale, prevale la ripetitività e il politicamente scorretto, portato all'esasperazione, diventa barbosa routine. La stessa interpretazione di Cohen appare meno incisiva ed efficace rispetto al film precedente.

Ford 14/08/10 00:54 - 582 commenti

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Film importante o vaccata pazzesca? Forse entrambi, il cinema di Charles e Cohen e talmente brutto da risultare geniale; fondendo candid e gag al limite del nostro labile senso del buon gusto creano un prodotto che fa storcere il naso ma anche pensare e divertire di pancia, peccato che la struttura della storia sia un po' troppo macchinosa rendendo la trama un po' insipida, un pelo sotto Borat ma rimane intatta la stima per questo modo volgare ed esagerato di fare Cinema.

Pinhead80 3/05/11 12:09 - 4767 commenti

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Svestiti i panni di Borat, Sacha Baron Cohen mette immediatamente quelli di Brüno, andando a mostrare i giudizi (pre-giudizi) nei confronti dell'omosessualità. Lo fa ovviamente con una dose massiccia di volgarità (ai limiti dell'osceno), andando a provocare sino all'inverosimile una serie di personaggi che non sono meno caricaturiali di Brüno stesso (con la differenza che loro credono in ciò che fanno o dicono). Dissacrante e provocatorio, ma efficace.
MEMORABILE: Brüno cerca di "sfondare" nell'entertainment presentando la clip del suo nuovo programma.

Mickes2 10/05/13 16:55 - 1670 commenti

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Come il titolo suggerisce, il lato B di Borat è un ridicolizzare in forma laidamente caustica il mondo superficiale della moda, la televisione (con talk-show annessi) nonché mettere a nudo tutta l’ipocrisia e l’omofobia di certa società, elevando (si fa per dire) il proprio personaggio a vittima. Narrativamente frammentario e alla ricerca spasmodica della gag esilarante sfociando più volte nel cattivo (ma non becero) gusto; tuttavia il coraggio della coppia Cohen/Charles è da premiare e sa divertire a suon di trovate clamorose, alcune gustosissime.
MEMORABILE: La presentazione del proprio programma mostrato agli addetti ai lavori; Le interviste ai genitori; L’incontro “amoroso” sul ring.

Saintjust 10/06/13 19:22 - 159 commenti

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Ritengo questa pellicola la "cosa" più volgare, oscena e disgustosa che si sia mai vista. Quasi da denuncia per oscenità. Non ho trovato nulla da ridere nelle scene col piccolo bimbo di colore e ancor di meno in quelle col "pene" di Baron Cohen protagonista assoluto! A me tutta la sequenza con protagonisti Bruno e il ragazzo orientale è parsa indegna. Film d'una bassezza e (per me almeno) di una stupidità inverosimili. Assolutamente bocciatissimo!

Larry Charles HA DIRETTO ANCHE...

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Pigro 29/08/16 09:30 - 9673 commenti

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Borat numero 2, ovvero ancora lo smascheramento di pregiudizi e ipocrisie della società contemporanea, questa volta avendo di mira come obiettivo principale l’omofobia (e la moda, la beneficienza). La satira in forma di candid camera ha alcuni momenti felici (i provini per i bambini, il convertitore di gay, le organizzatrici di eventi benefici), ma naufraga troppo nel volgare e nella provocazione gratuiti finendo per presentarsi come un carosello di virtuosismi del demenziale e del disturbante. Molto coraggio, poco costrutto.

Bubobubo 5/12/18 23:31 - 1847 commenti

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Non è un processo alle intenzioni, ma una mera constatazione critica: il film è volgare oltre ogni limite e il politicamente scorretto è così esasperato da non poter non ingenerare dubbi sull'effettiva presenza di una linea di separazione tra finzione scenica e personali schemi di pensiero. In qualche modo, comunque, certe situazioni camp sono così grottesche da non poter non divertire, specialmente quando giocate sull'ambiguità tra ricostruzione e candid autentica. Molto discontinuo e polarizzante, ma ancora guardabile.
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  • Discussione Hal 9000 • 22/01/11 20:04
    Galoppino - 70 interventi
    Il titolo in maiuscolo dovrebbe essere BRÜNO e non BRüNO. (Non so agli altri, ma a me dà particolarmente fastidio quella minuscola fra le maiuscole.)
    Ultima modifica: 26/01/11 00:09 da Hal 9000
  • Discussione Zender • 23/01/11 14:09
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Mi spiace Hal, dovrai fartene una ragione perché il carattere funziona così, nel programma che utiliziiamo e non esiste nel programma la Ü maiuscola, o meglio non la prende automaticamente e non c'è modo di sistemarla.
  • Discussione Hal 9000 • 26/01/11 00:05
    Galoppino - 70 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Mi spiace Hal, dovrai fartene una ragione…

    Ci proverò. :-)
    Ultima modifica: 26/01/11 00:05 da Hal 9000
  • Homevideo Gestarsh99 • 30/10/11 00:07
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile la versione integrale in edizione Blu-Ray Disc per Medusa Video:



    DATI TECNICI

    * Formato video 1,78:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 5.1 DTS HD: Italiano Inglese
    * Sottotitoli Italiano NU
    * Extra Scene tagliate (HD)
    Scene alternative (HD)
    Scene rimontate (HD)
    Intervista (HD)
    Trailer
    Commento visivo di Sacha e del regista (HD)